Rivelazioni

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[And if you want to fight, you will find me ready, I never lose]

[Marc]

Non posso crederci.

Quel coglione di Javier ci sta ancora provando con Angel.

Ma che cosa dico.

Non è un coglione.

È un fottutissimo stronzo.

Mi asciugo il sudore dal viso con un asciugamano e non riesco a trattenere un verso di stizza.

Getto l'asciugamano per terra, e Alex nota il mio gesto.

<<Ehi, che ti succede?>>

<<Nulla.>> taglio corto io, scuotendo la testa.

<<Sì certo, e io sono quello basso della famiglia.
Allora, che ti prende?>>

Lo fulmino con lo sguardo per la sua battuta riferita alla mia altezza.
In questo momento non sono in vena.

<<Simpatico. Hai sentito quello che ha detto Angel?
Quell'idiota di Javier le sta rompendo le scatole, io davvero...gli stampo un cazzotto sul muso.>>

Alex mi guarda con fare perplesso.

<<La stai prendendo peggio di me.>>

<<La sto prendendo come è giusto che sia! Conosciamo Javier, e Angel è la nostra migliore amica; lui non è degno neanche di allacciarle le scarpe.>>

Alex fa un cenno col capo.

<<È vero, Javier è un cretino che pensa solo a divertirsi.
Ma devo anche notare che ora sei...particolarmente aggressivo, nei suoi confronti.>>

<<E non hai ancora visto niente.>> mormoro, in un sussurro, impedendo ad Alex di sentirmi.

<<Vado a farmi la doccia.>>

<<Di già?>> ribatte mio fratello con fare sorpreso.

<<Devo fare una cosa.>> mi limito a dire prima di sparire dalla sua vista.

           

                               ~·~

Esattamente un'ora dopo sono davanti al palazzo dove Javier e Juan condividono un appartamento.

Non ho idea di che cosa io stia facendo, in questo momento mi sento come il Marc predatore pronto a eliminare chiunque osi mettersi tra me e la vittoria.

In questo caso Angel.

La mia parte razionale è andata completamente perduta e non so se è un bene.

Sento il cuore pomparmi nel petto e le mani prudermi.

Non posso aspettare un secondo di più.

Scendo dall'auto e suono al citofono. Dopo qualche secondo mi risponde la voce di Javier.

<<Chi è?>>

<<Sono io, Javier, fammi salire, ho bisogno di parlarti.>> il mio tono di voce appare ancor più deciso e risoluto di quanto avessi voluto.

Sento Javier esitare dell'altra parte.

Probabilmente sa perché sono qui?

Il portone si apre e salgo velocemente i tre piani che mi separano dal suo appartamento.

A Fior di PelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora