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Oggi era il giorno di San Valentino così decisi di fare a Paulo la torta che vedo tanto in giro ora, mi sembra si chiami cream tart, ma giustamente per complicarmi la vita ho deciso di prepararla io e di non prenderla in pasticceria. Mi stavo preparando per andare a prendere tutti gli ingredienti quando mi chiamo il presidente Agnelli per parlarmi dato che lo avevo appena informato del fatto che fossi incinta. Dato che era una bella giornata decisi di andare a piedi, casa mia e di Paulo per fortuna non dista molto dalla continassa anche se non i si arrivava dalla strada principale ma da vie più nascoste. Stavo camminando tranquillamente quando mi suono il telefono e dopo aver letto velocemente il nome risposi subito

G= pronto amore

P= nena ma dove sei, dovresti essere già qui da un po.

G=si lo so, sto arrivando ho deciso di venire a piedi data la bella giornata

P=come a piedi Gio, dai ti vengo in contro con la macchina.

Disse per poi chiudere la chiamata Arrivai in un pezzo di strada dove da una parte c'e il bosco e dall'altra un grande edificio abbandonato quando un ragazzo mi prese per il braccio, mi voltai subito verso il ragazzo e cercai di liberarmi "ciao bellissima come ti chiami?" mi chiese lui stringendo di più la presa sul mio polso, io non risposi cercando sempre di liberarmi "hey non vorrai farmi usare le maniere forti" disse prendendomi il viso con la mano libera "LASCIAMI" dissi secca e lui si mise a ridere "non prima di averti scopata ben bene" disse e senti un brivido percorrere tutta la mia schiena e una stretta allo stomaco "non ci penso neanche mi hai preso per una puttana" dissi "lasciami subito andare" gli urlai e lui mi diede uno schiaffo, cominciavo ad avere seriamente paura più che per me per il mio bambino/a, speravo solo Paulo arrivasse il prima possibile "tesoro per come vai in giro sembri propio una puttana" disse lui cominciando ad avvicinarsi a me cercando di baciarmi, ma io lo respinsi e lui si arrabbio ancora di più "senti piccola puttana non farmi usare le maniere forti sai quello che voglio quindi andiamo" disse poggiando una mano sul mio sedere e cercando di avvicinarsi ancora a me quando il suono di una macchina lo distrasse gli tirai una ginocchiata nelle parti intime e mi girai ritrovandomi davanti Paulo preoccupatissimo "che cazzo le hai fatto?" urlo Paulo al ragazzo "Paulo tranquillo sto bene andiamo perfavore" gli dissi salendo in auto "stai bene? Dimmi perfavore che non ti ha fatto nulla" mi chiese lui sempre molto preoccupato "tranquillo sto bene ma vorrei andare all'ospedale a controllare se anche il piccolo sta bene" dissi e lui concordo con me e dopo aver chiamato il presidente e avergli spiegato la situazione andammo dritti in ospedale.
Dopo quesi un ora attaccata al monitoraggio dal quale si sentiva il battito del nostro piccolo e varie visite finalmente entro nella stanza il dottore "bene, per fortuna il bambino o bambina sta bene, però deve stare a riposo e rilassarsi l'ansia e lo shock posso ancora nuocere al feto" disse per poi lasciarci andare.
Dopo innumerevoli minuti riuscì a convincere Paulo a fermare al supermercato per prendere tutto l'occorrente per preparare la torta a Paulo, nonostante tutto il casino successo oggi è pur sempre San Valentino.

Appena tornati a casa mi misi all'opera "amore non c'è ne bisogno ne possiamo prendere una devi riposarti" mi disse lui entrando in cucina "no, mi rilassa cucinare e ora vattene" dissi tornando alla mia torta dopo quasi due ore finalmente terminai la torta e la portai a Paulo "amore chiudi gli occhi" gli dissi entrando in salotto e poggiando la torta sul tavolino "aprili" lui si tolse le mani dagli occhi e si avvicinò alla torta guardandola meravigliato "nena ma è stupenda" disse osservandola in ogni suo particolare, dopo varie foto la tagliammo per mangiarla finalmente "è buonissima, la mangerei tutta, ma penso mi fermerò qui sennò divento io la palla in campo" disse Paulo facendomi ridere "anche se diventassi una palla io ti amerei comunque" dissi e lui rise e io in risposta lo guardai male "scusa quello che hai detto è bellissimo io rido perché ti sei sporcata tutto il naso di panna" disse e prima che io potessi pulirmi lo fece lui delicatamente con un fazzoletto.
Lasciai Paulo sul divano e io mi buttai in doccia, nonostante facevo finta di nulla sentivo ancora le mani di quel maniaco su di me e non potevo fare a meno di pensare che forse aveva ragione me l'ero cercata così decisi di buttare via i leggins e di mettermi un pantalone della tuta largo e una felpa anch'essa larga e mi misi a letto dove mi raggiunse Paulo dopo poco "hey mi spieghi che succede sei stranamente calma e silenziosa e ho trovato i tuoi leggins nel cestino" mi disse "nulla tranquilo" risposi girandomi dall'alto lato "Giorgia dimmi cosa c'è che non va" mi disse e io ormai stanca dopo una giornata estenuante gli risposi "sono sempre stata una persona che ama la libertà che ha sempre letto e sentito dire di queste ragazze violentate o picchiate ma ho sempre camminato da sola anche di sera, anche se con un po di paura non lo nego, ma oggi ho capito che è vero lo facevo solo perché ero fortunata e non mi era mai successo nulla. E forse quel manico a ragione se io vado in giro da sola con un paio di leggins o dei jeans particolarmente attillati qualcuno potrebbe pensare qualcosa di sbagliato, e potrebbe finire come oggi" Paulo mi guardava pietrificato "Giorgia quello che è successo oggi non è assolutamente colpa tua, è colpa di quel uomo che ha tentato di violentarti tu non hai colpe, tu ti puoi vestire come vuoi perché questo non da il diritto a nessuno di poterti toccare e pensare che tu sia una puttana e tu dovresti essere libera di camminare e andare dove vuoi da sola, ma purtroppo non è possibile anche se viviamo nel ventunesimo secolo. Ma ricorda sempre una cosa qualunque cosa succeda io ti amerò sempre incondizionatamente e mi troverai sempre al tuo fianco" mi disse e io scoppiai in lacrime "allora non ti faccio schifo?" gli chiesi "certo che no, perché dovresti?" mi chiese non capendo "da quando è successo mi hai lasciato a malapena un bacio a stampo" gli dissi "amore pensavo avessi solo bisogno di un attimo per riprenderti" mi disse e io mi buttai su di lui e lo baciai dolcemente, ci staccammo dal bacio entrambi senza fiato e io nascosi la mia testa nel incavo del suo collo come a voler sparire e lui iniziò ad accarezzarmi i capelli e la pancia e io mi rilassai subito e dopo poco mi addormentai tra le sue braccia, nel mio unico posto sicuro.

todo lo que quiero eres tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora