Breath

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"Quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari.
E pensò: ecco, questo modo d'essere è l'amore"
[Italo Calvino]

[Marc]

[Marzo 2015]

<<Márquez, smettila di ripetere nelle interviste che nel futuro ti vedi sposato e che desideri costruire una famiglia come la tua, non riesco a prenderti sul serio e evitare di scoppiare a ridere ogni volta che leggo le tue stronzate. Mi costringi poi a prenderti in giro.>>

<<Io sono serio! Lo penso davvero!>> ribatto, piccato.

Sono i primi di Marzo, eppure oggi è una giornata molto calda, tanto che ci siamo riuniti al parco. Angel è stesa al sole, la sua immancabile giacca di pelle a coprirle le spalle.
O meglio, in similpelle.

<<Sì, va bene Márquez. Ma con quale faccia me lo stai dicendo?>>

<<Con quella che ho. E poi in fondo mi riferisco ad un futuro molto molto lontano.>>

<<Conosco solo il regno di molto molto lontano, scusa Márquez.>>

<<Ti amo.>> esordisce Javier, seduto poco distante da lei. Lo guardo malissimo, anche se lui non nota neppure il mio sguardo, troppo impegnato a guardare Angel.

<<Grazie, Javier, in fondo è impossibile non amare una come me>> replica lei, sogghignando, <<ma ti consiglio di puntare una ragazza più alla tua portata. Non offenderti, tu non c'entri niente, ma io non sono alla portata di nessuno.>>

Javier tira un angolo delle labbra verso l'alto, ma noto che sta solo facendo buon viso a cattivo gioco.

<<Io in realtà ho già in mente qualcuno, irraggiungibile o meno.>>

<<Davvero? E chi è la sfortunata?>> questa volta tocca a me ridere.

Angel ha cambiato bersaglio per il suo sarcasmo, e io posso godermelo senza problemi.

Javier guarda me e Alex come se volesse ucciderci, e io per tutta risposta mi limito ad alzare le spalle.

<<Oh, avanti Angel, smetti di fare la cinica. Ho solo voglia di innamorarmi. Non è quello che vogliono tutti?>>

<<Parla per te, Ciop. Ci sono sette miliardi di persone sul pianeta, e credimi, non tutti vogliono innamorarsi, ma tutti vogliono essere amati e adorati. È questo quello che vogliono davvero tutti.>> replica, sollevando il mento, il tono della voce fiero, gli occhi che brillano d'orgoglio, <<oltretutto, solamente un pazzo psicopatico avrebbe voglia di innamorarsi. E io non faccio la cinica. Io sono cinica.>> conclude, alzandosi.

<<Bene, io vado. Márquez, se passi da me più tardi ti offro un caffè macchiato.>> mi fa l'occhiolino e dopo essersi infilata le mani nelle tasche dei jeans si allontana in silenzio.

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