[Aunque estás prohibida
Y cada beso es otro punto de partida Dime, cómo no perderme en tu mirada?
Cómo pretender que siento nada?
Cómo hacerle caso a la razón?
Si tenerte cerca es mi dolor
Si es mala palabra nuestro amor
Cómo anestesiar al corazón?
Si tú lo sabes dime cómo]
[Marc]
Era scappata.Angel era scappata via come un cerbiatto spaventato, fuggendo via da me.
Eppure, lo avevo notato.
Avevo notato come il suo corpo rispondeva al mio più piccolo tocco, come il suo sguardo fosse attratto dalle mie labbra, avevo notato il modo in cui i suoi occhi si erano incupiti, come anche lei mi volesse tanto quanto la volevo io.
Ma non volevo in nessun modo costringerla a fare qualcosa che non volesse fare. Volevo solo che smettesse di pensare, perché i problemi partivano tutti da lì.
Dalla sua mente.
Non mi sarebbe più sfuggita.
Non intendevo più mollare, né lasciar perdere.
Mir l'aveva puntata sin dal primo istante in cui l'aveva vista, ne ero più che certo, e ora che Angel e Alex si erano lasciati, aveva affilato i coltelli.Ma io li stavo affilando da molto prima.
Angel non era una gara da vincere.
Angel era il mondiale, e io volevo portarmela a casa.Eppure, sapevo in che guaio mi stavo cacciando.
Lo sapevo, sapevo che ora Angel era diventata proibita.
Lo era sempre stata, all'inizio per l'amicizia che ci legava, per la paura di distruggerla per sempre. Poi per non ferire Alex, cotto di lei.
Ora, perché è l'ex di mio fratello.Era un qualcosa di immorale, di impossibile, di proibito.
Ma io la volevo, la volevo con tutte le mie forze, con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima.
Probabilmente l'avevo sempre voluta.
La volevo da impazzire, volevo lei e soltanto lei e nessun'altra.Il weekend di Aragon mi aveva aperto gli occhi su quanto il rapporto tra lei e Joan fosse cresciuto. Scoprire che lui sapeva addirittura delle cose che io non sapevo, vederli giocare in quel modo, notare il modo in cui lui la guardava e le sorrideva, e lei lo squadrava con attenzione.
Non potevo più aspettare, il momento di attaccare e di iniziare la battaglia era arrivato.
Il giorno della gara mi ero svegliato con l'obiettivo di vincere sia in pista che fuori.
Di far chiaramente capire ad Angel cosa provassi per lei e quanto perdutamente la volessi.Non dovevo cedere, dovevo solo coglierla di sorpresa e spiazzarla. Farle perdere il controllo della situazione, perché solo in quei momenti era vulnerabile e la sua mente andava in tilt.
Eppure, avevo commesso un errore.
Avrei dovuto prenderla e baciarla subito, senza aspettare, ignorando il desiderio di volersi godere il momento, quei secondi prima che sanno di infinito, in cui si è talmente vicini da notare l'oscurità delle pupille dilatate, da sentire persino il battito del cuore che esplode come impazzito nel petto dell'altra persona. Quei secondi in cui ti sembra che il mondo si sia fermato.Avrei dovuto invece baciarla senza aspettare neppure un istante, in modo da non darle il tempo per ascoltare la sua mente. Credevo di averla mandata in tilt abbastanza.
Invece, evidentemente, dovevo fare di più.
Ancora di più.I tulipani che stringe al petto in questo momento continuano a ricordarmelo ogni secondo che passa.
È seduta dall'altra parte del sedile, ma è come se fosse seduta a migliaia di chilometri di distanza.
Quanto fa male saperla così vicina, eppure al tempo stesso irraggiungibile e impossibile.
Ha sistemato la borsa tra noi due come se fosse una muraglia insuperabile.
Come mi aspettavo, non mi ha rivolto la parola per tutta la mattinata e non mi ha lanciato uno sguardo neppure per sbaglio.
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A Fior di Pelle
FanfictionAngel e Marc sono due creature estremamente diverse. Angel è fiera, orgogliosa, chiusa in se stessa e nelle sue convinzioni, fredda e glaciale, ma con un vulcano in eruzione nascosto nel profondo del suo cuore. Marc è pura passione, fuoco che bruci...