1^ Prova

1K 48 0
                                    

SOFIA'S POV:
Era passato un mese dall'estrazione dei concorrenti e nessuno a scuola credeva che io ed Harry non avessimo messo i nomi nel calice, neanche Ron, Hermione e Draco.
Ron era furibondo con noi, Hermione di tanto in tanto ci parlava ma molto poco, mentre Draco prendeva in giro Harry e ignorava me. Fred e George sembravano gli unici a crederci, dopo Cedric. Io e lui ci eravamo messi insieme e passavamo ogni istante libero in compagnia l'uno dell'altra. Mi aveva insegnato un sacco di incantesimi e trucchi utili per il torneo e uscivamo a Hogsmade ogni fine settimana.
Grazie ad Hagrid, io e Harry avevamo scoperto che la prima prova sarebbe consistita nel domare un drago. Ci dirigemmo in cortile per riferirlo a Cedric, ma nella strada ogni ragazzo ci fermò per faci vedere la sua spilla, diceva : "Potter e Caramell sono nullità." E poi se la toccavi cambiava e diceva " Viva Cedric Diggory."
Quando dicemmo a quest'ultimo della prova, ci ringraziò e ci spigò che le spille non erano state un'idea sua, per poi scusarsi ugualmente con noi. Quando stavamo per andarcene, una voce ci chiamò:
"Perché così tesi?" Chiese Draco.
"Sai Potter io e mio padre abbiamo scommesso, secondo me non duri più di dieci minuti... lui non è d'accordo, secondo lui neanche cinque." E scese dall'albero seguito da tutti i suoi scagnozzi.
"Non me ne frega un bel niente di quello che pensa tuo padre Malfoy, lui è malvagio e tu sei soltanto patetico." Rispose Harry a tono.
Gli presi il braccio per portarlo via, quando Moody lanciò un incantesimo alle nostre spalle, proprio verso il serpeverde, che si trasformò in un furetto.
"Brutto schifoso, non si attacca alle spalle di qualcuno...MAI!"
La McGranitt lo raggiunse subito e lo costrinse a ritrasformare il furetto in Draco.
"Mio padre lo verrà a sapere!" Urlò quest'ultimo.
"È una minaccia?! Mi stai minacciando?!" Chiese il professore per poi iniziare a rincorrerlo.

La prima prova fu abbastanza semplice: per fortuna mi capitò uno dei draghi più facili e riuscii a cavarmela con qualche graffio e lividi. A Harry, invece, era capitato il Drago più difficile e per sconfiggerlo ci impiegò davvero molto, ma alla fine ce la fece.
Hermione e Ron quella sera ripresero a parlarci, in quanto avevano capito che "non siamo così stupidi da mettere il nostro nome nel calice". Era ora. Quando rientrai nella mia sala comune dopo aver festeggiato con i grifoni e il mio ragazzo, tutti i serpeverde, sbucarono da ogni parte della stanza e iniziarono ad acclamarmi e a farmi i complimenti, tutti tranne Draco e Pansy, che se ne stavano seduti sul divano a guardarmi.
"Bene bene, Caramell, vedo che sei riuscita a non farti uccidere, ma non rallegrarti troppo...tanto alla fine sappiamo tutti che morirai, se non alla prossima sfida a quella dopo." Disse la corvina in tono minaccioso e invidioso(?).
"Ma sei scema?! Lasciala stare! O la prossima a morire non sarà lei ma tu." Mi difese Draco.
Pansy corse via a quelle parole.
"Non ho bisogno di essere difesa... non da te per lo meno." Puntualizzai guardandolo dall'alto al basso.
"Sofia io ti credo... non faresti mai una cosa tanto stupida e mi dispiace per tutto, per Cedric, per non averti creduto, per tutto quanto." Disse tutto d'un fiato.
" Anche di avermi escluso dalla tua vita ignorandomi e rimpiazzandomi con la Parkinson?" Chiesi, volevo sentirglielo dire.
"Quella è la cosa che mi dispiace di più, ma io non ti ho rimpiazzata, nessuna sarà mai come te per me." E si avvicinò al mio volto per poi accarezzarlo, provocandomi un brivido lungo la schiena. Tutti gli altri erano andati via, lasciandoci la stanza libera.
"Perché ci hai messo così tanto a dirmelo?" Dissi abbracciandolo. Lo sentii irrigidirsi, ma poi ricambiò subito quel contatto e nascose il viso nei miei capelli.
"T-tu mi perdoni?"
"Per questa volta sì, ma prova ancora a picchiare qualcuno solo perché è gentile con me e giuro su Salazar che te ne pentirai...intesi?"
Un'espressione seria sì fece largo in quel bellissimo sorriso.
"Tu piaci molto a Cedric, si vede da come ti guarda." Disse.
"D-Draco io..." iniziai a dire.
"No non serve aggiungere altro. Spero solo che ti renda felice." Fece per andarsene ma gli presi la mano e con lo sguardo lo implorai di restare.
"Io non penso invece, in questi giorni è distante e più di una volta l'ho beccato fissare Cho Chang."
"Beh allora permettimi di dire che non ti merita e che è un'idiota, se pensa a qualcun'altra che non sei tu." Disse lui.
Mi diede un'ultimo abbraccio e andammo nelle nostre stanze. Una volta chiusa la porta lacrime amare si fecero largo sul mio viso. Era la prima volta che dicevo ad alta voce i miei sospetti sul mio ragazzo, e faceva male, anche se non ero sicura di nulla. Axel mi saltò sulle gambe, lo coccolai, cercando di calmarmi e poi mi addormentai.

-It's simply complicated-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora