[Who knows what your eyes hide
Who knows what you think when they rest on me][Angel]
Vengo svegliata all'improvviso dal bussare contro la mia porta, e la prima cosa che faccio è controllare l'ora guardando la sveglia posata sul comodino accanto al letto.
Questa stanza sui toni del cipria e dell'avorio ha un che di accogliente ma allo stesso tempo di sontuoso, pur restando sobria.
La grande finestra che da sul piccolo balcone che si affaccia sulla costa, permette ai raggi del sole di filtrare nella stanza, rendendola molto luminosa.
Ho chiuso le tende proprio per questo motivo, altrimenti non sarei mai riuscita a riposare.
I colpi contro la porta della mia stanza riprendono, e io mi infilo lentamente i miei sandali, che mi regalano almeno dieci centimetri in più.<<Arrivo, un secondo solo!>> dico, a gran voce, in modo che la persona dall'altra parte mi senta. Mi osservo allo specchio posto accanto alla porta per darmi una pettinata ai capelli, poi vado ad aprire.
<<Ehi Alex, che succede?>> domando, scostandomi la frangetta dagli occhi.
<<Scusami, ti...disturbo?>> accenna, grattandosi la nuca.
<<Oh no, figurati, stavo...mi ero appisolata, ecco.>>
<<E io ti ho svegliata, mi dispiace, sono un cretino!>> farfuglia lui, facendo un passo all'indietro. Poso una mano sul suo braccio, fermandolo.
<<Ehi, tranquillo, non devi scusarti, anzi, se non mi avessi svegliato tu chissà per quanto avrei dormito, ancora! Due orette di sonno me le sono fatte!>> Alex abbozza un sorriso.
<<Allora, di cosa hai bisogno?>> riprendo, posandomi contro la porta.
<<Ecco, veramente io...volevo chiederti se...ti andava di andare a mangiare qualcosa insieme stasera, io e te intendo.>> dice, tutto d'un fiato. Sorrido.
<<Direi che è un ottima idea! Sai, mi devo ancora abituare ai nostri compagni di viaggio, ecco.>> gli dico, a bassa voce e lui annuisce, chiudendo gli occhi.
<<Lo so, lo capisco. Allora...per le otto e trenta? Ti va bene?>>
<<Direi che è perfetto! Allora a più tardi, Alexito.>> mi richiudo la porta alle spalle e torno a sedermi sul letto.
Getto un'occhiata alla sveglia e noto che non manca molto alle otto e trenta, per cui decido di iniziare a prepararmi.
Esco dalla mia stanza e raggiungo il bagno, per farmi una bella doccia fresca, poi, dopo essermi avvolta in un candido asciugamano che ho portato da casa, ritorno in camera e inizio ad asciugarmi i capelli.
Sistemo solo la frangetta, rendendola più liscia, e decido di lasciare i capelli con il loro mosso naturale, il che mi dona un'aria più selvaggia.
Indosso un paio di pantaloncini bianchi e un top blu dallo scollo all'americana.
Una leggera passata di lucidalabbra rosato e una spruzzata di fard sulle guance, giusto per dare un po' di colore al mio viso bianco latte.
Recupero la borsa e il cellulare e scendo al piano di sotto, nell'ampio salone, dove i ragazzi si sono radunati.
<<Eccomi qui!>> esclamo, riferendomi più che altro ad Alex, che agli altri.
Sinceramente spero di andarmene prima di subito, e vorrei trascinare Alex via con me, tirandolo per un braccio. Lo noto subito sorridere, mentre si alza in piedi.
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A Fior di Pelle
FanfictionAngel e Marc sono due creature estremamente diverse. Angel è fiera, orgogliosa, chiusa in se stessa e nelle sue convinzioni, fredda e glaciale, ma con un vulcano in eruzione nascosto nel profondo del suo cuore. Marc è pura passione, fuoco che bruci...