Capitolo 25

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Rimasi con sguardo attento a fissare la porta della cucina fino a quando un’ombra non comparì davanti ai miei occhi.
Riconobbi subito i suoi lineamenti,i suoi vestiti. Sentii subito il suo profumo inebriarmi le narici e il mio sguardo si posò sui suoi occhi.
Louis. 
Si appoggiò allo stipite della porta incrociando le braccia al petto e facendo comparire sul suo viso un sorriso cinico.
“Ti sei spaventata piccola?” Domandò incrociando i piedi uno su un altro.
Mi lasciai cadere per terra sfregando la schiena contro il muro e chiudendo gli occhi. In un certo senso,mi ero tranquillizzata. Meglio Louis di un assassino.
Sentii i suoi passi avvicinarsi e riaprii gli occhi ritrovandomi le sue vans davanti. 
Si abbassò appoggiando i gomiti sulle ginocchia e posando lo sguardo sul mio.
Il mio respiro si fece irregolare mentre guardavo i suoi occhi ghiaccio. 
Feci scivolare le mani sulle mie ginocchia,stringendo lembi della mia pelle.
“Scusami.” Mi sussurrò Louis.
Mi accigliai. Mi aveva chiesto scusa? Sotto quale effetto di droga era?
Rimasi immobile a guardare i suoi bellissimi occhi e non vidi più nulla. C’eravamo solo io e lui. Quella sensazione mi faceva stare bene. A differenza sua,non volevo sesso da lui. Io volevo solo guardarlo,volevo sentirmi protetta,volevo stringerlo forte a me e non lasciarlo mai. Forse quel desiderio mi si leggeva negli occhi,o forse era davvero impazzito. Fatto sta che mi prese con delicatezza e mi fece affondare il viso sul suo petto. 
Posai le braccia sulla sua schiena e chiusi gli occhi cercando di tranquillizzarmi. La paura di poco prima non era ancora passata e forse lui se ne era accorto. Con una mano,mi accarezzò i capelli cercando di farmi smettere di tremare,mentre mi stringeva sempre più forte. 
Quell’abbraccio mi rendeva felice. Louis,mi stava stringendo. Ero tra le sue braccia e non mi stava facendo del male. Ero attaccata al suo corpo e non mi sentivo sporca o in imbarazzo. Passarono dei lunghi minuti e l’unica cosa che avrei voluto fare,era stare tra le sue braccia per sempre. Sentivo il suo profumo inondarmi le narici,sentivo le sue mani accarezzare dolcemente i miei capelli,sentivo il battito del suo cuore,il suo petto alzarsi e abbassarsi in dolci sospiri. Riaprii gli occhi e alzai lo sguardo per incrociare il suo. Sorrisi,cercando di dimostrargli tutto l’affetto che provavo per lui in quel momento.
Fece una smorfia lasciandomi andare e rialzandosi. Mi porse una mano e io accettai il suo gesto. Strinsi la sua mano e mi alzai ritrovandomi a pochi centimetri dal suo viso.
“Non farti strani film mentali piccola. Volevo solo tranquillizzarti,ma sono venuto qui principalmente per scoparti.” Disse in un sussurro facendo scontrare i nostri bacini.
In un attimo,tutti i miei pensieri positivi su di lui sparirono riaprendo la voragine di dolore e di odio nel mio stomaco. Strinsi i denti e cercai di trattenere le lacrime,che insistenti cercavano di scendere giù dai miei occhi.
Abbassai lo sguardo sospirando.
“T- tu dovresti essere con Niall e Harry in questo momento.” Dissi titubante.
Sorrise: “E invece sono qui.” Appoggiò una mano sul mio fianco,provocando un brivido lungo la mia schiena.
“Come hai fatto ad entrare?” Dissi.
Scrollò le spalle: “La porta era aperta.” 
Spalancai gli occhi: “Scar non l’ha chiusa bene …” Dissi talmente piano che nemmeno Louis lo sentì.
“E se proprio ti interessa,ho detto ad Harry e Niall che non sarei uscito più perché stavo male.”

Scossi il capo: “Potrebbero scoprirti,lo sai?” Domandai sicura.
Si avvicinò pericolosamente a me: “No se ci sbrighiamo a fare quello che dobbiamo fare.”
Si fiondò sulle mie labbra mordendole e baciandole,mentre le sue mani stringevano fortemente i miei glutei.
Allontanai le mie labbra dalle sue appoggiando una mano sul suo petto per tenerlo lontano:
“Hai sbagliato termine Louis. Non quello che dobbiamo fare,ma quello che VUOI fare,lurido bastardo!” Imprecai.
A quell’affermazione,mi fece sbattere contro il muro prendendo le mie cosce tra le mani: 
“Devi calmarti amore.” Sussurrò sulle mie labbra.
Spostai il viso a destra per non guardarlo negli occhi.
“Non chiamarmi amore.” Dissi determinata.
Prese il mio mento tre le mani obbligandomi a rivolgere lo sguardo verso i suoi occhi.
“Devi calmarti Styles. Qui,quello che comanda sono io.” 
Abbassai lo sguardo e decisi di arrendermi. Non se ne sarebbe andato se non mi fossi concessa a lui.
“Salta su.” Mi disse stringendo le mani sul mio sedere.
Gemetti dal dolore e ubbidii,allacciando le gambe attorno al suo bacino. Salimmo su per le scale e mi portò in camera mia chiudendosi la porta alle spalle con una pedata. Sobbalzai al rumore della porta che sbatteva e chiusi gli occhi. Lo sentii sorridere:
“ti spaventi per così poco?” 
Lo guardai senza dargli una risposta. 
pensavo mi avesse lanciata sul letto ma non lo fece. Mi fece poggiare i piedi per terra e andò a sedersi lui sul letto. 
“hai preso la pillola?” Domandò sfacciatamente togliendosi le scarpe.
Scossi il capo.
Si accigliò: “Prendila.” Disse con tono autoritario.
Sospirando,corsi ad aprire il cassetto e presi in mano il pacco di pillole. 
“Potrò riversare il mio liquido dentro di te senza problemi.”
Sentii Louis sussurrarmi queste terribili parole all’orecchio prima di mordere e leccarmi il lobo. 
Mi sedetti sul letto aprendo la scatoletta e presi una delle tante pillole mettendola in bocca.
“Su,ingoia.” Mi incitò Louis con voce provocante.
Deglutii ingoiando quell’orribile cosa e sentendo la vergogna appropriarsi del mio corpo. Non volevo. Non volevo impasticcarmi per lui. Una lacrima scese lentamente dal mio viso e non appena Louis se ne accorse,la cacciò via con un pollice.
“Non piangere piccola.”
Alzai lo sguardo e non ebbi il tempo di rispondere che con una spinta,mi fece scivolare sotto il suo corpo.
Appoggiò le mani accanto alle mie spalle e avvicinò le sue labbra alle mie.
Lo baciai,non potendo ribellarmi o fare altro. Con la sua lingua,disegnò il contorno della mia bocca chiedendomi l’accesso. Schiusi le labbra e sentii la sua lingua ispezionare la mia bocca. Le sue mani scesero ad accarezzarmi i fianchi,la pancia,per poi scendere ad accarezzare la mia intimità da sopra la stoffa dei leggins. Gemetti nel bacio chiudendo gli occhi e inarcando la schiena. Non avrei voluto,ma quel ragazzo mi procurava piacere oltre che dolore,vergogna e tristezza.
Fermò improvvisamente il bacio allontanando le sue labbra dalle mie:
“Sei come tutte le altre Styles. Sei solo una puttana.” Disse.
Lo guardai inerme mentre mi accarezzavo il labbro inferiore. Sentii uno strano bruciore,le mie labbra sanguinavano. Mi portai una mano davanti agli occhi e vidi le mie dita sporche di sangue.
Louis sorrise,quasi soddisfatto per quello che aveva fatto e mi leccò le labbra,ripulendo il sangue e facendomi gemere di dolore.
Poi con la bocca,si spostò sul mio collo che cominciò a leccare e a mordere. Strinsi le mani sui suoi capelli cercando di trattenere i gemiti di piacere.
“Fai tanto la moralista ma quello che vuoi è solo sesso …” Disse al mio orecchio. La sua mano scese ad abbassare i miei leggins insieme agli slip. Cominciò a muovere un dito sul mio clitoride. Inarcai la schiena ansimando e questo lo fece sorridere. 
“Guardati … sei tutta bagnata.” Sputò. 
Si alzò e si mise in piedi davanti al letto sfilandosi la maglietta. 
“Spogliati.” Mi ordinò.
Titubante,spostai la mano sui lembi della mia felpa e la tolsi. Feci scivolare i leggins e gli slip che lui aveva già abbassato e sganciai il reggiseno senza mai alzare lo sguardo e senza mai guardarlo negli occhi. Quando fui costretta a guardarlo,lo vidi mordersi il labbro. 
Sbottonò lentamente i suoi pantaloni,provocandomi una scossa di piacere dentro lo stomaco. Scossi il capo. Non potevo pensare a Louis in maniera positiva. Non potevo eccitarmi come una puttana nel vederlo spogliarsi. 
Cercai di mantenere la calma mentre lo guardavo,ma lui si accorse del mio disagio e scoppiò a ridere.
“Potresti venire solo a guardami eh?” Socchiuse gli occhi mentre faceva scivolare i boxer per terra.
“No!” Risposi stringendo forte le lenzuola tra le mie dita.
Si mise in ginocchio sul letto mostrandosi in tutta la sua bellezza davanti ai miei occhi. Feci per indietreggiare ma mi bloccò stringendo una mano sul mio polso.
“Toccati.” Sussurrò.
Schiusi la bocca cercando di fare uscire un suono di disapprovazione o qualsiasi altra cosa.
“C – cosa?” Riuscii a dire mentre le mie gambe cominciavano a tremare.
“Ho detto toccati piccola. Dai.”
Lo guardai presa dal panico.

Better Way || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora