La profezia

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Passò un mese da quel'avvenimento e le lezioni di Occlumazia non andavano per niente bene.
"Vedo che siamo sentimentali..." Disse Piton dopo aver penetrato la mente di Harry e Sofia.
"È una cosa privata." Disse quest'ultimo riferendosi alla volta in cui aveva visto i suoi genitori nello specchio delle brame.
"Sei proprio come tuo padre, pigro, insolente, arrogante."
"Non dica una parola su mio padre!" Disse ancora lui scattando in piedi.
"Debole!"
"Io non sono debole!"
"Allora provalo! Controlla le tue emozioni. Disciplina la tua mente, la stessa cosa vale per te Caramell, non ci stai nemmeno provando!"
Poi ripetè l'incantesimo ottenendo solo un'altro buco nell'acqua.
"La smetta." Lo implorò la ragazza stremata.
"E questo voi lo chiamate controllo..."
"Ci proviamo da ore, se potessimo risposare!"
"L'Oscuro Signore non si riposa.
La vita non è giusta, il tuo beato padre lo sapeva, Potter, e infatti frequentemente provvedeva a questo."
"Mio padre era un grand'uomo!"
"Tuo padre era un maiale!" Ribatté il professore ributtando Harry sulla sedia.
La rabbia in Sofia era arrivata al culmine.
"Legilimens!"
"Protego!" Urlarono Harry e Sofy prendendosi la mano.
Si ritrovarono catapultati in un ricordo del professore nel quale veniva bullizzato dai loro padri e da tutta la loro compagnia di amici.
"BASTA! Basta. Le vostre lezioni sono finite. Andatevene." Urlò la vittima.
Harry corse via e l'amica lo seguì per consolarlo.

Un mese dopo...

La fine della scuola era ormai alle porte e Sofia e Draco non si parlavano praticamente più.
Quel giorno stavano facendo i G.U.F.O. e mentre la bruna serpe segnava ogni risposta giusta, venne interrotta da dei boati provenienti dall'esterno.
Confetto rosa si alzò per vedere cosa stesse succedendo e quando aprì le porte, un piccolo fuoco d'artificio entrò nella stanza e scoppiò.
Dopo pochi secondi i gemelli piombarono sulle loro scope e ne lanciarono ancora e ancora, fino a lanciarne uno enorme che prese le sembianze di un dragone cinese, che inziò ad inseguire la professoressa e fece esplodere tutte le regole che erano state appese al muro fuori dalla stanza.
Tutti gli studenti corsero fuori in cortile liberi e felici di aver saltato l'esame.
Harry e Sofia però caddero entrambi per terra. Avevano delle visoni su Sirius che parlava con Voldemort di una profezia e che non volendo prendergliela, venne cruciato dal mago Oscuro.
Poi videro Lucius e Cornelius parlare fuori dalla stanza da dove era entrato il serpente che aveva attaccato il signor Weasley e capirono.
"SIRIUS!" Dissero guardandosi.

"Dobbiamo usare la metropolvere e andare nell'ufficio misteri." Spiegò Harry, mentre i quattro correvano per le scale.
"Ma la Umbridge ha messo sotto sorveglianza i camini." Gli ricordò la grifona.
"Non tutti..." precisò la serpe.
Aprirono l'ufficio della professoressa tanto odiata e andarono verso le fiamme verdi.
"Avvertite l'Ordine se potete." Disse il corvino.
"Siete fuori di cervello?! Veniamo con voi." Replicò Ron.
"È troppo pericoloso!" Continuò Sofia.
"Quando ve lo metterete in quella testa! Siamo coinvolti anche noi." Disse Hermione ai due, più testardi di una capra.
"Certo che lo siete." La Umbridge era sulla soglia della porta, più furiosa che mai.
"Beccato che cercava di aiutare la Weasley." Disse Draco spingendo Neville all'interno dell'ufficio e bloccandosi quando vide quegli occhi blu verdi preoccupati come non mai.
Decise di lasciare Neville a qualcun altro e prese Sofia, così da essere sicuro che nessuno le facesse del male.
Non aveva mai smesso di amarla.
"Stavi andando da Silente?" Chiese la Umbridge a Harry.
"No."
"BUGIARDO!" Disse dandogli uno schiaffo.
"Mi ha fatto chiamare signora preside?" Piton fece capolino nella stanza.
"Piton, sì, è ora delle risposte che lui voglia darmele o no. Ha portato il Veritaserum?"
"Ha consumato tutte le mie scorte per interrogare gli studenti, l'ultima con la signorina Chang." Disse e Harry e Sofia si resero conto dell'errore che avevano fatto nel giudicare troppo presto la ragazza.
"A meno che non voglia avvelenarlo, e le assicuro che avrebbe tutta la mia simpatia, non posso aiutarla." Concluse.
"Lui ha preso felpato, ha preso Felpato nel posto dove è nascosto." Disse il ragazzo al professore.
"Felpato? Cos'è Felpato?! Di che sta parlando Piton?" Chiese la Umbridge a macchinetta.
"Non ne ho idea."
"Molto bene. Lei non mi da scelta Potter...visto che qui è in gioco la sicurezza del Ministero, lei mi lascia senza alternative. La maledizione Cruciatus le scioglierà la lingua."
"È illegale." Le ricordò calma Sofia.
"Se Cornelius non lo saprà, non ne soffrirà."
"Oh ma le assicuro che questo lo verrà a sapere..."
La donna si voltò verso di lei con la bacchetta pronta a lanciarle la maledizione.
"DIGLIELO HARRY!" Urlò Herm ottenendo ciò che voleva, la sua attenzione.
"Dirmi cosa?" Chiese impaziente confetto rosa.
"Beh se non glielo dici tu dov'è, lo farò io."
"Dov'è che cosa?"
"L'arma segreta di Albus Silente." Concluse Hermione e una cosa balenava nella mente di tutto l'esercito: "Di che diavolo sta parlando?!".
La Umbridge ci credette e si fece portare dai due nella foresta.
Nel mentre gli altri erano ancora tenuti prigionieri nell'ufficio, sotto la guardia della squadra inquisitoria.
"Perché lo stai facendo?" Le sussurrò Draco all'orecchio, in modo da non essere sentito da nessun altro all'infuori di Sofia.
"Perché è la cosa giusta da fare." Rispose lei convinta.
Lui allentò la presa sui suoi polsi e inziò a disegnarle sulla pelle piccoli cerchietti con le dita.
Ron improvvisamente chiese a Tiger se potesse prendergli il pacchetto di caramelle che aveva nella tasca dei pantaloni e darglielo perché aveva fame.
Inutile dire che quegli ingordi di lui e Goyle, non riconoscendo che erano pasticche vomitose, se le mangiarono tutte offrendole anche agli altri inquisitori.
"Non mangiarle, sono pasticche vomitose." Sussurrò ancora Sofia al biondo.
"E perché me lo stai dicendo sapendo che potrei prendere provvedimenti?" Chiese lui.
"Perché so che non lo faresti e anche perché... tengo a te Draco." Confessò girandosi completamente verso di lui.
"Ti amo Sofia."
"Anch'io ti amo."
Ci fu un momento in cui i loro occhi si urlarono tutte le parole non dette in quei mesi e il biondo, quando i suoi amici iniziarono a vomitare, fece uscire l'esercito e andò con loro.
Alle porte del castello incontrarono Hermione e Harry.
"Che ci fa lui qui?" Chiese subito lui.
"Viene con noi, ci vuole aiutare." Spiegò Sofia stringendo la candida mano del suo amato.
"Come vi siete liberati?" Chiese poi Herm.
"Pasticche vomitose, non è stata una bella scena." Spiegò Ginny ancora schifata.
"Allora come ci arriviamo a Londra?" Chiese ancora Harry.
"Volando naturalmente." Disse Luna e grazie ai Thestral, arrivarono a destinazione in un batter d'occhio.
Entrarono nella porta che tanto avevamo sognato e miliardi di profezie gli sì porsero di fronte.
Camminarono fino a trovare quella con il nome di Harry.
Lui la prese in mano e la sfera gli disse:
"Colui che ha il potere di sconfiggere l'Oscruo signore si avvicina e l'Oscuro Signore lo indicherà come suo eguale, ma lui ha un potere che l'Oscuro Signore non conosce. Nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive.
"Harry!" Lo richiamò Hermione.
Due mangiamorte, con il volto coperto dalla maschera di stavano avvicinando a loro.
"Sai dovresti imaparare a conoscere la differenza tra falso..." Iniziò uno.
"E realtà." Continuò l'altro rendendo le maschere aria e svelando i loro volti e voci.
Sofia e Draco che avevano gli occhi rivolti dalla parte opposta, per controllare che non ne arrivassero altri, si girarono subito.
Erano i loro padri a parlare.
"Sofia...Draco...mi dispiace..." Disse Jacob e gli occhi inziarono a luccicargli.
"Papà..." Disse Draco con un filo di voce.
Non ci potevano credere.
"Hai visto solo quello che l'Oscuro Signore voleva che vedessi. Ora dammi la profezia." Continuò Lucius ignorando completamente il figlio.
"Provi solo a toccarci e io la rompo." Lo minacciò il corvino.
"Ahahah, lui sa come si gioca! Piccino, piccino, piccolo Potter!" Disse una donna completamente vestita di nero, camminando verso di loro.
"Bellatrix Lastrange." Realizzò Neville riconoscendo l'assassina dei suoi genitori.
"Neville Paciock vero? Come vanno mamma e papà?"
"Meglio ora, stanno per essere vendicati."
Disse sfonderandole la bacchetta contro.
"Adesso cerchiamo di stare tutti calmi. Va bene? Vogliamo soltanto quella profezia." Spiegò con più calma possibile il padre di Sofia.
"Perché Voldemort voleva che noi due venissimo a prenderla?" Chiese Sofia.
"Osi pronunciare il suo nome...VOI LURIDI-"
"Sono solo ragazzi curiosi, non è così? Le profezie possono ritirarle soltanto coloro per i quali vengono fatte. Il che è una fortuna per te, Potter, in realtà. Tu ,Sofia, non so cosa centri in questa storia. Devi soltanto darmi la profezia Potter e io potrò mostrarti tutto."
Disse Lucius calmando quella squinternata.
"Ho aspettato quattordici anni, direi che posso aspettare ancora un po'. Ora!" Tutti i ragazzi pronunciarono l'incantesimo Stupeficium, schiantando i mangiamorte che li avevano accerchiati e corsero via.
Tornarono alla porta, ma una volta aperta, caddero nul vuoto, arrivando al cuore dell'ufficio misteri.
Pensarono di essere salvi, ma i mangiamorte non ci misero molto a raggiungerli e ad immobilizzarli tutti con la bacchetta puntata al collo. Gli unici che non c'è l'avevano erano Sofia e Draco, che erano stati presi da Jacob e Harry, che si trovava al centro della stanza.
"Credevate veramente...insomma siete davvero così ingenui da pensare che dei bambini avessero una possibilità contro di noi.
Voglio semplificarti la cosa Potter, dammi la profezia ora, o guarda i tuoi amici morire." Disse Lucius facendosi avanti e porgendo la mano verso il ragazzo.
Lui gliela diede e a quel punto comparve Sirius, seguito poi dalla comparsa di tutto l'Ordine della Fenice.
La profezia cadde, ma i ragazzi riuscirono a nascondersi uscendone indenni.
Lucius e Bellatrix combatterono contro Black e Harry e quando sembrava chiaro chi avrebbe vinto, Bellatrix pronunciò l'anatema che uccide contro Sirius.
Harry rimase pietrificato prima di realizzare e quando lo fece urlò in un modo che ruppe i cuori già crepati di tutti quanti.
Sofia uscì allo scoperto e inziò a rincorrere l'assassina, seguita a ruota dal suo amico.
"CRUCIO!" Urlò Sofia verso quest'ultima, fecendola cadere al suolo.
Inziarono a sentire una voce e subito dopo Voldemort comparve ai loro occhi.
Appena si girarono, li disarmò.
"Sciocco da parte tua venire qui sta sera Tom."
Disse Silente arrivando in loro soccorso.
"Per allora me ne sarò già andato e tu sarai morto."
I due mentre duellarono, diedero la possibilità a Bellatrix di scappare da uno dei camini.
Quando finirono lo scontro, Voldemort scomparve, Harry cadde al suo suolo, posseduto dal Mago Oscuro e venne torturato tramite la lettura della mente.
"Harry ricordati le lezioni! Puoi farcela! Ti prego resisti!" Urlò Sofia.
Harry riuscì a cacciare lo spirito dal suo corpo e questo si riformò di fronte a lui.
"Sei uno sciocco Harry Potter e perderai ogni cosa." Disse, ma proprio in quell'istante tutto il ministero sì smaterializzò davanti a lui e lo vide.
"È tornato." Disse in un sussurro il ministro.
La nipote a quel punto cadde priva di sensi, ma Draco la prese prima che potesse schiantarsi al suolo sui mille vetri rotti.
"C'è l'hai fatta." Disse accarezzandogli la guancia per poi darle un dolce bacio sulle labbra.
"C'è l'abbiamo fatta." Lo corresse lei con un filo di voce.

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