Burrobirra

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DRACO'S POV:
Quella notte non chiusi occhio e guardai Sofia dormire come un angelo, mentre qualche lacrima mi bruciò le guance. Sì io Draco Malfoy stavo piangendo per l'unica persona a cui fosse mai importato qualcosa di me, perché da lì a poco mi sarebbe stata portata via.
Era la strega più potente della sua età, sia socialmente che negli incantesimi.
Sapevo che molti ragazzi, anche più grandi, avevano una specie di cotta per lei, come biasimarli era stupenda e aveva molto più carattere di tutte le serpeverdi messe insieme, ma loro non mi facevano paura perché a lei non interessavano.
Almeno così sembrava.
Diggory, però, era il ragazzo più popolare della scuola, dopo di me, ma era anche buono, un bravo ragazzo, e sarebbe stato perfetto per lei.
La mattina arrivò più velocemente di quanto pensassi. Non la svegliai, decisi di lasciarla dormire lì e magari farla arrivare in ritardo al primo giorno.
Purtroppo per me però, Sofia arrivò proprio un secondo prima di Moody e si sedette a fianco a me, non vedendo altri posti liberi.
Quello psicotico del professore iniziò la lezione parlandoci delle tre maledizioni senza perdono. Prese un insetto e con la bacchetta lo pose davanti alla mezzosangue.
"Signorina Granger lei saprebbe dirci una maledizione?"
La ragazza esitò per poi dire: "Imperius."
Il professore la lanciò all'insetto e iniziò  a spostarla su ognuno di noi, compreso me. Quando lo fece, iniziai a urlare e Sofia non fece nulla, era apatica.
Poi Moody spostò L'insetto sul banco di Neville e gli lanciò la maledizione cruciatus. Il ragazzo stava per piangere, in quanto i suoi genitori erano stati uccisi da mia zia proprio con quella maledione.
"LA SMETTA! Non vede che lo fa soffrire?!" Urlò Sofia.
"Bene bene, signorina Caramell, forse lei può  dirci l'ultima maledizione?" Le chiese lui.
Le scesero delle lacrime e poi disse:
"Avada Kedavra." E lì scoppiò a piangere e uscì dalla stanza, seguita da Hermione e me.
Quando però arrivò davanti al bagno, trovò Diggory, che vedendola sconvolta la abbracciò e le diede un bacio sulla testa.
Io e la mezzosangue ci bloccammo di colpo.
"Lei ti piace non è vero?" Chiese quest'ultima.
"Davvero pensi che mi confiderei con te, sporca mezzosangue?" Sputai acido.
"Non ho bisogno di tue confidenze, Malfoy, il modo in cui la guardi dice più di mille parole, ma non ti sorprendere se lei preferirà lui a te se continui a trattare male chiunque." E detto ciò se ne andò.
"E come la guarderei sentiamo?" La seguì.
"Come se fosse l'unica ragazza al mondo." Disse lei, lasciandomi li senza parole, perché aveva ragione.
Sofia è e sarà sempre l'unica  per me.

SOFIA'S POV:
Mancava meno di mezz'ora all'uscita con Cedric. Ero perfettamente pronta, avevo lisciato i capelli, anche se erano già dritti come spaghetti, e messo un cerchietto di perle,
indossato una gonna nera con stivali dello stesso colore  alti fin sopra il ginocchio e un magliocino bianco. Uscì dalla mia stanza e mi diressi al cortile che era stranamente pieno di gente. Cedric mi stava già aspettando, così partimmo subito. Andammo a bere la famosa burrobirra e poi andammo da Mielandia a prendere delle cioccorane, le amavo. Ci sedemmo su una panchina sotto a un albero e iniziammo a mangiare i dolcetti.
Conversammo tutto il tempo e fu fantastico, fin quando tirò fuori l'unica cosa a cui non volevo pensare quel giorno.
"Allora ti senti pronta adesso per dirmi perché stavi piangendo lunedì?"
"Moody ci ha fatto una lezione sulle maledizioni senza perdono e mi ha fatto dire quella fatale, per poi uccidere una povera creatura." Dissi io.
"Non ti credo, c'è più di questo, te lo si legge in faccia." Disse lui.
"Ok va bene... da quando ho detto a Draco che saremmo usciti insieme, non mi ha più parlato e mi ha detto anche che gli ho rotto." Dissi io tutto d'un fiato e strizzando gli occhi, come per proteggermi dalle sue parole successive.
"Oh Sofy...mi dispiace tanto, non volevo recarti scompiglio." E abbassò il capo.
"Tu recarmi scompiglio?! Cedric quando mi hai chiesto di uscire con te sono stata la persona più felice sulla terra. Se a Draco non va bene sono problemi suoi non miei, mi da solo fastidio che sembra voglia controllarmi." Lo rassicurai e lo vidi illuminarsi.
"Allora non ti dispiacerà se farò questo." E neanche il tempo di realizzare che le sue labbra erano sulle mie.
Fu un bacio dolce che però poi si approfondì diventando molto intenso.
Ci staccammo quando non avemmo più fiato. Ed ecco la cosa peggiore che potesse capitare: Draco sì fiondò su Cedric buttandolo a terra e iniziando a picchiarlo.
"DRACO NO! FERMATI!" Urlai io disperata e cercando di portarlo via da Cedric, che iniziò a menarlo a sua volta.
"Ti prego basta... SMETTILA! Ti p-prego..." dissi ancora.
Come un angelo custode comparve Blaise che staccò subito l'amico dal corpo del Tassorosso.
Le due serpi andarono via, mentre io rimasi lì a medicare il ragazzo con la magia. Aveva un occhio nero e il naso spaccato.
"M-mi d-dispiace Cedric."
"Dispiace anche a me." E detto ciò se ne andò lasciandomi sola. Ora avevo perso anche lui.
Tornata al castello andai dritta in infermeria dove trovai lo stronzo insieme a Blaise.
"Complimenti Malfoy, sei riuscito a farmi perdere ogni possibilità con Cedric sei contento ora? Hai avuto quello che volevi, giusto? Beh sappi una cosa, ti conviene starmi lontano se non vuoi che la prossima volta te la spacchi io la mano, chiaro?!" Dissi nera dalla rabbia.

NARRATORE:
Era giunto il momento in cui avrebbero estratto i nomi dei tre maghi che avrebbero partecipato al torneo. Il calice fece uscire il nome di Victor Krum, Fleur Delacour e Cedric Diggory. Quando Silente fece per girarsi, il calice inziò a fare scintille, facendo uscire anche i nomi di Sofia Caramell ed Harry Potter.
"H-Harry e S-Sofia...POTTER E CARAMELL!" Disse il preside chiamandoli. I due si guardarono confusi per poi alzarsi.
"Bugiardi"
"Non li avete 17 anni."
Iniziarono a vociferare i ragazzi di ogni tavolo contro i due.
"Tutti nel mio ufficio." Continuò il preside.
I cinque maghi si diressero nel luogo prestabilito e appena entrati vi piombarono Silente e il padre di Sofia, anche lui presente all'estrazione.
"VOI DUE! AVETE MESSO VOI IL VOSTRO NOME NEL CALICE?!" Urlò ancora il preside.
"No." Dissero insieme i due ragazzi.
"LO AVETE FATTO FARE AD UNO STUDENTE PIÙ GRANDE?!" Chiese ancora.
"No!" Risposero di nuovo.
"Signore, mi scusi ma davvero pensa che saremmo così sprovveduti da fare una cosa del genere? Io ci tengo alla mia vita e se potessi non giocherei." Disse la serpe.
"Mi dispiace Sofia ma ho le mani legate, da questo momento in poi tu e Harry sarete concorrenti del Torneo." Concluse.
Il padre di Sofia stava cercando delle risposte negli occhi della figlia, sembrava dicesse la verità ma come saperlo per certo?
"Dategli il Veritaserum." Disse d'un tratto.
"Cosa?" Questa volta fu Piton a parlare.
"Avete sentito, se vogliamo essere certi che dicano la verità allora detegli la pozione." Continuò lui. Sofia sì sentì tradita dal suo stesso sangue, che non le credeva.
I due ragazzi bevvero la pozione e confermarono quanto detto prima. Quando uscirono Cedric cercò di fermare Sofia:
"Sofia ti devo delle scuse, ho reagito in modo sbagliato, tu non avevi colpe e sono stato uno stupido a mollarti lì. Spero tu possa perdonarmi un giorno."
"Cedric, ma certo che ti perdono. Non so cosa sia preso a Draco e mi dispiace moltissimo. Ho già parlato con lui e messo in chiaro le cose." Disse lei.
"Oh sì lo so. C'ero anch'io in infermeria quando lo hai demolito, ero due lettini più in là."
"Demolito?" La ragazza sentì solo quella parola.
"Quando sei andata via, Draco era in preda a una crisi di panico, continuava a ripetere che aveva rovinato tutto e che ti ha persa." Sofia rimase scioccata, ringraziò Cedric e poi corse in Sala Comune, dove trovò chi sperava.
"Draco dobbiamo parlare." Disse lei.
"Oh io con te non paro proprio di niente. Quando pensavi di dirmelo che avevi messo il tuo nome nel calice? E poi come hai fatto?! Tutto mi sarei aspettato da te tranne che questo." Sbottò lui arrabbiato, come poche volte nella sua vita.
"Pensi anche tu che sia stata io a mettere il mio nome nel calice?! Ho appena bevuto una boccetta di Veritaserum per provarlo a mio padre, che mi guardava come se fossi la più grande delusione della sua vita! Ma comunque io non ti devo spiegare un bel niente di quello che faccio o di chi bacio, perché non sono affari tuoi!" Gli rispose lei.
"I-i tuoi occhi... i tuoi occhi sono rossi Sofia..." Disse Draco spaventato.
"Mi prendi per il culo?! Non cercare di cambiare discorso Mal-" la ragazza non fece in tempo a finire che Draco le pose davanti uno specchio. Non ci poteva credere, non stava mentendo, i suoi occhi erano davvero Rossi...come quelli di Voldemort.
"No...no no no no...NOOO!" Disse a se stessa.
"Sono un mostro... s-sono come lui..." e le lacrime presero a scendere e scendere senza mai fermarsi per tutta la notte.

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