Amortentia

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SOFIA'S POV:
Non potevo credere di essere in ritardo il primo giorno di scuola.
Maledetta sveglia che ha deciso di abbandonarmi quella notte.
Entrai di corsa nella classe del professor Lumacorno.
"Ah! Signorina Caramell, prego si sieda, la stavamo aspettando."
"Mi scusi per il ritardo professore, la mia sveglia non ha suonato." Dissi imbarazzata.
Di sicuro non era la prima buona impressione che volevo dare.
Mi sedetti tra Herm e Blaise, mentre dall'altro lato della stanza vi era Draco insieme a Pansy e Goyle e quando mi girai nella sua direzione lo beccai a fissarmi.
"Bene, come stavamo dicendo, l'Amortentia è il filtro d'amore più potente al mondo.
Cambia in base a ciò che attrae di più una persona. Ora vorrei che ognuno di voi mi dicesse cosa sente." Disse il professore.
La prima fu Hermione, che sentì erba tagliata, pasta di dentifricio e pergamena nuova.
La guardai sgranando gli occhi perché avevo capito subito di chi fosse quel profumo, non che fosse una novità che a lei lui piacesse.
Poi arrivò il turno di Draco e l'ansia mi pervase. Il fatto di sapere che avrebbe sentito l'odore di Pansy e non il mio mi rattristava.
"Sento...profumo di vaniglia, shampoo al cocco e...pagine di libro." Alzai lo sguardo verso di lui e finalmente i nostri occhi si incontrarono.
Lui era più che turbato, io non potevo ancora credere a quello che avevo sentito e Pansy era infuriata, tanto da uscire dalla classe sbattendo la porta.
"Sembra che qualcuno qui sia ancora innamorato." Mi sussurrò Blaise all'orecchio.
Arrivò dopo qualche minuto il mio turno.
"Signorina, prego, mi dica cosa sente."
"Sento menta, mela verde e...acqua di colonia." Dissi e sentii ridacchiare quei cretini di Tiger e Goyle che diedero qualche che gomitata a Draco, il quale sembrava stesse per scoppiare dal turbamento.
Mi odiava davvero così tanto?
"Ma sei seria?!" Mi chiese Hermione con uno sguardo di disapprovazione.
Ci guardammo negli occhi e ci capimmo subito.
La lezione proseguì. Cercammo di produrre la pozione Felix Felicis, ma solo Harry ci riuscì. Una volta finita, uscirono tutti dall'aula e io decisi che dovevo andare a parlare con il furetto.
Stava praticamente correndo, lo seguii fino a che non svoltò un angolo del settimo piano e lo persi. Continuai a vagare per i corridoi, quando una porta comparve sul muro.

DRACO'S POV:
Ero riuscito a far comparire la mia stanza delle necessità. Ora dovevo solo riparare e far funzionare quel maledetto armadio svanitore e ne approfittai per cercare di distrarmi da quella lezione.
Sofia non poteva e non doveva scoprire che l'amavo ancora.
Misi la mia mela nell'armadio, dissi l'incantesimo e poi lo riaprii trovandola identica a prima.
Non c'è l'avevo fatta.
"Ma che diavolo...?" Mi girai di scatto e la vidi guardarmi confusa.
"Cosa ci fai tu qui?!"
"I-io dovevo parlarti e poi la porta si è mostrata a me." Disse guardandosi le scarpe.
"Io sarei la tua necessità?!...Ah ah ah, sei patetica."
"Disse quello che non sa neanche far funzionare un armadio svanitore e che odora il mio profumo nella sua Amortentia anziché quello della sua ragazza."
"Mi sembra che anche tu abbia annusato il mio nella tua." Dissi alzando la mela per porla nel suo campo visivo.
"Sì è vero, ma almeno io non mi ostino a far finta che non ci sia mai stato nulla tra di noi. Dalla volta al Ministero non mi hai più parlato, mi hai lasciata con una lettera e poi torno a scuola e ti trovo con Pansy! Io non ti ho fatto nulla e quando abbiamo avuto più bisogno l'uno dell'altra tu mi hai abbandonata!
Io non ho più nessuno!"
Non dissi nulla, rimasi a guardarla e sentii gli occhi iniziare a bruciare, ma non permisi alle lacrime di uscire, non davanti a lei.
"Perché mi fai questo, ci fai questo?! Io ti amo Draco e non riesco a sopportare tutto ciò."
"Il mondo non gira attorno a te Caramell. Vattene." Le intimai avvicinandomi a lei in modo molto minaccioso.
Mi guardò negli occhi.
"Dimmi che non mi ami... dimmi che non mi ami più in faccia e non tramite una stupida lettera e io uscirò da quella porta, non ti rivolgerò più la parola, non farò più parte della tua vita e ti lascerò vivere con Pansy." Disse esasperata e con le lacrime che le scendevano a fiotti sulle guance arrossate.
"Vattene."
"Dimmelo."
"Ho detto VATTENE!" E con un pugno ruppi in mille pezzi una teca di vetro alla sua sinistra. Trasalì e vidi qualcosa in lei spezzarsi.
"Cosa sei diventato...?"
"Fidati non vorresti scoprirlo."
"Lo vorrei invece, vorrei conoscere ogni parte di te, ma tu non me lo permetti più." Prese un coccio di vetro e iniziò a stringerlo fino a sanguinare.
Volevo fermarla, ma qualcosa me lo impedì.
"Questo fa meno male del dolore che mi stai infliggendo." Disse, poi lo fece finalmente cadere a terra e se ne andò.
A quel punto mi lasciai andare in un pianto isterico.
Se solo avesse saputo...

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