Capitolo 44

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HARRY’S POV
Parcheggiai la macchina sul viottolo di casa di Louis. Solo in quel momento mi accorsi che stava piovendo a dirotto. 
Scesi velocemente dalla macchina coprendomi con il cappuccio del cappotto. Suonai il campanello maledicendo la lentezza di Louis ogni volta che doveva venire ad aprirmi la porta.
“Oh … ti sei bagnato?” Domandò non appena aprì.
“E tu che dici?” Imprecai intrufolandomi nel suo salotto.
“Non bagnare per terra.”
“Ma scusami!”
Rise: “Mia madre poi fa pulire me. E uccide te.”

Tolsi il cappotto e lo appesi sull’appendiabiti. Sistemai i capelli arruffati e andai a sedermi accanto al mio migliore amico,immerso nella visione di una partita di calcio.
“Di cosa dovevi parlarmi?” Domandò senza staccare lo sguardo dal televisore.
“Di … una ragazza.”
“Summer?” Domandò diretto.
Spalancai gli occhi sorpreso.

“Avanti Harold,ormai ti conosco.” Mi guardò di sottecchi sorridendo.
Sentii le guance arrossarsi e abbassai lo sguardo.
“Allora … dimmi tutto.” Mi incitò Louis,palesemente impaziente di sapere.
“Louis,spegni questa dannata televisione.”
“Perché?”
“Mi mette ansia e mi deconcentra.”
“Ma io .. devo vedere come finisce la partita.”
“Santo Cielo Louis,è più importante una partita del tuo migliore amico?”
Esitò per qualche secondo prima di spegnere la televisione e lanciare il telecomando su una poltrona.
“Dimmi tutto.” Si voltò verso di me incrociando le gambe.
Sospirai: “Bene … io …”
“ … sei arrossito.” Rise.
“Louis,smettila.”
“D’accordo,scusa. Avanti … parla.”
“Ricordi il tuo compleanno?”
Si accigliò: “Cosa c’entra adesso il mio compleanno?”
“Beh … Summer era tra gli invitati.”
“Questo lo so.”
“Ecco ….”
“ … Harry ti prego,sto morendo d’ansia. Potresti non girarci attorno e dirmi tutto?”
Lo guardai per qualche secondo prima di dire: “Quella sera me la sono portato a letto.”
Louis spalancò gli occhi e vidi un sorriso comparirgli in faccia: “Davvero? Ottima scelta amico! Davvero,sono contento per te!” 
Rimasi in silenzio.
“Aspetta … non sei ansioso e preoccupato solo perché te la sei portata a letto. Giusto?”
Annuii: “Magari se mi lasci parlare …”
Vidi Louis farsi serio e guardarmi attentamente:
E poi,gli raccontai tutto. Di quello che avevo provato mentre lo facevamo. Del fatto che non uso le ragazze per portarmele a letto e basta. Gli raccontai di quando si alzò,dicendomi che aveva un ragazzo e se ne andò lasciandomi inerme sul letto. Gli dissi che non era mai uscita dalla mia mente durante quelle vacanze. Pensavo sempre a lei. 
“ … rivederla oggi mi ha fatto uno strano effetto.” Finii così il mio “discorso”.
Louis rimase immobile a squadrarmi,senza battere ciglio.
“Lou …?”
Sembrò svegliarsi al suono delle mie parole.
“Harry … ti stai innamorando.” Sussurrò.
“Ma … ma no!” 
“Non prendermi in giro. Ti conosco bene ormai. E ti si legge negli occhi che questa non è una stupidaggine.”
Sbuffai: “Forse hai ragione … ma lei ha un ragazzo.”
“Beh,prima o poi si lascia.”
“Come puoi dirlo?”
Sorrise: “Riusciremo a farla lasciare.”
“Louis William Tomlinson,cosa stai dicendo?”
“Sto dicendo che nessuna ragazza resiste ai tuoi ricci e alle tue fossette.” Sorrise.
Risi di rimando: “Sicuro di stare bene?”
“Mai stato meglio. Magari se si innamora di te,lascia il suo ragazzo.”
“Il tuo discorso non ha logica.”
“Ma si che ha logica!”
“Non riesco a fare queste cose …”
“oh,ma tu non devi fare niente Haz.”
Lo guardai con espressione interrogativa.
“Sii te stesso. Sono sicuro che si innamorerà di te.”
“Sei un indovino o cosa?” Risi passandomi una mano tra i capelli.
Louis si alzò,prese il telecomando e accese la televisione:
“Fidati di me,Haz. E adesso … guardiamo la partita. E’ inutile allarmarci.”
Il suono della televisione irruppe nella stanza e io rimasi a fissare Louis per qualche secondo.
“Come fai ad essere sempre così positivo?”
E in quel momento,pensai a Bree. Io per lei ero un ragazzo positivo. Evidentemente la positività era soggettiva o cambiava per gradi. Di certo,il mio problema non poteva essere paragonato a quelli che abitavano nella vita di mia sorella. Ma sapevo fin troppo bene che l’amore è dannoso e di certo,non ti rende felice se la persona che desideri ti usa per scopare e poi ti dice di essere già fidanzata.
“Ho solo capito che la vita va affrontata con un sorriso.” Rispose Louis senza staccare lo sguardo dagli omini in divisa che si muovevano abili dentro lo schermo.
Mi accigliai: “Louis …”
“… Harry?”
“Sicuro di stare bene?”
Si voltò verso di me scrutando il mio corpo: “Si che sto bene. Perché?”
“A me sembri ubriaco.” Risi.
“Non è la prima volta che ti do consigli.”
“E’ la prima volta che lo fai in modo maturo.”
Rise: “Sto crescendo anche io.”
Presi un cuscino che mi ritrovavo accanto e glielo lanciai addosso:
“Nah,” arricciai il naso “Louis Tomlinson non può crescere.”
Rise di nuovo scuotendo il capo: “Devo prenderlo come un complimento?”
Feci spallucce: “Solo se vuoi.”
“Allora sì.”
“Louis,io non ho capito ancora come devo comportarmi con questa ragazza.”
Louis sospirò: “L’amore ti fa male,amico.”
“P- perché?”
“Non capisci nulla di quello che dico!” Alla sua frase,aggiunse un ghigno.
Sbuffai: “Adesso non trattarmi come uno stupido.”
“Sei tu che ti ci fai trattare.” 
Mi rilanciò il cuscino con cui l’avevo colpito.
“Ti prego Louis! Aiutami!”
“Ti sto aiutando! Non devi fare nulla. Sii te stesso. Sicuramente lei si ricorderà di te,no?”
“Non lo so …”
“… allora devi essere una vera e propria frana a letto.”
Schiusi la bocca e gli rilanciai il cuscino: “Disse il Dio del sesso.”
“Modestamente …” Sussurrò lui diventando improvvisamente serio.
“Cosa ho detto di male?”
Scosse il capo: “Nulla Harry,tranquillo.”
“ MMM va bene …”
“Comunque sia,lei si ricorda sicuramente di te. Che tu sia stato una frana o no.”
Sorrisi abbassando lo sguardo e cominciando a giocare con i ricci-
“Quindi …” Continuò Louis “mostrati forte ai suoi occhi. Mostrati affascinante e sicuro di te. Tu lo sei. Non devi lavorare sul tuo carattere e tantomeno sul tuo aspetto fisico. Hai un carisma che notano tutte le ragazze.”
“E se lei fosse diversa?”
Louis rimase per qualche secondo in silenzio prima di rispondermi: “No. Non è diversa. Le femmine sono tutte uguali.”
Mi convinsi di quello che stava dicendo. Di sicuro non potevo mollare. Avrei provato. 
“Cercherò di farlo.”
Louis sorrise: “Ecco quello che volevo sentire.”
Gli diedi una leggera pacca sulla schiena: “Grazie Lou.”
“Oh,ma figurati. Per il mio migliore amico questo ed altro.”
Sorrisi e mi sdraiai sul divano appoggiando i piedi sulle gambe di Louis.
“Sei comodo?” Mi domandò retoricamente.
Risi: “Io sì. Tu?”
“Togli questi maledetti piedi Harry.”
Sbuffai: “Va bene.”
Ritrassi i piedi alzando le ginocchia e rimanendo sdraiato. 
“Vince la tua squadra?” domandai.
“Sì.” 
“Ti va se resto qui da te sta sera?”
“Perché no.” Mi guardò sorridendo.
Per il resto del tempo,continuai a pensare a Summer. Cercai di pensarla in modo positivo. Non dovevo credere che fosse una stronza. In fin dei conti,era anche ubriaca quella sera. Ma se aveva scelto proprio me tra tutta la gente che c’era a casa di Louis,un motivo c’era. Evidentemente,la attraevo fisicamente. Non conosceva ancora il mio carattere … la cosa relativamente più importante. In teoria non avrei dovuto avere problemi con lei. 
Mi resi conto che dovevo provare e dovevo combattere se volevo una cosa. Sicuramente,non potevo averla standomene sdraiato sul divano di Louis a non fare nulla.
“Louis.” Dissi alzandomi.
“Che c’è?”
“Scusami ma … ho pensato ad una cosa.”
“Cosa?”
“Vado a cercarla. Voglio vedere se la trovo in giro. Voglio darmi da fare.”
Louis sorrise e si alzò dal divano per abbracciarmi: “Passeremo tante altre serate insieme. Vai pure.”
Ricambiai l’abbraccio e uscii da casa sua più forte e determinato di prima. 
“Posso farcela” Dissi picchiettando sul volante dell’auto prima di partire. In realtà,non avevo una meta. Ma potevo cercarla nei dintorni. Non poteva stare così lontano se veniva nella mia stessa scuola. A Londra di scuole ce ne sono parecchie. E se non l’avessi trovata,non me la sarei presa poi così tanto. In fin dei conti,a me bastava tentare e rischiare. 

Tornai a casa un paio di ore dopo. L’avevo vista. Ma non avevo avuto il coraggio di avvicinarmi a lei. Mandai un messaggio a Louis e lasciai cadere il cellulare sul piumone del mio letto.
Sbuffando,mi spogliai e mi sdraiai sul letto. 
Pensai a tante di quelle cose,che sentii poco dopo un mal di testa atroce. Ma fortunatamente,arrivai ad una conclusione: dovevo prima pensare a cosa dirle. Dovevo giocare d’astuzia.
“Harry,stai bene?” 
Aprii gli occhi e trovai Niall davanti alla porta.
“Sì Niall. Tutto bene.”
“Sicuro?”
Sorrisi: “Sicurissimo.”
Beh,mi restava solo l’essere positivo e non arrendermi. Non stavo dicendo una bugia. Stavo davvero bene.
“Non vieni a mangiare?”
Mi rigirai sotto le coperte: “No … oggi ho mangiato abbastanza. Ci vediamo domani mattina ok?”
“D’accordo. Notte riccio.”
“Notte irlandese.”
Lo sentii ridere e poi chiudere la porta. 
Spensi la luce e senza mettere il pigiama,mi appisolai.

Better Way || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora