Heart on fire

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"Saperti amante e non poterti avere, star lontano da te quando in cuor m'ardi,
Aver la lingua e non poter parlare, udir quest'acqua e non chinarsi a bere,
Correre in lingua quando a lenti e tardi lassi
Vorrei pensosamente andare."
[Umberto Saba]

[Angel]

Respiro a pieni polmoni, mentre l'asfalto corre sotto le ruote dell'auto come un fiume verso il mare.
Socchiudo gli occhi e li riapro mentre fatico a trattenere un sorriso.
Muovo una mano a tempo di musica, seguendo le note di Speed of sound dei Coldplay che riempiono l'abitacolo dell'auto.

<<Ci siamo quasi...ci siamo quasi...>> mormoro, mentre percorro quelle strade, a me così familiari, che non vedevo da anni.

<<Marc, guardala com'è felice! È più luminosa del sole, pare sul punto di esplodere!>>

<<Come una supernova tesoro, ti correggo. Una stella, prima di esplodere, si trasforma in una supernova.>> dico la prima cosa che mi passa per la testa, perché sono talmente elettrizzata e su di giri che mi pare di non capire più nulla.

<<A me pare una che si è appena scolata tre bottiglie di birra!>> esordisce Marc, dai sedili posteriori, fissando lo sguardo nello specchietto retrovisore. Incrocio i suoi occhi e mi limito a mostrargli il dito medio.

Alex scoppia a ridere, per poi iniziare a canticchiare Violet Hill.

Siamo atterrati all'aeroporto di Bolzano diverse ore fa, Trento e la sua provincia distano all'incirca una sessantina di chilometri e ormai siamo quasi arrivati.
Abbiamo noleggiato una macchina nei pressi dell'aeroporto e mi sono messa subito alla guida, dato che ricordo il tragitto verso casa a memoria.

Mi piace essere alla guida con due campioni del mondo accanto.
Mi fa sentire potente.

Sento gli occhi pungermi per le lacrime quando intravedo il profilo delle mie amate montagne, e il cuore mi esplode nel petto, quando le strade della mia cittadina tornano a riempirmi le pupille.

I miei nonni abitano in uno chalet poco fuori dal centro, sui pendii delle montagne.

Quando, girato l'angolo, il suo profilo appare alla mia vista, sento il respiro smorzarsi in gola per un istante.

Il verde brillante dei prati sconfinati, la voce dei ruscelli in lontananza, il suono dei campanacci dei collari delle mucche che costellano i pascoli, il canto degli uccellini.

Non riesco ancora a crederci.

Sono tornata a casa.

Mi scappa un sorriso, mentre una lacrima mi scorre lungo la guancia.

<<Corazón...>> sento dire da Alex, e con la coda dell'occhio lo vedo venire verso di me per posarmi un bacio sulla tempia.

Nello stesso momento sento la portiera posteriore aprirsi con un gesto secco, e nello specchietto retrovisore intravedo Marc afferrare il suo trolley.

Mi scuoto, e scendo anch'io dall'auto.

Il profumo di casa.

Spalanco le braccia e sollevo il viso verso il cielo, mentre la brezza di montagna mi accarezza.

Sento qualcuno chiamarmi, poi, in lontananza e che mi richiama alla realtà. Mi infilo tra Marc e Alex e afferro la mia valigia, per poi voltarmi verso quella che è stata casa mia per anni, prima del trasferimento a Cervera.

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