64

1K 25 2
                                    

Il campionato è riniziato da poco e Paulo ha la prima partita in trasferta
"amore sei sicura, se vuoi puoi venire con noi o resto io con voi. Non voglio lasciarvi" disse Paulo per la millesima volta in questi ultimi giorni "tranquillo, vai e fai goal miraccomando. Io e baby dybala ti guarderemo da qui" dissi battendo leggermente la mano sul divano sul quale sono seduta "va bene, come sempre lascio il telefono in panchina per qualunque cosa. Se farò goal prometto che ve li dedichero" disse avvicinandosi a me e al piccolo che stava beatamente mangiando dal mio seno "quanto mi mancherete" disse baciandomi la testa e accarezzando la testina di Mathias "ci mancherai anche tu papino ma stai tranquillo sono solo un paio di giorni" dissi cercando di tranquillizzarlo, era parecchio in ansia ma non tanto per la partita ma di più perché lasciava me e il piccolo a casa. Dopo milioni di raccomandazioni da parte di Paulo finalmente si decise ad uscire per andare in ritiro a Roma con la squadra.
La mia vita con l'arrivo del piccolo Mathias era cambiata drasticamente, in meglio ovviamente, sono la donna più felice del mondo e non mi capacito ancora di aver creato io questo piccolino, non so quante volte mi sono persa a guardarlo in queste prime due settimane.
Senti il telefono suonare e come sempre risposi senza leggere chi fosse

A= Gio ti va di accompagnarmi a prendere i bimbi a scuola?

Riconobbi subito la voce di Alice

G= si certo Ali, dopo se ti va potremmo fare una passeggiata e portare i bimbi al parco

A= si certo mi piacerebbe molto

Chiusi la chiamata e andai a preparami finché il piccolo dormiva.
Provai a rimettermi i vestiti che indossavo prima della gravidanza ma nessun paio di pantaloni mi entrava, dopo aver tentato mille volte tutti i pantaloni ma nulla nessuno mi stava più. Decisi di provare i leggins, finalmente un paio di pantaloni che mi entrava, ma mi guardai meglio allo specchio e notai che anche questi mi stavano male, mi fasciavano propio nei punti sbagliati così dato che non avevo tempo per cercare cosa mettermi e che ormai avevo svuotato l'armadio, presi una felpa dall'armadio di paulo e la indossai. Mi arrivava fino a metà coscia e copriva tutto per fortuna, presi Mathias e lo cambiai velocemente prima di uscire.
Dopo aver passato un bellissimo pomeriggio con Alice e i bambini tornai a casa e mi preparai velocemente un insalata .
Mi misi sul divano e dopo aver allattato e fatto addormentare Mathias lo misi nella sua culletta e mi misi a mangiare la mia insalata seduta sul divano guardando la partita.
Vidi Paulo entrare in campo e come sempre baciare il tatuaggio sul polso e mandare un bacio al cielo sussurrai un "vamos mi amor" in modo da non svegliare il piccolo.
Paulo aveva appena fatto goal e come aveva promesso aveva dedicato il goal a me e il piccolo. Passarono poco più di 5 minuti e Paulo si trovava in area di rigore quando un difensore della Roma entro duramente su di lui, l'arbitro chiamo i medici dello staff della juve che corsero subito in campo. Furono minuti interminabili, sentivo un nodo in gola che mi impediva di respirare, ero preoccupata e tanto, quando vidi Paulo rialzarsi e prepararsi per tirare il calcio di rigore mi tranquillizai. Paulo prese qualche passo di rincorsa e tiro, la rete si gonfio proprio sotto l'incrocio dei pali ma Paulo non esulto, si butto a terra facendo segno al mister che non riusciva a proseguire, si rialzo ma non riuscendo a camminare Ronaldo e Alvaro lo aiutarono ad uscire dal campo. Presi subito il telefono e scrissi a Paulo se stava bene, tornai a guardare il televisore aspettando con ansia una risposta dal mio argentino.
La partita terminó e Paulo mi chiamo per tranquillizzarmi e dirmi che aveva preso una botta sul ginocchio e che domani gli avrebbero fatto tutti gli esami per capire quanto era grave l'infortunio e mi disse che il mister dati i numerosi problemi fisici e infortuni dei giocatori aveva deciso di rientrare già a Torino.
Avevo promesso a Paulo che l'avrei aspettato per parlare e sapere cosa gli avevano detto i medici e soprattutto per sapere come stava ma il sonno la stava avendo vinta su di me così decisi di scrivergli un bigliettino come ero solita fare

todo lo que quiero eres tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora