Just a little bit of your heart

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"O era stato forse egli creato per essere seppure un solo istante al tuo cuore legato?"
[Ivan Turgenev]

[Marc]

Aveva fatto male.

Tanto male, immensamente male.

Vedere tutte quelle foto, quelle storie di loro due insieme, in giro prima per Firenze, poi per Roma.
Vedere tutte quelle storie di Alex incentrate su Angel, quelle foto che le aveva scattato di sorpresa, e quelle poi di ieri sera.

Lei, luminosa, bellissima come un raggio di sole, seduta di fronte a lui al tavolo di un ristorante, gli occhi neri colmi di felicità, quel sorriso dolce e infantile a colorarle il viso.

E quel video dove cantava, per poi guardare Alex dritto in viso dopo averlo preso per mano.

Avrei dovuto esserci io lì con lei.

Invece c'era Alex.

Avevo sempre più la sensazione viva nel cuore che Angel si stesse allontanando ogni giorno di più da me, che stesse scivolando via dalle mie dita, anche se era fuggita via da un bel pezzo, per finire tra le braccia di mio fratello.

Avevo la sensazione che ora Angel non stesse più cercando di convincersi che Alex fosse la scelta giusta.
Ora pareva essere seriamente presa da lui, che lo volesse davvero, che lo amasse davvero, come mi aveva urlato il giorno in cui ero andato da lei.

Lo vedevo, da come lo guardava.

Come non aveva mai guardato me.

Faceva così male realizzare quella verità, come se qualcuno mi stesse strappando via il cuore dal petto, o lo stesse facendo a pezzi, strappandone via, a poco a poco, ogni più piccola parte.

Il modo in cui mi aveva guardato la notte che avevamo passato insieme era stato così intenso, così cupo e pieno di desiderio, che pensavo che sarebbe durato per sempre.
Che mi avrebbe guardato sempre con quell'intensità in grado di farmi tremare il cuore.

Invece, ora avevo capito qual'era lo sguardo che le colorava gli occhi quando era innamorata.

Ed era il modo dolce e tenero in cui guardava Alex.

Forse aveva detto il vero.

Forse per lei era stato solo sesso, quello che c'era stato tra noi.

Mi ero illuso, lo avevo scambiato per amore.

O forse, nei suoi occhi, avevo semplicemente visto il riflesso del mio.

Ma perché proprio Alex?

Perché proprio lui?

Scuoto la testa, mentre riprendo a concentrarmi sull'asfalto che scivola sotto le ruote della mia bicicletta.

Chissà se sono già tornati, lui ed Angel. Avevano l'aereo alle 10.30, e José è andato a prenderli all'aeroporto.

Mi fermo davanti a casa nostra, e sistemo la bici in garage, mentre riprendo fiato.
Salgo al piano superiore e mia madre mi avverte che tra poco sarà pronto il pranzo.

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