Before the storm

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[You don't want to hurt me
But see how deep the bullet lies
Unaware I'm tearing you asunder
Oh, there's a thunder in our hearts
Is there so much hate for the ones we love?
Tell me, we both matter, don't we?]


[Angel]

<<Angel, quel palloncino, sistemalo più a destra.>>

Sbuffo silenziosamente, per non farmi sentire da Rafi, mentre sono in bilico sulla scala.

<<Così?>>

<<Perfetto.>> trilla, per poi porgermi una mano per aiutarmi a scendere.

L'altro ieri è stato il compleanno di Marc, ma non abbiamo potuto festeggiarlo tutti insieme dato che si trovava dall'altra parte del mondo, più precisamente in Australia per i test della MotoGP.
È tornato stanotte, e nonostante siano le tre del pomeriggio, sta ancora ronfando sotto le coperte.

Poco lontano da noi, Miguel sta sistemando le ghirlande.
Ci troviamo a casa sua, una villetta sulle colline di Cervera dalle finestre ampie che inondano il salone di luce.

<<Angel dai, chiamalo e digli di raggiungerci da Miguel!>> mi volto verso Rafi come se le fossero spuntate tre teste.

<<Starai scherzando, Rafi. Io non lo chiamo, fallo tu!>> ribatto, andando a sedermi sul divano.

La sento sospirare.

<<Ma proprio con due bambini dovevo avere a che fare?>> si lamenta, mentre io le faccio il verso.

Sprofondo nel divano, portandomi una mano alla testa.

Mi sento strana da una settimana a questa parte.

Continui giramenti di testa, nausea e stomaco chiuso.

So benissimo a cosa è dovuto tutto ciò.

Nell'ultimo periodo sto mangiando veramente poco, quando andavo da Alex sostenevo di aver mangiato a casa mia, e quando ero a casa mia il contrario, per non destare sospetti.

Mangiavo qualcosa solo quando ero al bar con mia madre, per non farla insospettire.
E anche perché essendo estremamente minuta, mi bastava un giorno intero senza mettere nulla sotto i denti per svenire.

Questo è il mio modo di reagire a ciò che io e Marc stiamo vivendo.

Il nostro rapporto ormai è praticamente inesistente, e io finisco per trincerarmi dietro il silenzio e a tenermi tutto dentro, come al solito.
E le emozioni che reprimo, finiscono per abbattersi sul mio corpo.

Oggi mi sento veramente debole, ma non voglio assolutamente che qualcuno lo noti.

Rafi torna sui suoi passi e informa me e Miguel che Marc sarà qui tra un'oretta, per cui dobbiamo terminare di preparare tutto in tempo.

<<Io giuro che non vi capisco.>> dice, venendosi a sedere accanto a me non appena Miguel va nell'altra stanza.

<<Non c'è niente da capire, Rafi. Io e Marc siamo amici, e questo dobbiamo rimanere. Marc è l'amico perfetto, vero, sincero, sempre pronto a darti una mano. Il Marc...fidanzato è tutta un'altra cosa, questa è la realtà. E io voglio continuare ad avere a che fare con il Marc che conosco da sempre.>>

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