Capitolo 26

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Prese una mia mano e la portò sulla mia intimità incitandomi a cominciare il lavoro.
“Non voglio.” Piagnucolai cercando di farmi lasciare. 
La sua stretta si fece più forte e insistente e sui suoi occhi si dipinse la rabbia.
“Ho detto toccati.” Scandì bene le parole a denti stretti facendomi tremare dentro.
Lasciò andare la mia mano,sicuro di avermi spaventata abbastanza e quindi sicuro che avessi obbedito. Mi sedetti comodamente sul letto allargando leggermente le gambe.
Lo vidi sorridere compiaciuto mentre si stendeva ai piedi del letto e mi guardava estasiato,impaziente. Porco! Ecco cosa sei Tomlinson,un porco!
“Devi allargarle di più le gambe.” Disse passandosi la lingua sul labbro inferiore.
Potevo perfettamente vedere la mia mano tremare. Le mie guance avvamparono di rossore e il mio respiro si fece affannato. 
Portai la mano sulla mia intimità e cominciai a stimolarmi procurandomi piacere.
In quell’esatto momento,sentii delle lacrime calde rigarmi il viso.
“Continua.” La voce di Louis mi fece svegliare dall’incubo che stavo facendo. Mi facevo schifo da sola.
Infilai un dito dentro la mia intimità gemendo e ansimando di piacere. Portai la testa indietro,bevendo le mie lacrime. Il mio petto si alzava e abbassava velocemente,sentivo il mio corpo bagnato e sudato. 
Aprii lentamente gli occhi senza smettere di gemere e vidi Louis davanti a me,che si toccava eccitato nel vedermi in quello stato. Avrei voluto prenderlo a pugni in quel momento,ma non avevo la forza necessaria.
“Cazzo! Sto venendo!” imprecò Louis stringendo il suo membro fortemente fra le sue mani. 
Anche io sentivo che ero quasi al culmine,ero già stanca. I movimenti rotatori all’interno della mia intimità,si fecero sempre più veloci,i gemiti sempre più profondi e acuti.
“Così piccola,così.” La voce di Louis era un lamento strozzato. 
Portai per l’ennesima volta la testa indietro spalancando gli occhi. Il nodo che avevo dentro la pancia stava per sciogliersi. Per accelerare le cose,guardai Louis attentamente. I suoi capelli scompigliati,i suoi occhi socchiusi,delle gocce di sudore che scendevano lungo la sua fronte,le sue labbra schiuse … era una visione celestiale. Sentii qualcosa muoversi dentro di me e urlai presa dall’orgasmo. Mi lasciai cadere sul cuscino,prendendo fiato e maledicendomi. Mi aveva trattata come un burattino e io avevo eseguito perfettamente i suoi ordini. Nel vedermi urlare,venne anche lui sporcando le mie lenzuola.
“Dovrai lavarle.” Disse con il fiato corto.
Non risposi. Socchiusi gli occhi e lo guardai mentre gattonava verso di me. Il mio respiro si fece di nuovo pesante non appena passò una mano sulla mia intimità. Tremai al suo tocco inarcando la schiena e sbattendo i pugni sul letto. Prese la mia mano e se la portò alla bocca ripulendo il liquido che vi avevo lasciato sopra. 
“Sei così buona Bree …” Sussurrò chiudendo gli occhi e lasciando baci umidi sul palmo della mia mano.
Ripresi poco dopo a respirare regolarmente. I miei occhi erano puntati sul suo corpo e il mio stomaco si rigirava continuamente,consapevole del fatto che non era finita lì.
Lasciò andare la mia mano e si fiondò sulle mie labbra baciandole con più passione,mentre le sue mani scendevano ad accarezzarmi il corpo. Strinse un mio seno tra le dita facendomi gemere di dolore. Spostai le mani fra i suoi capelli e li tirai sfogando tutta la rabbia e il dolore che provavo in quel momento.
“Sdraiati.” Mi ordinò sussurrando.
Feci come disse e scivolai sotto il suo imponente corpo. I nostri petti erano attaccati,come se fossero stati un tutt’uno e riuscivo a sentire il battito del suo cuore. 
Con una mano,allargò le mie gambe e vi si posizionò in mezzo. 
Scese a baciarmi l’incavo del collo e prese tra i denti un pezzo di pelle. Urlai dal dolore spostando la testa prima a destra,poi a sinistra.
“Dimmi che mi vuoi dentro di te.” Soffiò sul mio collo.
“Mai!” Risposi singhiozzando.
Mi diede una pacca sul sedere. “Dillo!”
Rimasi in silenzio.
Mi guardò per qualche secondo aspettando una mia reazione,ma non dissi nulla. Sorrise cinico prima di portare una mano sulla mia intimità e infilarvi dentro tre dita. Sobbalzai dal dolore stringendo i denti. Sentii una scossa di adrenalina passarmi lungo tutto il corpo e i miei occhi si appannarono.
“Dillo puttana,dillo!” Le sue dita si facevano spazio al mio interno. Spingeva sempre più a fondo,sempre più violentemente.
“Ti voglio dentro di me!” urlai inarcando per l’ennesima volta la schiena.
Sorrise soddisfatto e prese il suo membro fra le mani. Lo passò lentamente lungo la mia intimità facendomi gemere vergognosamente e facendomi fremere dalla dannata voglia che avevo di lui.
“Voglio sentirti piccola …” Sussurrò.
Non ce la facevo più. Quel ragazzo riusciva a procurarmi un piacere immenso. Avevo bisogno di sentirlo dentro. Tanto ormai,il danno era fatto. Alzai il bacino chiedendogli di più,emettendo un gemito che lo implorava ad accelerare. 
Si posizionò meglio tra le mie gambe e con una spinta decisa entrò in me.
Strinsi le lenzuola fra le dita urlando. Chiusi gli occhi e feci sprofondare la testa sul mio enorme cuscino. Le lacrime mi bagnarono i capelli,che si spostarono davanti i miei occhi ostruendomi la visuale. Poco m’importava. Non volevo guardarlo mentre godeva e si beava della mia immagine sottomessa. 
Le sue spinte si facevano sempre più profonde e veloci e sapevo che sarei arrivata al culmine in poco tempo. Il mio corpo si muoveva avanti e indietro,succube delle sue spinte. 
“Sto v- venendo Louis.” Dissi tra un gemito e l’altro.
“E allora? Io no,quindi cerca di aspettare.” Disse. La sua voce era roca,ansimante,eccitate. Mi mandava in extasy,mi faceva impazzire.
“Oh Dio!” urlai presa dall’orgasmo per la seconda volta.
In quell’esatto momento,Louis mi diede uno schiaffo sulla guancia,facendomi voltare il viso verso destra. Chiusi gli occhi e sospirai riaprendoli lentamente.
“Ti avevo detto di venire con me!” Mi rimproverò.
“Non ho colpa,cazzo!” Mi lamentai cominciando a piangere.
Uscì da me e si alzò. 
“Smettila di frignare.” Mi rimproverò. 
Lo guardai mentre si sdraiava sul letto e sospirava.
Mi indicò le sue cosce: “Sali.” Mi disse malizioso.
Titubante,mi sedetti a cavalcioni sulle sue cosce,allargando le gambe e appoggiando le braccia sul suo petto. 
Lo sentii gemere non appena le mie mani si posarono sul suo stomaco,appena sopra l’inguine. 
Si morse il labbro e mi guardò: “Avanti piccola,cavalcami.” Sussurrò provocante.
“I – io … non so c- come si fa.” Balbettai abbassando lo sguardo.
Scoppiò a ridere e mi prese per i fianchi.
“Prendilo in mano e penetrati.” Disse senza pudore,mentre nei suoi occhi si leggeva la malignità e il disprezzo verso di me.
“ok …” Dissi spaventata.
Presi il suo membro in mano e mi penetrai come mi aveva detto cominciando a saltellare su di lui.
“Esatto piccola,così.” Disse portando la testa indietro. 
Le sue mani stringevano saldamente il mio sedere. Teneva gli occhi chiusi e si mordeva il labbro per non gemere sotto il mio tocco. Non voleva darmi quella soddisfazione,anche se io sapevo benissimo che stava provando piacere. Cercai di trattenere i gemiti respirando affannosamente mentre il mio corpo sudato si muoveva sinuosamente sul suo. 
Sentii un gemito uscir fuori dalla bocca di Louis e sorrisi soddisfatta di quello che stavo facendo. Stare sopra mi dava un senso di potenza. Mi sentivo forte come non mai. 
Dopo qualche secondo,Louis venne dentro di me gemendo il mio nome. Spalancai gli occhi sorpresa da quel gesto ma subito lui mi fulminò con gli occhi. Abbassai lo sguardo e scesi dal letto,gattonando in un angolo della stanza. 
Mi raggomitolai su me stessa,stringendo forte le ginocchia al petto. Mi sentivo di nuovo uno schifo. Scostai i capelli che mi ricoprivano la faccia e affondai le labbra sul braccio,cercando di placare gli ansimi che uscivano dalla mia bocca. 
Vidi Louis alzarsi e prendere la sua roba. Cominciò a vestirsi ignorandomi completamente.
“io vado.” Disse infilando la maglietta.
Non risposi. Continuai a guardarlo con occhi freddi e pieni di odio.
Si avvicinò a lenti passi a me e si abbassò all’altezza del mio viso lasciandomi un bacio sulle labbra:
“Sei stata brava piccola.” Si passò una mano tra i capelli prima di alzarsi e andare via. 
Rimasi con il fiato sospeso aspettando che uscisse fuori di casa e non appena sentii la porta sbattere,mi sdraiai per terra cominciando a piangermi addosso. 

Better Way || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora