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Dopo aver passato il giorno di Santo Stefano sola con Paulo abbia dovuto rimediare al pranzo e alla cena in famiglia persi così passammo i restanti giorni a girare tra casa di cugini e zii a mangiare il mondo.
"meno male che torniamo a casa, penso di aver preso 10 chili" disse Paulo finendo di fare la valigia "dai è stato così male conoscere la mia famiglia" chiesi stando comodamente seduta sul letto "no la tua famiglia è meravigliosa e pazza come te ma cucinano tutti benissimo e tantissimo, e io rischio di tornare in campo e fare io la palla" disse facendomi ridere "beh io ti amerei anche da palla - gli dissi facendolo ridere- miraccomando piega bene le cose in valigia" gli dissi "hey, ti va bene solo perché sei infortunata" mi rispose lui sistemando meglio le mie cose in valigia.

"bene papà noi andiamo che siamo a pranzo dallo zio e poi partiamo" dissi salutando mio papà e mio fratello "fate buon viaggio e miraccomando fate attenzione, mi mancherai tesoro" disse mio padre abbracciandomi "a me non mancherai per nulla" disse simpaticamente mio fratello, dopo tutti i saluti e le raccomandazioni ci mettemmo finalmente in macchina.
"ciao zio come stai?" chiesi appena mio zio Mimmo mi apri la porta "bene piccola e tu tutto bene? Hai trovato il morosetto?" mi chiese ridendo "tutto bene, e per rispondere alla tua seconda domanda, potrebbe essere" gli risposi e lui mi guardo non capendo "eccomi amore" disse Paulo arrivando alle mie spalle con Alicia "zio lui è mio moroso Paulo e lei è sua mamma Alicia, lui è mio zio Guglielmo" dissi facendo le presentazioni che avrò fatto all'incirca 100 volte in questi giorni "piacere, potete chiamarmi Mimmo, entrate pure" disse mio zio facendoci entrare e facendo vedere un po la casa ad Alicia e Paulo e presentando loro Federica, la sua compagna "cosa mi hai preparato di buono oggi?" chiesi a Federica entrando in cucina "tesoro mi sei mancata tanto - mi abbraccio e bacio una guancia- comunque ho preparato poche cose la lasagna che ti piace tanto e di secondo tuo zio ha voluto fare il barbecue e ha preso carne per un esercito" disse ridendo "che buon profumo" disse Paulo entrando in cucina "fede devi sapere che il signorino si è lamentato perché è ingrassato in questi 6 giorni qui" dissi toccando la pancia di Paulo "ma dove - rise lei- e poi non è colpa nostra se voi calciatori mangiate come uccellini" concluse e io scoppiai a ridere "penso che Pirlo purtroppo non la pensi come voi" disse e dopo varie risate ci sedemmo a tavola per mangiare, dopo pranzo ci sedemmo sul divano e kaia mi sali in braccio e io e Paulo ci mettemmo a riempirla di coccole e baci "più che un cane sembra abbiate una bambina" mi disse mio zio "una niña o un niño in giro per casa non mi dispiacerebbe ma per ora basta lei" disse Paulo accarezzando kaia "già è presto" dissi io, ho sempre desiderato diventare madre ma ho sempre avuto paura perché sono praticamente cresciuta senza non avrei nessuno a cui chiedere consigli o una mano, ma per ora non me ne devo preoccupare Paulo al momento non ne vuole e per me va bene così. Dopo aver salutato tutti e altre innumerevoli raccomandazioni ci mettemmo in macchina pronti a rientrare a casa per festeggiare capodanno.

Dopo all'incirca tre ore di viaggio arrivammo finalmente a casa "bene io direi di riposarci dato che tra poco più di due ore dobbiamo uscire di nuovo" dissi a Paulo "già devo dire che sono stati giorni stancati ma stupendi" disse sedendosi accanto a me sul divano "già sono felicissima di essere riuscita ad andare a trovarli era davvero troppo che non andavo" dissi sdraiandomi e poggiando la testa sulle sue gambe "ti do fastidio?" chiesi alzando lo sguardo per guardarlo negli occhi "assolutamente no amore mio" mi rispose e cominciò ad accarezzarmi i capelli "dai così mi addormento" dissi a bassa voce "se hai sonno dormi pure nena" disse e l'ultima cosa che senti prima di addormentarmi fu Paulo che mi copri delicatamente con la coperta per poi lasciarmi un bacio delicato sulla testa.

Dopo un ora e mezza circa mi svegliai e andai subito a prepararmi per evitare di fare tardi, decisi di vestirmi in modo molto semplice alla fine avremmo festeggiato a casa di Alice e Álvaro con alcuni compagni di squadra e le loro rispettive compagne.
"nena io sono pronto quando vuoi possiamo andare" senti dire da Paulo nell'altra stanza "sono pronta eccomi" dissi uscendo la bagno "sei stupenda" e detto questo partimmo verso casa Morata.
"venite entrare pure, si ci sono ancora i bimbi tra poco dovrebbe arrivare la ragazza che li terrà per stasera" mi disse Alice "tía tía" mi corsero incontro Alé e Leo "amori miei come state?" chieisi prendendoli in braccio "sapete che tía e tío hanno dei regali per voi, c'è li ha lasciati babbo natale, ma possiamo darveli solo se avete fatto i bravi" dissi loro "io bravo Leo no" disse alé facendomi ridere "no anche io bravo" ribatté Leo "allora andiamo in cameretta ad aprirli vi va" appena terminai la frase e li misi di nuovo per terra corsero via "li stai vizziando troppo" mi rimprovero Alice "guarda che ho i regali anche per Edo te ed alavrito" le risposi prima di andare dai bambini.

todo lo que quiero eres tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora