Capitolo 12

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Presi Scar per mano e la trascinai su per le scale. Attraversammo il corridoio per poi arrivare in camera mia.
Entrammo e chiusi la porta alle mie spalle.
“Accomodati.” Le dissi indicandole il mio enorme letto.
Sorridendo,tolse le scarpe e si sedette a gambe incrociate sul letto.
“Ho visto le tue fasce.” Disse indicando i miei polsi.
Rimasi come bloccata dalla sua affermazione e il mio viso diventò cupo.
Mi lasciai cadere mogiamente sul letto,di fronte a lei,con lo sguardo basso per paura di incontrare i suoi occhi colmi d’ira.
“Lo hai rifatto?” Mi domandò preoccupata.
Annuii senza alzare lo sguardo. Stringevo e torturavo il lenzuolo con le dita.
Sentii la mano di Scar sul mio braccio. Scese fino a sfiorarmi i polsi,che accarezzò dolcemente senza procurarmi alcun dolore.
“Non devi. Io ti voglio bene.” Sussurrò.
Alzai lo sguardo sospirando: “Non sai cosa mi è successo.”
Strabuzzò gli occhi leggendo l’evidente preoccupazione nei miei occhi.
“Cosa Bree? Cosa ti è successo?”
“Ti ho mai parlato di Louis Tomlinson?” Dire il suo nome mi faceva quasi rabbrividire. Avevo paura ogni volta che lo nominavo. Sentivo uno strano vuoto dentro e come al solito,i muscoli del mio stomaco si contorcevano. Strinsi i denti fremendo. Scar non mi disse nulla,era abituata a vedermi in quello stato. In fin dei conti,soffrivo quasi sempre ogni volta che nominavo una persona che mi aveva fatto del male o che aveva un ruolo importante nella mia vita. Conosceva tutti i miei problemi fisici e tutte le mie sensazioni come se si fossero proiettate sul suo corpo.
Annuì: “Sì. Cosa ti ha fatto? Ti ha preso in giro? Ti ha picchiata?”
Rimasi un attimo in silenzio prima di rispondere: “Magari mi avesse presa in giro…” Dissi vaga guardando un punto vuoto della stanza.
“Bree guardami!” Mi ordinò Scar.
Voltai lo sguardo sul suo viso e sospirai per l’ennesima volta.
“Cosa ti ha fatto?” Domandò un’altra volta.
Cercai di tranquillizzarmi prima di formulare la frase. 
“Mi ha violentata.” Dissi piano,scandendo bene le parole.
La bocca di Scar si aprì automaticamente lasciando trapelare il suo respiro affannato. 
“C-cosa?” Balbettò.
Annuii.
“E non hai detto niente ad Harry? E alla polizia?” Cominciò ad agitarsi e questo non andava bene. Scar era molto protettiva nei miei confronti. Quasi come una … madre. La madre che mi mancava ormai da anni. Nonostante avessimo la stessa età,le sembrava la più grande e la più responsabile. Per una volta avrei voluto essere io quella sicura,quella che protegge qualcun altro. Mi sentivo sempre inutile.
“No Scar non devo dire nulla né ad Harry né alla polizia.” Risposi poi. 
“E per quale motivo?” alzò il tono di voce “Sei impazzita forse?”
“No,no,non sono impazzita. Se lo dicessi ad Harry,lui lo picchierebbe e si rovinerebbe la loro bellissima amicizia. Non voglio essere d’intralcio. E non posso dirlo ai carabinieri perché non voglio fargli del male.”
Rimase in silenzio per qualche secondo scrutando il mio viso.
“Non vuoi fargli del male? Al ragazzo che ti ha violentata? Ti fa pena forse?Ti rendi conto di quello che stai dicendo?” Era incredula.
Scossi il capo: “Lo amo. Non voglio farli del male. Non posso.”
“Cosa hai detto?”
“Lo amo.” Scandii bene le parole e rimasi a guardarla fissa negli occhi.
“Ok..” Sospirò e chiuse gli occhi. 
Li riaprì un attimo dopo: “D’accordo Bree,ti capisco. Ma … se un giorno proverà a farti del male,promettimi che dirai tutto ad Harry. Ok?”
“Non mi farà del male … non in quel senso. Non è un assassino.”
“Non puoi saperlo.”
“E invece sì. In fondo,lo conosco.”
“Promesso?” Disse enfatizzando la parola.
“Promesso.” Sussurrai.
“Non ho sentito.”
“Promesso.” Lo dissi più forte.
“Vieni qui!” Allargò le braccia e mi ci tuffai dentro.
“Mi mancavano gli abbracci della mia migliore amica.”
“Sono qui tesoro. Sono qui e non ti lascerò presto,ok?” 
“Ma prima o poi dovrai part…”
“Ssh ...” Mi bloccò “non ci pensiamo. Godiamoci questi giorni insieme.”
Sorrisi: “D’accordo. Non ci penserò più.”
“Cosa facciamo domani?” Mi domandò poi cambiando totalmente discorso.
“Ehm..” Presi una ciocca dei miei lunghi capelli tra le mani e cominciai a giocarci.
Scar corrugò la fronte: “Allora Bree,vuoi rispondermi?”
“Domani devo andare al compleanno di Louis.”
“Mmmh …”
“Mi ha detto che potete venire anche tu e Niall.”
Scar scoppiò a ridere e io la guardai con aria interrogatoria.
“Che c’è?” Domandai confusa.
“E secondo te io vengo al compleanno di un ragazzo che ti ha violentata? Scusami Bree ma preferisco rimanere sola a casa. Se venissi lo prenderei a calci nelle palle fino a farlo sanguinare. E lo sai che ne sono capace.” Disse alzando il dito.
Sorrisi: “Sì,lo so che ne sei capace. A volte,mi fai davvero paura.”
“Ecco. Quindi tu vai dove vuoi. Io rimango a casa a guardare un film horror.”
Socchiusi gli occhi: “Tu odi i film horror.” Osservai.
Lei annuì incrociando le braccia al petto: “Meglio di venire a quello schifo di festa.”
Risi: “Lo odi più tu che io.” Osservai.
“Sei così ingenua Bree”
“Non sono ingenua. Sono innamorata.”
Sorrise guardandomi in modo comprensivo per poi alzarsi dal letto:
“Che ne dici di scendere giù?”
Annuii alzandomi anche io e sistemandomi la felpa che si era stropicciata.
In quell’esatto momento,sentimmo suonare.
“Saranno i ragazzi.” Disse Scar uscendo.
La seguii. Scendemmo le scale insieme e lei aprì la porta ritrovandosi Harry,Niall e quattro scatoloni di pizza.
“Pizza!” Urlò Niall entrando e dirigendosi in cucina.
Sorrisi: “Credo che prenderò dieci chili in questi giorni.” Dissi scendendo gli ultimi gradini.
“Hai sempre qualcosa da ridire eh?” Disse Harry togliendosi il cappotto.
Incrociai le braccia al petto: “Sì Harry,sì.”
Rise e chiuse la porta: “Su andiamo a mangiare.”
Andammo in cucina e mangiammo la pizza. Era buonissima. Per la prima volta,riuscii a mangiarla tutta senza lamentarmi. Forse quando ero felice,i miei stupidi problemi sparivano. Forse la fame era causata dal dolore interno che avevo. 
Dopo aver finito,ci lanciammo tutti e quattro sul divano. Io tra le braccia di Niall e Scar tra le braccia di Harry. Ci eravamo sempre voluti bene,sin da bambini. 
Harry fece partire un film comico che personalmente io non seguii. Ero troppo impegnata a pensare a quello che facevamo noi e i nostri cugini da piccoli. Ne combinavamo di tutti i colori. Mentre esploravo per bene i ricordi del mio passato,chiusi gli occhi e mi addormentai raggomitolata al petto di Niall.

Better Way || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora