61

1K 25 5
                                    

Un paio di mesi dopo

Ormai ero all ottavo mese di gravidanza e la pancia sembra essere sul punto di scoppiare.
"amore come ti senti? Se vuoi rimango qui con te?" mi chiese Paulo, oggi avrebbe avuto la prima amichevole contro il Novara "amore tranquillo sarà solo un po di stanchezza poi giocate a 5 minuti da casa e 10 dall'ospedale stai tranquillo" dissi cercando di tranquillzarlo e di tranquillizzare anche me, era tutto il giorno che mi sentivo strana e sentivo dei leggeri dolori al basso ventre "va bene, sta per arrivare Alice così non rimani da sola per qualsiasi cosa lascio il telefono in panchina a Pinso" disse mettendo le ultime cose nel borsone "tranquillo se succede qualcosa ti chiamo subito" dissi cercando di alzarmi per baciarlo "sembri una tartaruga bloccata a gambe all'aria" disse ridendo e io misi un finto broncio "io vado amori miei, ti amo amore mio e tu piccolo torremoto fai il bravo" disse alla pancia, si lo chiama terremoto perché non sta mai fermo è un continuo tirare calci e fare capriole. Dopo aver salutato non feci in tempo a sedermi sul divano che Alice suono alla porta, in 5 minuti mi trovai i due mini morata pronti a distruggermi la casa mentre Edo dormiva beatamente nella sua carrozzina "come ti senti?". Mi chiese Alice sedendosi accanto a me suo divano "bene, mi sento solo strana e sento dei dolori al basso ventre ma nulla di che" le spiegai "io quando mi sono sentita così dopo poche ore sono venuti al mondo quei due terremoti" mi disse e io cominciai a preoccuparmi, non poteva nascere ora mancava ancora un mese. Lasciai perdere i miei pensieri e accesi la TV per vedere l'amichevole della juve "papà...... Tío" dissero contenti Alé e Leo indicando Paulo e Álvaro alla TV.
Término il primo tempo e io cominciavo a sentire i dolori al ventre farsi sempre più forti ma non dissi nulla ad Alice.
Eravamo a metà del secondo tempo e Paulo aveva segnato due goal dedicandone uno a me, baciandosi il tatuaggio, che aveva fatto sul polso con la mia iniziale, gesto che faceva anche prima dell'inizio di ogni partita, mentre il secondo lo dedico al piccolo facendo una M con le dita. Nel esatto momento in cui Paulo segno il secondo goal mi arrivò una fitta più forte delle altre e io soffocai un urlo "Giorgia che succede?" mi chiese Alice alzandosi preoccupata "le fitte sono diventate sempre più forti" dosis preoccupata "tesoro lo so che è presto ma penso che questo piccolino voglia nascere, credo che tu stia iniziando ad avere le contrazioni. Quando saranno regolari e ravvicinate andremo all'ospedale okay? Ora stai tranquilla e rilassati" ascoltai Alice e mi misi più comoda sul divano mentre lei controllava ogni quanto avevo queste icn trazioni. La partita terminó e come sempre la Juventus vinse, non sapevo con quanto goal di preciso perché negli ultimi minuti non avevo più seguito la partita ero concentrata sulle contrazioni. Passarono altri 5 minuti e le contrazioni diventavano sempre più dolorose "Gio dobbiamo andare all'ospedale, chiami tu Paulo?" chiese e io annui prendendo il telefono e compondo il numero che ormai conoscevo a memoria

P= amore tutto bene?
G= no Paulo stiamo andando all'ospedale, penso che il piccolo non voglia aspettare per conoscerci
P= ma è presto manca un mese
G= lo so Paulo sono preoccupata anche io, ora però devo andare all'ospedale ti aspetto lì
P= prendo il borsone e arrivo amore mio. Ricorda che sei forte, fortissima. Ti amo

Terminai la chiamata con Paulo, presi la borsa che per fortuna avevo già preparato e sali in macchina con Alice. Arrivammo all'ospedale dopo avermi fatto varie domande mi diedere una stanza e mi iniziarono a fare varie visite.
"amore mio eccomi sono qui scusa il ritardo" disse Paulo praticamente correndo verso di me, era ancora con la divisa e con i calzettoni fino alle ginocchia, per lo meno si era tolto gli scarpini per mettersi le sue amate scarpe da ginnastica "come stai? Lui come sta?" chiese nel panico "amore calmo, stiamo bene ci stanno ancora facendo tutte le visite. Tu cambiati va che altrimenti ti ammali così" dissi ma lui ovviamente rifiuto perché voleva restare accanto a me, continuano a battibeccare finché non entro l'infermiera "allora il bimbo sta bene ma ha deciso che vuole conoscervi prima, però purtroppo penso che non nasca prima di questa notte" disse l'infermiera e io dissi a Paulo di andarsi pure a sistemare "abbiamo messo la sua fidanzata in una stanza privata se vuole può lavarsi direttamente nel suo bagno così non si dovrà allontanare" spiego l'infermiera prima di uscire, Paulo allora fece una corse a prende il suo borsone in macchina per cambiarsi "sei falsh non ci hai messo nemmeno 5 minuti ad andare a prendere il borsone" dissi e lui mi disse che non poteva perdere tempo. Dopo essersi fatto una doccia e dopo essersi vestito era di nuovo accanto a me a tenermi la mano.
"come ti senti?" mi chiese per la millesima volta Paulo "per quanto possibile sto bene amore tranquillo" dissi cercando di rassicurarlo ma non ci riuscì perché le contrazioni diventarono sempre più forti "amore vai a chiamare un infermiera" chiesi a denti stetti per il dolore e lui si precipitò fuori dalla stanza. "bene è ora di mettere al mondo questo piccolino" disse l'ostetrica portandomi in sala parto seguita ovviamente da Paulo che in tutte queste ore non aveva mai lasciato la mia mano.

"un ultima spinta" mi disse l'ostetrica e io guardai Paulo in cerca di forza, ero stremata non c'è la facevo più "amore sono qui, dai che ce la fai. Un ultima spinta e avremo il nostro piccolo tra le braccia" disse e io tornai a spingere stringendo forte la mano di Paulo. Finalmente senti quel rumero meraviglioso, il pianto di mio figlio, mi girai verso Paulo e lo vidi piangere di gioia ma il suo sguardo cambio quando il macchinario che segnava il mio battito inzio a suonare all'impazzata, sentivo gli occhi farsi pesanti e l'ultima cosa che senti era il dottore che diceva quelcosa.

todo lo que quiero eres tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora