4

2.1K 46 1
                                    

Dopo innumerevoli risate e discorsi finiamo di bere il nostro caffè, ci alziamo dal tavolino e faccio per andare a pagare quando paulo si mette davanti a me ed insiste per pagare "Paulo davvero lasciami pagare almeno la mia parte" dico per l'ennesima volta cercando di convincerlo "no ti ho già detto che sono io l'uomo ed è giusto che paghi io e sai che per me i soldi non sono un problema" parlando di soldi mi ha ricordato che ora devo assolutamente andare a cercarne un altro " lo so che per te i soldi non sono un problema ma io ti vedo come una persona normale e di solito offro io o almeno pago la mia parte" "bene allora dovrai abituarti che con me non devi pagare nulla" di con quel sorriso che farebbe innamorare chiunque "Paulo sono stata benissimo ma ora devo prop...." venni interronnta dal mio cellulare lèssi sopra il nome del mio ex capo e contro voglia risposi " Giorgia hai tempo fino stasera per venire a prenderti le tue cose" mi disse urlando " non posso passare domani sera?" "o passi entro stasera o butto tutto" e come al solito chiuse la chiamata prima che io potessi dire qualsiasi cosa. Mi sedetti su una panchina seguita a ruota da paulo che subito si preoccupo "hey che succede?" "nulla paulo stai tranquillo" dissi con un tono di voce poco convincente "non ti credo Gio avanti dimmi che succede" cosa dovrei dirgli del fatto che per vedere il loro allenamento ho perso il lavoro, del perché Daniel mi ha sempre odiata e usata come schiava, il perché la mia vita è una sfiga continua e non ostante io cerchi qualsiasi cosa per migliorarla peggiora solo. Non mi accorsi neanche delle lacrime che rigano il mio volto finché paulo non si inginocchiò davanti a me per asciugarle "nena che succede per favore dimmelo non mi piace vederti così, mi piace vedere la tua splendida fossetta non queste brutte lacrime" io restai in silenzio e cercai di smettere di piangere e cercare una scusa plausibile per questo mio cambio d'umore "ora che ti sei calmata mi puoi spiegare" "ti ho già detto che io no..." mi interruppe prima che potessi terminare " si lo so che non vuoi dare altri problemi alle persone ma in questo caso sono io a chiedertelo" presi un respiro profondo e decisi di raccontagli solo una parte della storia "il pomeriggio che sono venuta agli allenamenti ho perso il lavoro e ora devo trovarne un altro finché aspetto di laurearmi e di trovare il lavoro giusto per me" dissi tralasciando il perché del mio licenziamneto "quanto ti manca alla laurea" " mi mancano due esami e finire la tesi" dissi "allora tanto vale che aspetti e cerchi direttamente il lavoro della tua vita" "magari potessi devo mantermi , mantenere la casa la macchina e l'università" dissi dispiaciuta " va bene dai ti do una mano a cercare qualcosa così facciamo anche una passeggiata" disse cercando di tirai su di morale " davvero non c'è bisogno e poi devo anche andare a recuparere le mie cose nel vecchio bar dove lavoravo" dissi sperando di convincerlo a non venire con me "tranquilla mi piace passare il tempo con te e così conosco qualcosa in più su di te" "va bene" risposi poco convinta spero solo che Deniel non sia al bar .
Dopo aver chiesto in vari bar e negozi decidemmo di andare al ex bar dove lavoravo a riprendere le mie cose .
"eccoci il bar è quello" dissi "dal tuo tono di voce capisco che non sei molto contenta di essere qui" si avvicino e mi circondo le spalle col braccio "non so cosa sia successo ma ora ci sono io con te"
Entrammo nel bar e dietro al bancone c'era Deniel " come mai sei lì dietro?" chiesi con tono scocciato, in quasi tre anni che lavoravo qui non si è mai messo neanche un grembiule "sai è colpa tua puttanella, ha preferito fare la bambina che tenerti il lavoro, sono sempre stato fin troppo buono con te avrei dovuto licenziati prima che tanto già ci lavori in strada puoi tranquillamente andare a vivere sotto un ponte, a e ricorda che è inutile che studi non concluderai mai nulla nella vita " dopo aver ascoltato il suo monologo parlai io" dove è la mia roba? E Daniel mi devi dare l'ultimo stipendio" dissi, non vedevo l'ora di uscire da questo posto " tieni questa e la tua roba e non avrai l'ultimo stipendio non me ne frega nulla se sono due mesi che ti devo pagare ormai non sei più una mia dipendente" mi mise sul bancone un sacco della spazzatura e io all'inizio non capi, poi guardai al suo interno e capi aveva tagliato tutto quello che avevo nel armadietto dai libri dell'università ai vestiti e la mia tesi che avrei dovuto consegnate domani alla prof. In quel momento scoppiai a piangere e scappai fuori senti solo il mio ex capo che diceva a paulo qualcosa.
Mi fermai nella piazzetta poco distante dal bar e mi sedetti in un angolino con le ginocchia al petto, ero completamente in panico con pochissimi soldi che mi bastavano a malapena per mangiare senza libri per studiare senza tesi di laurea mi sentivo mancare il fiato.
Senti qualcuno sedersi accanto a me, subito capi si trattasse di paulo "Giorgia.......Giorgia tutto bene? ...hey mi senti? ....mi stai facendo preoccupare ora" dopo poco paulo capi che avevo un attacco di panico allora mi prese tra le sue braccia e cerco di tranquillizzarmi " shhh tranquilla nena ci sono qui io con te non sei sola, ci sono io e nessuno potrà più farti del male ora" dopo circa 5 minuti mi ripresi .
"paulo.....cosa ti ha detto Daniel?" chiesi con ancora la voce tremante "niente tranqui...." lo interuppi volevo sapere cosa aveva detto quello stronzo a paulo " ti ho chiesto quello che ti ha detto, non preoccuparti sono forte e starò bene" " va bene mi ha detto di stare attento perché sei una puttana falsa perché cerchi i soldi ma non apri le gambe e in caso con me le avessi aperte che sei proprio un puttana e non voglio ripetere ciò che ti ha augurato" sapevo benissimo cosa sperava mi succedesse " mi ha augurato la Morte vero, tranquillo sono abituata no sai quante volte me l'ha detto in questi tre anni quasi, ma voglio che tu sappia che non sono come mi ha descritta lui" dissi mettendomi sulla difensiva e nonostante tutto i mio autocontrollo sentì delle lacrime rigarmi il volto "tranquilla nena....." si avvicinò e dopo avermi asciugato le lacrime mi abbraccio stretta a lui "ti conosco da poco e non posso pretendere di sapere come tu sia fatta ma so per certo che non sei come ti ha descritta lui" .
dopo aver passato un po di tempo tra le sue braccia presi il telefono per vedere l'ora e capi che era ora che tornassi a casa avevo un sacco di cose da risolvere, a interrompere il silenzio fu paulo "hey ora tu sei una mia amica ma sei anche una fan e non abbiamo foto insieme, vieni dobbiamo rimediare" disse prendendo il telefono e sorridendo per la foto ma senza mai lasciarmi un secondo " Paulo io ora devo proprio andare ho davvero tantissime cose da sistemare" "hey se ti posso dare una mano chiedi pure" mi disse con uno sguardo preocupato "tranquillo ora la cosa che mi preme di più fare è cercare una stampante per stampare la tesi dato che la mia è rotta la cartoleria ormai è chiusa e sopratutto non posso permettermela" dissi cercando di capire quel sarebbe potuta essere una possibile soluzione "ora ti porto a casa tua prendi il tuo computer e vieni da me così usi la mia stampante non voglio sentire obiezioni" disse facendomi ridere " va be grazie mille" e sta volta lo strinsi io forte a me avevo bisogno di quell'abraccio.

Paulodybala ha pubblicato una una foto

Paulodybala ha pubblicato una una foto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Paulodybala: Hermosa 😜😘





Spazio autrice

Questo è laprima storia che scrivo, fatemi sapere se vi piace

todo lo que quiero eres tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora