DRACO'S POV:
Quella mattina avremmo avuto la prima lezione di cura delle creature magiche con i grifondioti e quello zotico di Hagrid.
Una volta finito di sistemarmi i capelli, mi diressi nella sala comune per aspettare Sofia e andare a fare colazione insieme, come ogni giorno da tre anni.
Mentre l'attendevo, fecero capolino dai dormitori Pansy seguita da Tiger e Goyle.
"Buongiorno Dracuccio." Cinguettò lei.
Mi limitai a tirarle un'occhiata disgustata.
"Avanti Draco, vieni." Continuò.
"Sto aspettando Sofia." Sputai acido.
Questa piccola diabolica ragazza aveva la capacità di farmi incazzare solo guardandola. Non le facevo più fare i miei compiti, ma non riuscivo a scollarmela in alcun modo. Mi stava sempre intorno anche se la trattavo peggio di come mio padre trattava Dobby.
"Ma manca un quarto d'ora all'inizio delle lezioni." Disse Goyle.
Dicisi che allora avrei incontrato Sofia a colazione, ma anche lì non si presentò. Stavo iniziando a preoccuparmi... e se stava male?
Prima che potessi tornare ai dormitori, Pansy mi si avvinghiò al braccio destro e trascinandomi mi portò nella foresta, dove si sarebbe tenuta la lezione.
Arrivammo e sentì la mezzosangue dire che trovava la lezione di Hagrid "divertente."
"Oh sì molto divertente, spiritosissimo. Dio com'è caduto in basso questo posto. Quando mio padre saprà che Silente ha messo questo zotico a insegnare." Dissi facendo ridere i miei amici.
"Sta zitto Malfoy." Mi intimò Harry che stava avanzando verso di me.
"Uh uh uh uh." Faceva davvero paura..sì sì.
Mollai la mia borsa a Tiger e mi avvicinai verso di lui. Poi spostai lo sguardo in alto e inziai a urlare:
"DISSENNATORE! DISSENNATORE!"
San Potter e tutti gli altri che erano di schiena si girarono terrorizzati, mentre il resto dei serpeverde scoppiò in una fragorosa risata, per poi mettersi il cappuccio in testa e imitare quelle guardie.
"Vieni via Harry." Gli disse la Granger prendendolo.
Appena mi voltai per ridere ancora con gli altri vidi lei, che mi guardava, in piedi con le braccia conserte e la stessa espressione che aveva sempre mio padre quando mi parlava, era delusa e arrabbiata.
Dopo aver abbassato il capo come a dire "scusa", Sofia andò dai tre e la lezione inziò.
"Ma dov'eri?" Sentì chiedere Ron.
"Qualcuno mi ha sporcato tutte le camice e le gonne con dell'inchiostro indelebile e ci ho messo più del dovuto a ripulirle con la magia."
"Non è che ti è caduto dell'inchiostro nel baule?" Continuò a indagare il rosso.
"No, ieri ho sistemato la mia roba negli armadi ed era tutto perfettamente pulito. Penso sia stato solo uno scherzo di cattivo gusto." Concluse lei.
Capii subito chi era stato, o meglio, stata, ma con lei ci farò i conti più tardi.
Hagrid arrivò nella foresta insieme a un pollo alato. Spiegò di che creatura si trattasse e che era pericolosa e cose così.
Chiese chi volesse provare a domarla. Fecero tutti un passo indietro, tranne quello stolto di Potter che non se ne era accorto.
Potter riuscì a domare la bestia e si ritrovò a cavalcarla sotto lo sguardo ammirato di tutti, soprattuto di lei. La gelosia si impossessò di me e quando tornarono a terra posi fine a quella sceneggiata.
"Oh ma per favore!" Mi alzai dal mio posto è andai verso il pollo spintonando chi mi ostruiva il passaggio.
"Sì... tu non sei pericoloso vero? Brutta bestiaccia..."
"Malfoy! No!" Mi richiamò Hagrid, ma la bestia si alzò e con una zampata mi squartò un braccio atterrendomi.
" Mi ha ucciso! Mi ha ucciso!" Gridai dolorante.
"Hagrid! Dev'essere portato in infermeria!" Sentì dire dalla mia Sofia.
"Io sono il professore, lo porto io." Disse lo zotico prendendomi a mo di sposa. Non poteva andare peggio di così.
"OH TE NE PENTIRAI... TU E IL TUO MALEDETTO POLLO!" Dissi infine.SOFIA'S POV:
"Ma che razza di idiota!" Sbraitai ancora più arrabbiata di quanto lo ero dieci minuti fa, mentre io e gli altri tornavamo al castello.
"Quello era un'attacco di invidia e gelosia bello grande." Continuò Ron.
"Non azzardatevi a parlare così di lui, brutti schifosi!" Giuro che adesso le metto le mani addosso a quella gallina...
"Altrimenti?" Chiesi avvicinandomi minacciosa all'esile figura più bassa di me di molti centimetri.
"Fidati, non ti piacerebbe scoprirlo..." disse lei mettendo mano alla bacchetta.
" E scommetto che a te non piacerebbe vedere i tuoi genitori licenziati, vero? Chissà cosa direbbe il mio nonnino se gli raccontassi che la figlia dei Parkinson mi ha gravemente ferita scagliandomi contro qualche schiantesimo." Dissi con un'espressione finta dispiaciuta.
La ragazza non aggiunse altro, si limitò a darmi una spallata e ad andarsene.
Quando mi girai vidi i miei migliori amici guardarmi male, molto male.
"Non ti sembra di aver eseragerto?" Iniziò Harry.
"Oh andiamo! Stiamo parlando della Parkinson, è conosciuta per essere una bulla!" Mi giustificai.
I tre, delusi dal mio comportamento, se ne andarono lasciandomi lì da sola.
Ripresi anch'io la mia roba e quella di Draco per poi dirigermi alla lezione successiva.
La mattina passò molto lentamente, i grifoni non mi rivolsero la parola in tutto il giorno, così saltai il pranzo e andai da Mirtilla, che almeno mi fece un po' di compagnia con i suoi psicodrammi.
A fine lezioni, mi diressi alle porte del castello ad aspettare l'arrivo di mio nonno e Holly.
"Sofy! Che bello vederti nipote mia!" Mi salutò mio nonno con un abbraccio.
Lo amavo tantissimo, era il nonno perfetto.
"Ciao nonno, mi sei mancato.
Ciao anche a te Holly... c'è per caso qualcosa che vuoi dirmi?"
"S-signorina Sofia, H-Holly è stata costretta a nascondere le lettere. Lui pensava che non sarebbe voluta tornare a Hogwarts se la signorina avesse visto che a nessuno importava di lei." Disse l'Elfa impaurita.
"Lui chi?!" Chiesi subito, anche se avevo già capito.
"Il signor J-Jacob." E confessato ciò iniziò a dare testate al pavimento.
"Holly fermati! Fermati!" Non potevo assistere a quella scena così raccapricciante.
"Dammi le lettere...ORA." E detto ciò mi diede un pacco abbastanza grande. Quando tornerò a casa per il Capodanno lo rovescerò in testa a mio padre, ho deciso.
Io e mio nonno, poi, iniziammo a passeggiare per il castello. Gli raccontai dei dissennatori sul treno e di ciò che avevano fatto ad Harry, lui mi disse di stare molto attenta, perché Harry era il figlioccio di Sirius che aveva tradito i genitori del mio amico, rivelando dove si trovavano a Voldemort e che sarebbe di sicuro venuto a scuola per completare ciò che quella sera non avvenne. Alla fine sparì nell'ufficio di Silente ed io mi fiondai in infermeria."Draco Lucius Malfoy!" Urlai mentre lo raggiungevo a grandi falcate.
"Sì, Sofia Maddison Caramell?"
"Ti rendi conto che saresti potuto morire?! Mi hai veramente delusa, farsi mangiare dalla gelosia in quel modo...non pensavo che potessi scendere ancora più in basso dallo scherzo del dissennatore." Dissi in preda a una crisi isterica.
"Senti se non lo avessi notato sto già abbastanza male, non ho bisogno di te che infierisci e basta! Ma tanto a te cosa importa? Ti interessa solo di Potter." Disse lui acido.
Lo guardai negli occhi, mentre i miei iniziarono a bruciare.
"Se mi importasse solo di Harry, fidati adesso non sarei qui a farti capire che hai sbagliato, non ti sarei stata amica dal primo giorno di scuola e non ti avrei aiutato a studiare, o ad affrontare i problemi con i tuoi genitori, ma se è questo quello che credi allora significa che è stato tutto tempo perso." Le lacrime mi solcavano le guance e avevo la pelle bollente. Lo guardai un'ultima volta per poi lanciare la sua borsa e il pacco contenente le sue lettere sulla poltrona a fianco a lui e poi me ne andai veloce com'ero venuta. Non volevo più aver a che fare con quell'arrogante stronzo montato. Non avevo bisogno di lui.
Non avevo bisogno di nessuno.
STAI LEGGENDO
-It's simply complicated-
FanfictionSofia Maddison Caramell è la figlia purosangue di Jacob Caramell, figlio del ministro della magia, e di Anne Riddle, sorella minore di Lord Voldemort. La sua vita era perfetta fino al suo arrivo a Hogwarts. Qui incontrerà i suoi migliori amici e a...