Ritorno a casa

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SOFIA'S POV:
Nonostante mio padre fosse contrario, dopo due giorni di suppliche accettò a farmi tornare a Hogwarts. Adesso mi trovavo sul treno con i tre grifoni e Ginny, la sorellina di Ron.
Quando arrivammo sentì uno strano dolore alla testa e vidi che anche Harry sì toccò la cicatrice. Coincidenza? Non lo so.

Le lezioni erano iniziate da un po', quando una sera, mentre mi dirigevo a cena, iniziai a sentire una voce provenire dal muro.
"Sangue... sento odore di sangueee....ti squarterò... ti ucciderò...uccidereee...UCCIDERE."
Girai l'angolo e sbattei contro Harry.
"T-tu L-l'hai s-s-sentito vero?" Gli chiesi terrorizzata.
"Sì l'ho sentito."
"Ragazzi eccovi, è tutta la sera che vi cerchiamo." Hermione fece capolino con Ron da un corridoio.
"L'avete sentita anche voi la voce?" Chiese Harry.
"Voce? Quale voce?" Erano più confusi di noi.
"L'ho sentita prima anello studio di Allock..."
"Harry si sta muovendo, credo che ucciderà." Dissi io prima che potesse finire.
Iniziammo a correre verso di essa, quando trovammo il pavimento di un'altro corridoio bagnato, avanzammo e trovammo una scia di ragni, che scappavano dal castello. Ci girammo e una scritta realizzata col sangue copriva il muro di fronte a noi.
"La camera dei segreti è stata aperta...nemici dell'erede temete." Lèsse Hermione.
Un nodo mi si formò in gola, io sono l'erede, ma non ho fatto nulla, com'è possibile?!
Iniziarono ad arrivare tutti gli studenti dalla cena, vidi Draco in prima linea con i suoi scagnozzi. Lèsse anche lui ad alta voce il messaggio sul muro e disse rivolto a Harry ed Hermione:
"Ora tocca a voi mezzosangue."
Non c'è la facevo più, in un attimo sentì le gambe cedere al mio peso e poi buio.

Mi risvegliai in un lettino dell''infermeria, girai lo sguardo e trovai a destra su una poltrona Draco, e a sinistra Hermione...pietrificata. Draco dormiva, così mi alzai per vedere Hermione. Sì, era decisamente pietrificata. Iniziai a singhiozzare involontariamente e così facendo svegliai la serpe.
"Sofy! O mio Dio ti sei svegliata finalmente!" Disse correndo ad abbracciarmi. Mi teneva stretta a se come se potessi scivolargli via e lo stesso feci io.
"Cos'è successo Draco?"
"Sei svenuta e hai dormito quattro mesi."
"Che cosa?! Quattro mesi?! Oddio..."
come era possibile una cosa del genere?!
"Devi raccontarmi ogni cosa che mi sono persa." Gli dissi seria, e lui iniziò:
"Dopo che sei svenuta, alcuni studenti sono stati pietrificati e "l'erede" di serpeverde ha continuato a scrivere dei messaggi sui muri con il sangue. Così le tre fecce hanno iniziato a cercarlo, ma penso che sia stato Potter perché si è scoperto che è un rettilofono e poi non potevi essere tu a fare tutto ciò se stavi dormendo... e prima che tu me lo chieda sono stato con te ogni notte e non ti sei mai mossa da lì." Troppe informazioni in un colpo. La testa iniziò a farmi male come quando sentì per la prima volta quella voce sibilante.
"Ma io non sono imparentata con Harry, non può essere l'erede, io lo sono."
"E se quando Voldemort gli ha procurato la cicatrice avesse trasferito una parte di se a lui?" Mi chiese Draco.
Cavolo.
"Oddio...adesso che mi ci fai pensare potrebbe essere..." "Devo parlare con lui!" Dissi alzandomi dal lettino e iniziando a camminare verso l'uscita. Draco mi rincorse e mi prese di peso sulla schiena per riportami dentro.
"Ma che cavolo fai?!" Cerco di tirargli calci ma nulla.
"Pensi davvero che dopo che sei rimasta incosciente per quattro mesi, io ti faccia girovagare per il castello come se nulla fosse?"
Mi pioggiò sul lettino e decisi che era meglio rimanerci fino all'arrivo di Madama Chips.
"Mi sei mancata, senza di te sono dovuto stare sempre con Tiger e Goyle, non ce la facevo più." Iniziò a dire.
"Che mi dici di te invece? Ti è successo qualcosa in questi quattro mesi?" Ero troppo curiosa.
"Beh...niente di speciale, sono il nuovo cercatore dei serpeverde, ho duellato con Harry e ho vinto ovviamente e ho conosciuto una ragazza..." disse tutto compiaciuto.
Perché l'ultima cosa che ha detto mi ha provocato una morsa allo stomaco? Devo saperne di più.
"Complimenti per le prime due cose... lei chi è?" Chiesi cercando di mascherare il nervoso che si stava impossessando di me all'idea di dover condividere il mio migliore amico.
"Pansy Parkinson, ma tranquilla non mi piace, io piaccio a lei." Disse compiaciuto.
Sentii il petto più leggero, ma poi mi resi conto di che cavolta stesse facendo il platinato di fronte a me.
"La usi non è vero?"
"Beh è comodo avere un elfo personale anche a Hogwarts."
"Ma ti è dato di volta il cervello?!" Non potevo credere che sarebbe arrivato a tanto, un conto erano Tiger e Goyle, ma sfruttare anche una ragazzina perché facesse tutto per lui era troppo.
"Vi siete baciati?" Chiesi strizzando gli occhi per paura della risposta.
"Non ci siamo nemmeno sfiorati, la uso solo per i compiti."
So che adesso sembrerò orribile ma quella risposta mi tolse un macigno enorme di dosso.
Continuammo a chiacchierare sul quidditch e poco dopo arrivò l'infermiera che mi dimesse.
Adesso dovevo fare un'unica cosa: dire ad Harry tutto, anche se significa perderlo per sempre.
Mi diressi di fronte al quadro della signora grassa e aspettai che Harry uscisse. Inutile dire che quando lo fece, lui e Ron mi saltato no al collo e non potei essere più felice di rivedere i miei amici.
Andammo al lago Nero e seduti ai piedi di una quercia iniziai a raccontare chi ero davvero:
"Harry, Ron, voi conoscete il cognome di mio padre, ma non quello di mia madre." Iniziai.
"Lei è Anne Riddle, sorella di Tom Riddle, ovvero di Lord Voldemort. Loro sono i discendenti di serpeverde e quindi anch'io, ma giuro su Dio Harry che io non ho scritto sui muri e non ho pietrificato nessuno. Volevo dirtelo da tanto tempo e spero che tu non mi reputi un mostro. Odio mio zio e se potessi tornare indietro salverei tutte le sue vittime e soprattutto i tuoi genitori." Conclusi in lacrime che scendevano come cascate.
"Ma quindi Tom Riddle è Lord Voldemort?" Chiese come se avesse sentito solo quello.
"Sì, non lo sapevi?"
"No che non lo sapevo. Abbiamo trovato questo diario nel bagno di Mirtilla Malcontenta e provando a scriverci ho scoperto che era di Tom Riddle." Disse sconvolto.
In tutto questo io non sapevo ancora se aveva capito che anche io ero l'erede o no.
Come a leggermi nel pensiero mi dissero insieme:
"Tu non hai colpe."
"Sappiamo che è un Basilisco a pietrificare le persone. Lui ha ucciso Mirtilla." Proseguì Harry
"Ma potevi dircelo un'eternità fa." Continuò Ron.
"Io lo avrei fatto, ma avevo troppa paura di perdervi. Mi vergono per questo e l'ultima cosa che volevo era che anche voi vi vergognaste di me." E le lacrime ripresero a scendere.
"Tranquilla Sofy, non ci potremmo mai vergognare di te. Sei una persona troppo bella perché qualcuno possa farlo." Mi rassicurò il corvino.
Li abbracciai e rimanemmo al lago fino al calar del Sole a escogitare un piano per arrivare alla Camera dei Segreti, dove doveva esserci questo Basilisco che stava pietrificando tutti i figli di babbani.

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