D'illusioni e di bugie

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[E me ne vado in giro senza parlare
Senza un posto a cui arrivare
Consumo le mie scarpe
E forse le mie scarpe
Sanno bene dove andare
Che mi ritrovo negli stessi posti
Proprio quei posti che dovevo evitare
E faccio finta di non ricordare
E faccio finta di dimenticare
Ma capisco che
Per quanto io fugga
Torno sempre a te
Che fai rumore qui

E non lo so se mi fa bene
Se il tuo rumore mi conviene
Ma fai rumore sì
Che non lo posso sopportare
Questo silenzio innaturale tra me e te]

[Marc]

<<Non ti lascerò mai amore mio, mai, mai..."

<<Non mi stancherò mai, di te, mai, mai e nessuno potrà mai prendere il tuo posto. Hai il mio cuore, Marc, non fargli del male.>>

<Mai, amore mio. Non me ne vado più.>>

<<Non me ne vado più.>>

Invece, Angel se n'era andata.
Mi aveva lasciato lì, in quella che per me era diventata la nostra camera da letto, anche se lei ci aveva trascorso a malapena un'ora, divisa in quattro giorni.

Mi aveva lasciato lì senza diritto di replica, senza darmi la possibilità di spiegare, ma sapevo che non sarebbe servito a nulla.

Sapevo che ormai l'avevo persa per sempre.
L'avevo persa nel momento esatto in cui le labbra di quella serpe crudele e senza scrupoli di Linda si erano posate sulle mie, e il mio cervello aveva impiegato troppi millesimi di secondo a realizzare quello che stava succedendo.
Mi aveva usato, per l'ennesima ed ultima volta, e a causa di ciò, avevo perso l'unica ragazza che mi voleva per ciò che ero veramente.

Ogni volta che ci penso, sento il sangue salirmi al cervello.
Quanto vorrei che quella specie di sanguisuga soffrisse anche solo la metà di quanto sto soffrendo io. Merita di vivere lo stesso, di innamorarsi perdutamente di qualcuno, di quel qualcuno, e di veder crollare tutto davanti ai suoi stessi occhi impotente, a causa di qualcun altro.
Deve tornargli tutto indietro, tutto, tutto il dolore che ha causato.

Solo che non risolverà nulla.
Io non riavrò la mia Angel indietro.
E io non posso stare senza Angel.
Non posso starci senza di lei.

Non ne sono capace.
Angel è stata presente nella mia vita ogni singolo giorno negli ultimi sei anni, l'ho sempre avuta sotto i miei occhi, l'ho sempre sentita per telefono, ci siamo sempre scambiati dei messaggi.

Ora, sono quattro giorni di completo silenzio.
Un silenzio assordante, perché quando si tratta di Angel, il silenzio è sempre assordante.

Sono rimasto lì, immobile al centro della camera da letto, per minuti che mi sono sembrati ore.
Il cuore fatto a pezzi ai miei piedi, per le parole di Angel, per tutto l'odio e il dolore che le avevo visto nello sguardo.
Odio e dolore rivolto verso di me.
E ciò che mi fa ancor più soffrire è che io non ho fatto nulla, sono totalmente incolpevole.
Angel non può odiarmi per qualcosa che non ho fatto.
Non può finire così.
Non deve.

Noi siamo fatti l'uno per l'altra.
Siamo fatti per stare insieme, perché allora il destino sembra volerci dividere?
Perché continua a mettersi in mezzo, perché continua a non volerci insieme?
Non abbiamo fatto nulla di male.
Vogliamo soltanto amarci, come tutti.
Io voglio soltanto amarla, e stare con lei.

Solo l'idea, solo il pensiero di perderla, mi fa impazzire.
Ora che è scappata via da me mi pare davvero di essere uscito fuori di testa.
Non riesco a smettere di chiamarla, di tempestarla di messaggi.

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