Capitolo 55

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Sento il mio cuore spezzarsi in mille pezzi mentre guardo Liam. Il suo labbro gonfio,i suoi occhi neri. Credo gli sia scoppiato un nervo, visto che è abbastanza rosso. Dal naso,gli cola del sangue. “Liam …” piagnucolo,ansimo, e cerco di abbraccialo. Ma le mie mani sono ferme attaccate al pavimento sporco e gelido. Scuote la testa e mi guarda con uno sguardo che mi supplica di stare zitta. Balbetto e trascino il mio corpo verso il muro. Appoggio la testa e guardo il soffitto con le labbra schiuse. “Che cosa è successo?” Sussurro senza staccare gli occhi dalla minuscola testa che mi sovrasta. “Louis.” Dice Liam con voce roca. I miei occhi si spostano lentamente sulla figura tremante attaccata al muro. Liam stringe forte le ginocchia al petto,il labbro gli trema cos’ come le mani,piene di sangue. “Louis?” Ringhio. Annuisce. “Che cazzo ti ha fatto quel bastardo?” Urlo stringendo i pugni. “SSH! Ti prego Bree,santo Dio! Sta zitta. Non voglio che mi scoprano. Se vengono a sapere che Louis mi ha picchiato sono fritto. Potrebbe anche uccidermi quel bastardo.” Affondo le mani tra i capelli e mi lascio cadere a terra,cominciando a singhiozzare. Qualche secondo dopo,Liam è accanto a me e mi accarezza dolcemente i capelli: “Passerà” Sussurra in continuazione. E io,mi sento inutile. Dovrei essere io a consolarlo,a dargli speranza e conforto. E invece? Siamo finiti al contrario. Mi sento così priva di forza,di personalità. Mi sento una nullità. Alzo lo sguardo e con gli occhi appannati,guardo Liam. Gli accarezzo il labbro: “Forse è meglio se non ci vediamo più.” Sussurro,cercando di trattenere un gemito di dolore. “no. Bree,non voglio. Sei la migliore.” Scuoto il capo: “Non sono la migliore. Ti porto solo problemi. Devi lasciarmi perdere.” Mi stringe forte tra le sue braccia: “Non ti lascerò perdere mai. Lo vuoi capire? Neanche se mi mandi a fanculo,neanche se mi picchi anche tu,non me ne andrò. Io ti voglio troppo bene. Sei la mia migliore amica.” Le sue parole mi fanno piangere ancora di più.. “Troveremo una soluzione tesoro.” Mi rassicura accarezzandomi la schiena. “Io so cosa fare.” Dico, asciugandomi il naso con la manica della felpa. Liam,mi guarda “Cosa?” Domanda fermando i movimenti della mano sulla mia schiena. Sospiro: “Non dirò nulla alla polizia,naturalmente. Però … lo dirò a mio fratello. E’ ora che lui capisca di che pasta è fatto il suo migliore amico.” Abbasso lo sguardo “Credo che quel ragazzo sia bipolare …” Aggiungo poi,in un sussurro. Liam inarca un sopracciglio: “Davvero vuoi dirlo ad Harry?” Annuisco. “Non sono mai stata così convinta.” Ed è vero. Sono sicurissima di quello che faccio. So esattamente che ci saranno dei problemi fra mio fratello e Louis. Ma non m’importa. Sta volta,ha davvero oltrepassato i limiti. “Bene.” Dice Liam alzandosi e strofinando le mani sulle ginocchia sporche di polvere. “Io vado a casa … vuoi venire con me?” Mi tende la mano. Annuisco. “Ma … la lezione …” “Non m’importa della lezione.” Annuisco nuovamente mentre stringo la mano di Liam. Mi accorgo che le sue nocche sono screpolate e calde. Perdono sangue anche esse. Un brivido mi percorre la schiena mentre usciamo dal bagno e una fievole luce gli illumina il viso. Adesso le sue cicatrici,sono ben visibili. “Ti ha fatto molto male?” Domando titubante. Annuisce e stringe i pugni lungo i fianchi,il sangue che gli scivola lungo i polsi. Gli accarezzo dolcemente la spalla: “La pagherà.” E,sento nella mia voce,un tono minaccioso come non l’ho mai sentito. Io e Liam sgattaioliamo fuori da scuola e fortunatamente,nessuno ci vede. Corriamo lungo il cortile senza fermarci neanche un attimo e ci dirigiamo verso l’automobile di Liam. “Sei sicuro di poter guidare?” Gli domando,mentre lui mi apre lo sportello della macchina. “Sicurissimo.” Si siede al lato del guidatore e si strofina le mani. “Lo odio.” Dice gemendo di dolore. “Lo odio anche io.” Sibilo tra i denti. E davvero,lo odiavo. Lo odiavo in quel momento come non lo avevo mai odiato. Volevo vendicarmi, volevo prenderlo IO a pugni. Oh, come mi piacerebbe sfigurare il tuo bel faccino,Tomlinson.

E adesso,è arrivato il momento di parlarne con Harry. Mentre guardo fuori dal finestrino gli alberi e le case di Londra scorrermi davanti al viso,mentre sento Liam ansimare per lo sforzarsi di tenere saldo il manubrio,penso alla reazione di Harry. Sicuramente,si arrabbierà. Mi chiederà perché non gliel’ho detto subito … beh … Rischierò. “Bree?” La voce morbida e delicata di Liam mi sveglia dai miei pensieri.

“Siamo arrivati.” Sussurra. “Oh …” Agitando le dita, afferro la borsa e lo guardo: “Liam …” “Cosa?” Mi domanda lui,senza guardarmi negli occhi. Deglutisco: “Per favore,entra in casa con me. Voglio curarti le mani.” “Oh … non c’è bisogno.” Si sforza di fare un sorriso. “E invece sì. Dai. Fermati davanti al garage. Harry è a scuola e non sarà di ritorno prima delle tre. Ti aspetto dentro.” Detto questo, scendo dalla macchina frugando nella borsa per prendere le chiavi. Le infilo nella toppa della porta mentre mi guardo alle spalle. Liam parcheggia proprio davanti al garage e non posso fare a meno di sorridere. Posso curarlo. Almeno questo! Entro in casa e vado a lavare le mani. Prendo tutto l’occorrente necessario e penso a cosa inventarmi da dire alla professoressa,domani,per la mia improvvisa assenza al corso di spagnolo. Sbuffo guardandomi allo specchio. Crederanno mai che Liam stava talmente male da dovere uscire da scuola? Faccio spallucce all’immagine della ragazza pallida e con i capelli disordinati di fronte a me e ritorno in salotto,dove Liam mi sta aspettando. “Accomodati.” Dico indicandogli il divano. Fa un cenno con il capo e si siede sul divano. Riesco a percepire il suo respiro pesante e le sue mani che tremano. Arrotolo le maniche della sua camicia fino al gomito e mi cimento in quella che dovrebbe essere una cura disinfettante per le ferite. Lo sento gemere di dolore e sussulto,ogni volta che lui lo fa. Dopo un bel po’ di tempo,ho finito. La rabbia continua a tempestarmi dentro. “Vuoi un the? Io ne ho bisogno.” Dico risoluta,stringendo i pugni lungo i fianchi. Liam annuisce e si guarda le mani ricoperte da bende “Grazie,Bree.” Accenno ad un sorriso e vado in cucina. Sono stanca,nervosa,ansiosa. Ho bisogno di vedere Harry. Ho bisogno di sfogarmi … E ad un tratto,mentre lascio riscaldare il the nel bollitore, mi getto per terra, le mani che mi coprono il viso. Cosa ho fatto di male per meritarmi questo? Ho solo 17 anni e non riesco a vivere in questo inferno. Sono stanca,sciupata …

Ho bisogno di tempo,di spazio. Vorrei addormentarmi,come nelle favole,sognare luoghi incantati,gente davvero buona. Vorrei una mamma al mio fianco,vorrei una migliore amica presente,vorrei Louis. Lo vorrei,sì’. Vorrei che fosse mio. Vorrei semplicemente trovarlo sotto casa prima di andare a scuola. Vorrei semplicemente guardarlo negli occhi e dirgli che lo amo. Vorrei semplicemente un amico. Senza nessun graffio,senza nessun passato oscuro,senza niente da nascondere. Non posso sopportare tutto questo. Sono troppo debole. I miei occhi si dilatano e li sento bruciare. Sto piangendo. Le mani cominciano a tremarmi e serro i pugni,abbasso lo sguardo. So cosa mi sta succedendo. Ho bisogno di farmi del male. Ho bisogno di sfogarmi. Il bollitore strilla,ma lo lascio stare. Liam è seduto sul divano e sta guardando una partita. Esco dalla cucina con passo felpato e mi avvicino alla porta del bagno,tremando e singhiozzando. Apro la porta e mi avvicino allo specchio. Senza perdere il contatto visivo con me stessa,estraggo la lametta dal cassetto sotto al lavandino e la avvicino al mio polso. Stringo i denti e una vocina dentro la mia testa mi dice: “Non farlo. Non farlo,non adesso. REesisti.” Ma io non la ascolto. Scuoto il capo e continuo a lottare con me stessa. Digrigno i denti e ho alcune ciocche ribelli incollate alla fronte sudata. Le lacrime mi annebbiano la vista e le gambe mi tremano. Appoggio la lametta sulla mia pelle bianca e la muovo da destra a sinistra,ripetutamente. Mi lascio scappare un gemito e cado sulle ginocchia. Sono soddisfatta ma pentita allo stesso tempo. “Che cazzo stai facendo?!” Un Liam, arrabbiato come non mai, si presenta davanti alla mia faccia. Socchiudo gli occhi e inizio a singhiozzare come una bambina. Scosto le ciocche dalla fronte per guardarlo meglio. “Bree,lascia quella maledetta lametta.” Sussurra avvicinandosi a me con sguardo circospetto. Scuoto il capo e stringo la lametta ancora più forte. Sento le mani bruciare. “Bree … ti prego …” Dice Liam ansante. Improvvisamente,mi viene l’istinto naturale di urlare.

Liam arretra di qualche passo e appoggia la schiena alla porta. L’urlo mi graffia la gola ma mi fa sentire meglio. Getto la lametta per terra e mi stringo il polso sanguinante con la mano. Liam si avvicina lentamente a me e si inginocchia. “Tutto bene?” Mi domanda appoggiando le mani sulle mie spalle. Annuisco,incapace di parlare,prima di appoggiare la testa sul suo petto. Non so per quanto tempo rimaniamo così. Fatto sta che ci alziamo e ritorniamo in cucina a bere il the. Fortunatamente il mio taglio non è nulla ma Liam è comunque preoccupato. Lo guardo, cercando di infondergli tranquillità ma non ci riesco. Tengo stretta al polso una benda con del ghiaccio. Mi fa sentire meglio. “Non devi farlo.” Mi dice poi Liam. “Lo so … scusami.” Sussurro. Non parliamo più per quasi tutto il tempo in cui rimane a casa mia. Alle tre,Liam va via. Lo saluto appoggiata allo stipite della porta e non appena la sua macchina sparisce dal viottolo,rientro in casa.

Better Way || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora