With or without you

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[My hands are tied
My body bruised
she got me with
Nothing to win and
Nothing left to lose
 

       And you give yourself away
And you give yourself away
And you give
And you give
And you give yourself away
With or without you

With or without you, oh
I can't live
With or without you]

[Angel]

Mancano poche settimane al Natale.
La valle, interamente ricoperta di neve, ha iniziato a risplendere di luci colorate, per le festività natalizie, già da due settimane.

Mi era mancato tutto questo.
Mi era mancato passeggiare per le vie della mia cittadina, stretta nel mio cappotto blu scuro, mi era mancato essere circondata dalle montagne.

Non vivevo tutto questo da troppo tempo, e ora, finalmente, sono tornata a casa.
Sta ricominciando a nevicare, e io mi stringo un po' più al collo la sciarpa che mia nonna mi ha regalato. La usava sempre lei, e ora ha deciso di donarla a me.

Sto iniziando ad abituarmi alla mia nuova vita, molto più simile a quella che ho lasciato quando sono andata via da qui, giusto per quanto riguarda la solitudine, perché per il resto, non ho più i miei vecchi compagni di scuola a darmi noia.
Non posso fare a meno di sorridere, mentre  i fiocchi di neve, sospinti da un vento leggero ma pungente a causa del freddo, danzano di fronte al mio viso.
Stare lontana da tutti, tornare a casa, trascorrere del tempo solo con i miei nonni, era ciò di cui avevo bisogno.

Forse, avevo bisogno di una simile rivoluzione nella mia vita.
Quella parentesi che era stata la mia vita per sei anni, era finita.
Ero pronta a ricominciare in quello che era il mio posto, la mia casa.

Stringo al petto il libro che ho appena acquistato, Le notti bianche di Dostoevskij.
Sento ancora quell'eccitazione che provo ogni volta che compro un libro, pizzicarmi al centro del petto.
Mi sento viva e felice quando acquisto un libro, e mi sento in pace con il mondo ogni volta che passo del tempo in una libreria.
È come un balsamo curativo per la mia anima.
È proprio da lì che vengo, dopo averci passato la bellezza di un'ora e mezza.
Apro il cancello di casa, e non appena lo richiudo alle mie spalle mi abbasso il cappuccio del cappotto e sollevo la testa verso l'alto, verso il cielo coperto dalle nuvole cariche di neve.
I fiocchi di neve si posano sul mio viso, e mi scappa una risata, mentre inizio a girare su me stessa.
Mi sfilo i guanti, dopo aver messo il libro nella borsa, e apro i palmi delle mani per raccogliere più fiocchi di neve possibile.

Sono sempre stata innamorata della neve, sin da piccola.
Così fredda, così immacolata e apparentemente perfetta.
La sentivo simile a me, anche se io non ero bella da togliere il fiato come lei, né perfetta, neppure all'apparenza.

Corro verso la porta di casa, e sbatto i piedi sullo zerbino sotto il portico, per togliere più neve possibile dalle scarpe e scuoto la testa per togliere i fiocchi di neve che si sono posati tra i miei capelli. Sicuramente, tra poco, inizieranno ad arricciarsi ancora di più.

Apro la porta, e la richiudo alla velocità della luce, per impedire che Duchessa possa uscire.
Non si è ancora abituata al trasferimento e so che se avesse l'occasione di uscire, cercherebbe di tornare a quella che per lei, è sempre stata casa.

Il timore che Duchessa potesse stare male a causa del trasferimento, era stata l'unica cosa a cui avevo pensato prima di fare il grande passo di tornare a casa mia.
Mi ero organizzata per bene per renderle tutto il meno stressante possibile.

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