Into you

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"Ama chi ti ama, non amare chi ti sfugge, ama quel cuore che per te si strugge. Non t'ama chi amor ti dice ma t'ama chi guarda e tace."
[William Shakespeare]

[Marc]

[Agosto 2011]

<<Ecco, questa è casa nostra. Tranquilla, i miei genitori non ci sono. Puoi anche tornare a respirare e smetterla di agitarti.>>

<<Cretino.>> sento commentare Angel alle mie spalle, e non posso fare a meno di sorridere.

Entro in sala, e mi volto subito verso di lei, iniziando a scrutare il suo viso per cogliere anche la più piccola espressione.

La vedo inarcare le sopracciglia.

<<Com'è carina e accogliente! Mi piace un sacco.>>

<<Di sopra c'è la camera da letto dei miei e quella mia e di Alex, più due bagni. A proposito, mio fratello scenderà presto, si sta facendo la doccia. Non vedo l'ora di fartelo conoscere. E anche lui non vede l'ora di conoscere te.>>

Angel si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mentre china di poco il capo, verso il pavimento.

<<Non sono abituata a conoscere...gente. Sono un misto tra l'essere timida e scontrosa.>>

<<È per questo che sei unica.>> sogghigno, dandole una spallata leggera.

<<Sì, certo, come no.>> borbotta, poi il suo sguardo viene attratto da qualcosa. I suoi occhi si illuminano e inizia a muoversi verso l'area da pranzo.

<<Ma...questo è un papiro egizio che raffigura Tutankhamon e Ankhesenamon!>> esclama, la voce rotta dall'emozione mentre si avvicina al quadro appeso accanto alla credenza.

Chi!?

<<Ehm...già. Ai miei genitori piacciono queste riproduzioni di...cose...antiche. Lo acquistarono da un rigattiere anni fa. C'è n'è un altro lì, sopra il televisore.>>

Dopo aver dedicato la sua attenzione al primo papiro, Angel si dirige verso il secondo.

<<Che meraviglia. Questo rappresenta Hathor, Iside e Osiride.>>

Non ho idea di chi siano coloro che sta nominando. Per cui mi limito a sorridere come un idiota.

<<Ti piacciono queste cose?>>

<<Eccome! Amo alla follia la civiltà egizia! Ne sono innamorata da sempre, praticamente. È stato un colpo di fulmine. C'è stato un periodo in cui volevo diventare un'egittologa. Poi però, mi sono accorta che diventarlo significava anche scoprire mummie e scheletri. Per le mummie, col tempo, ho risolto. Non mi fanno più impressione, anzi. Ma gli scheletri sì. Per cui...>> lascia cadere il discorso, alzando le spalle con rassegnazione.

<<Ma la passione rimane. E hai anche centinaia di libri in merito.>>

<<Vero. Ma è diverso vivere la tua passione. Io inizio a pensare che non vedrò mai Abu Simbel, Luxor o Djeser-Djeseru. Soprattutto di notte. Hanno un fascino ancora più speciale. Non pensi?>> si volta a guardarmi, e nei suoi occhi leggo un amore e una passione che non avevo mai visto prima, anche se ci conosciamo solo da un mese.
Finora quegli occhi avevano espresso solo distacco e freddezza, tristezza e malinconia.

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