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feci il test per sapere se anche io avevo contratto il virus, mi dovrebbero chiamare oggi per farmi sapere, sono talmente tanto in ansia che controllo il cellulare almeno 300 volte in un secondo.
La cosa che mi preoccupa di più oltre al fattore del virus è una presunta convivenza con paulo, non so perché ma quando sono con lui mi sento diversa, mi sento finalmente me stessa.
Mentre penso al perché del mio stato d'animo il mio telefono cominciò a suonare, in trenta secondi risposi

P: buongiorno signorina
G: buongiorno
P: non ci girerò in torno, anche lei risulta positiva al virus quindi tra un paio d'ore dovrà recarsi a casa di Dybala con il quale passerà la quarantena, una volta la riceverà tutte le cure adatte.
G: ok.....grazie mille signor presidente
P: salve

Disse chiudendo li la chiamata, dopo aver cercato di assimilare un minimo la notizia cominciai a preparare le cose che mi sarebbero servite durante la convivenza con paulo.
Finito di preparare le due valige mi diressi a casa Dybala appena arrivai Abba il cane della madre di paulo mi corse in contro facendomi le feste, non potendo resistere mi abbassai a coccolarla.
"madre de Dios, Abba che si fa accarezzare da una sconosciuta, sei proprio speciale nena " disse paulo arrivandomi alle spalle "io e i cani abbiamo un rapporto speciale, io amo loro e loro amano me " dissi scherzando "chi non ti ama " questa sua affermazione mi spiazzo "vieni ti faccio vedere dove starai " disse subito per uscire dal imbarazzo che si era formato.
dopo aver sistemato le cose nella stanza andai a chiedere a paulo se potevo lavarmi "certo nena, hai il bagno in stanza o se preferisci puoi usare il mio" disse con un tono stranamente tranquillo "comunque scusa per questa situazione, non volevo fare tutto questo casino per un bacio " disse "tranquillo non è colpa tua, vado a lavarmi" dissi prima di scappare su dalle scale.
dopo essermi lavata mi stesi un attimo sul letto a leggere un libro quando il mio stomaco cominciò a brontolare così scesi per cercare del cibo e trovai paulo seduto a tavola intento a mangiare del riso " nena pensavo dormissi, hanno appena portato la cena vieni a mangiare" disse porgendomi un sacchetto con dentro la mia roba.
"non pensavo avessi tatuaggi" disse spezzando il silenzio che regnava da inizio cena "in realtà ne ho tre questi sono solo due il terzo è sulle costole" lo senti ridere "io in realtà ho notato quello sulle costole, ma effettivamente sono cieco ad non aver visto quei due" in quel momento mi accorsi di essere ancora in reggiseno sportivo, cercai di coprirmi con le braccia e diventai viola in faccia "se mi racconti la storia di almeno di uno ti do una maglia " disse prendendo una delle sue maglie dal mucchio di roba perfettamente stirata "va bene" dissi completamente in panico, gli strappai praticamente la maglia dalle mani e me la misi, mi vergognavo talmente tanto per la figura appena fatta che no parlai più per tutta la cena.

todo lo que quiero eres tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora