[And that’s because I wanna be your favourite boy
I wanna be the one that makes your day
The one you think about as you lie awake
I can’t wait to be your number one][Marc]
La libertà.
Andare in moto, per me, significa anche questo.
Poche cose sono paragonabili all'adrenalina che ti scorre nelle vene nel momento in cui giri la manopola dell'acceleratore e l'asfalto inizia a scivolare sotto i tuoi piedi. Anche se in questo caso, si tratta di terra battuta e fango.
Il motocross è stato il mio primo amore, poi, quello per la velocità, ha avuto la meglio. È uno dei miei modi di allenarmi, oltre che uno sfogo personale.
Ad un tratto, con la coda dell'occhio, noto il muso della moto di Alex fare capolino e gli chiudo la traiettoria.
Il fatto che sia mio fratello non basta per essere più docile nei suoi confronti. Me lo vedo rispuntare nella curva seguente, quando mette le sue ruote davanti alle mie. L'azzurro scuro e il bianco scintillante della sua moto che si scontra con la mia, rosso fuoco e bianco.
Il rosso, il colore che mi rappresenta. Rosso passione, rosso sangue, rosso come la vita.
Provo a sorpassare Alex diverse volte, ma lui stacca più tardi di me, chiudendomi tutte le traiettorie.
Ma io sono Marc Márquez, e trovo sempre il modo di infilzare un mio avversario, inventandomi un sorpasso impossibile, una manovra impensabile. Anche se ora non siamo in gara, e giustamente io e Alex stiamo doppiamente attenti a non farci male. Riesco a rimettere le mie ruote davanti alle sue giusto quando scade il nostro limite di giri. Fermiamo le moto, e ci togliamo le mascherine.
<<Adesso mi spieghi come hai
fatto!>> esordisce subito Alex, posandosi contro la sua moto. Sogghigno appena, mentre mi tolgo il casco. Ho bisogno d'aria.<<Alex, lo sai bene. Sono un quattro volte campione del mondo, due dei miei titoli conquistati nella categoria regina, devo aggiungere altro? Si imparano tante cose quando sali su quelle moto, credimi.>> lo istruisco, da bravo fratello maggiore. Lui si limita ad annuire, togliendosi anch'esso il casco.
<<Proverò ad insegnarti tutto, lo sai. Così, quando arriverai anche tu in MotoGP, sarai già pronto.>> nonostante le sue guance siano già rosse per il caldo e la fatica, noto subito che è in imbarazzo. Mio fratello è fatto così.
<<Non è detto che io arrivi in MotoGP.>>
<<Eccome, invece. Lo dico io, Alex.>>
<<Ah già, dimenticavo il tuo talento da veggente.>> ribatte lui, ironico. Poi si volta, verso la strada che porta al circuito.
<<Angel è arrivata.>> dice, con un tono di voce diverso, come se fosse...emozionato?
<<Sapevo che sarebbe venuta.>> mormoro, tra me e me, mentre osservo la sua figura snella e minuta scendere dall'auto.
I lunghi capelli castani sotto i raggi luminosi del sole paiono tingersi di decine di sfumature dorate. È una bellissima caratteristica dei suoi capelli che ho sempre trovato affascinante. Lei ovviamente non lo sa e non lo saprà mai, com'è giusto che sia. Piuttosto che dirglielo preferirei darmi una martellata su un dito della mano.
L'espressione perennemente corrucciata dipinta sul viso di chi, come lei, è sempre incazzato con il mondo da quando ha realizzato com'è, viverci su questo pianeta.
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A Fior di Pelle
FanfictionAngel e Marc sono due creature estremamente diverse. Angel è fiera, orgogliosa, chiusa in se stessa e nelle sue convinzioni, fredda e glaciale, ma con un vulcano in eruzione nascosto nel profondo del suo cuore. Marc è pura passione, fuoco che bruci...