Capitolo 39

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BREE’S POV
Aprii piano gli occhi e mi ritrovai nella spaventosa penombra della stanza. Allungai un braccio verso il comodino e con un gesto agile,accesi la lampada. 
Sbattei le palpebre più volte prima di mettermi a sedere sul letto e cominciare a fare un punto generale della situazione.
Quando avevo chiuso gli occhi,mi trovato in mezzo a una bufera di neve,tra la vita e la morte. 
Mi guardai attentamente attorno … avevo forse fatto un brutto sogno? Impossibile. Ricordavo perfettamente la lite con Louis e la mia fuga da casa,la sera prima. 
Mi ero ritrovata nel mio letto,coperta da dei caldi piumoni e in più … le mie ferite erano bendate.
Mi passai una mano tra i capelli e abbassai lo sguardo,cercando di pensare a quello che mi era successo dopo essermi addormentata. Non ricordavo nulla.
Cominciai a mangiucchiarmi le unghia,mentre quel pensiero mi tormentavo. Cominciai davvero a pensare che fossi impazzita. 
Sbuffai,stanca di tenere gli occhi aperti … ero stanca,avevo bisogno di dormire. 
Decisi di prendere un bicchiere d’acqua e di ritornare a dormire. Magari,avrei dimenticato tutto dormendo e mi sarei inventata una storia assurda da dire ad Harry la mattina seguente.
Posai il bicchiere sul comodino e mi rannicchiai sotto le coperte,chiudendo gli occhi e sospirando. Riuscivo a sentire perfettamente il fievole rumore procurato dalle lancette dell’orologio. Non riuscivo ancora a prendere sonno e tutto questo,mi rendeva nervosa.
Mi risedetti nuovamente sul letto incrociando le gambe e accesi la lampada sul mio comodino. Affondai le mani tra i capelli e cercai di ricordare. Ma certo!
Ad un tratto,tutto mi apparse davanti come se stessi guardando un film. Louis mi aveva portata in quello stanzino sudicio e spoglio,mi aveva rimproverata,mi aveva maltrattata,mi aveva violentata. Dopo di che,mi ero tagliata davanti ai suoi occhi,lasciandolo quasi sbalordito. 
Infine,ero scappata via e la mia vita stava quasi per terminare ma …
Sentii una fitta oltrepassarmi il cuore e non potei fare a meno di far incurvare la mia bocca in un lieve sorriso.
… Louis. Louis mi aveva salvata e mi aveva riportata a casa. Aveva inoltre medicato le mie ferite. Si era preso cura di me e questo,oltre a rendermi felice,mi faceva cadere in un abisso di complessi. Perché lo aveva fatto? Lui mi odiava? Molto probabilmente per Harry. O forse no? In teoria,se fossi morta,Harry non avrebbe mai saputo cosa era successo. Quindi,perché?
Decisi di andare a prendere un altro bicchiere d’acqua e mentre allungavo la mano verso il comodino,vidi un foglio ripiegato sotto il mio cellulare. 
Lo aprii:
“Inventati qualcosa come al solito. Louis.”
Scossi il capo senza smettere di sorridere. Ok,Louis era un mostro. Ma ero consapevole che sotto quel mostro ci fosse un bambino dolce e tranquillo. Dovevo solo capire il perché. Per quale motivo mi maltrattava? Ero sicura che dietro quello che era adesso,c’era un qualcosa che lo aveva trasformato.
Per un attimo,decisi di bloccare i miei pensieri. Non avrei dovuto farmi illusioni su di Louis. Magari,non voleva la mia morte e mi aveva salvata semplicemente per non sentirsi sporco di omicidio.
Mi sentii comunque in dovere di andarlo a ringraziare. Dovevo farlo. Era il minimo che potessi fare. Mi aveva salvato la vita e quindi,automaticamente,aveva salvato la vita ad Harry,che voleva soltanto il mio bene. Quindi avevo due motivi per ringraziarlo.
Pensai a cosa dirgli non appena lo avessi avuto davanti ai miei occhi. Cercavo di formulare delle frasi ma tutte mi sembravano stupide,tutte mi sembravano insensate. 
“Grazie.” No. Non va bene.
“Grazie per avermi salvato la vita.” No. Non va bene nemmeno questa.
“Senti Louis io volevo …” Nemmeno questa andava bene.
Lanciai un cuscino contro al muro,grugnendo silenziosamente. 
Mi accorsi che l’unica cosa che realmente avrei voluto dire a Louis era:
“Perché? Perché tutto questo? Spiegami.”
Mi sembrava di conoscerlo così bene e invece no. Non lo conoscevo affatto. Riusciva a sbalordirmi,ogni volta che lo incontravo. Ogni sua mossa,mandava il mio organismo in confusione. O ero troppo stupida da capirlo io? Decisi comunque di andare da lui e di spiccicare le prime parole che mi uscivano dalla bocca.
Scostai le coperte e appoggiai i piedi scalzi sul pavimento freddo sussultando al contatto. Gemetti debolmente e scesi piano dal letto stabilendo il mio equilibrio.
Infilai le pantofole e lentamente,quasi furtivamente e senza fare rumore,uscii dalla mia stanza e mi diressi verso quella di Louis. 
La luna,illuminava il lungo corridoio che divideva le nostre stanze ed era una cosa buona per me,visto che non avevo portato con me il cellulare per farmi luce. Inoltre,qualcuno,aveva acceso il camino in salotto e una luce colorata,appariva sul muro accanto alle scale.
Mi sporsi dalla ringhiera,cercando di vedere chi ci fosse in salotto.
Vidi Scar e Zayn abbracciati,avvolti da una coperta che si sussurravano qualcosa. Sorrisi alla vista di quella scena dolcissima e di nuovo,l’invidia si fece padrona del mio corpo. 
Sospirai e continuai a camminare verso la stanza di Louis. 
Arrivai, e sentii il battito del cuore farsi sempre più veloce. Deglutii lentamente e allungai un braccio sulla porta della stanza. Strinsi una mano a pugno e la appoggiai delicatamente sul legno chiaro e freddo. Bussai tre volte.
Ritrassi la mano e aspettai che venisse ad aprire.
Stavo per perdere le speranze,magari stava dormendo e aveva il sonno pesante,quando sentii dei passi dirigersi verso la porta.
Sorrisi,come una stupida immaginandomi già il suo viso perfetto anche da appena sveglio. Abbassai lo sguardo cercando di dissimulare e di trovare le parole. Sentivo un nodo alla gola,e questo mi dava fastidio. Tossii lievemente cercando di tranquillizzarmi e respirai profondamente. 
Vidi la maniglia della porta abbassarsi e subito rialzai lo sguardo. Il battito del mio cuore aumentò notevolmente,riuscivo a sentirlo,chiuso tra le mura di casa di Louis. 
La porta si aprì lentamente. Vidi nella penombra il viso di Louis.
“L- Louis …” balbettai piano.
Inarcò le sopracciglia: “Bree? Che vuoi?” 
Subito mi bloccai. 
Mi accorsi che teneva un lenzuolo che lo copriva dalla vita in giù. Era nudo.
Arrossii abbassando lo sguardo per la millesima volta. Ma subito,lo rialzai,non appena sentii la voce di una ragazza dire:
“Ma chi è? “
Schiusi le labbra e i miei occhi si spalancarono. Ecco perché era nudo. C’era una ragazza con lui.
Il mio sguardo oltrepassò il suo sguardo e vidi la ragazza,carponi sul letto,completamente nuda anche lei. Inutile dire che cosa stavano facendo,prima che io li disturbassi. 
In un attimo,il mondo mi crollò addosso. 
Sentii le guance avvampare di rossore e il sangue pulsare forte nelle vene. Non ci volle molto prima che i miei occhi si inumidissero di lacrime.
Louis se ne accorse.
“Ehm … cosa ti serve?” Domandò spostando lo sguardo verso la ragazza.
“niente.” Risposi fredda “Lei chi è?”
Inclinò la testa leggermente e corrugò la fronte: “Devo presentartela?”
In un attimo mi accorsi del grande errore che stavo facendo. Per quale motivo continuavo a stare immobile davanti alla porta? Sarei dovuta scappare.
Strinsi le mani in due pugni cercando di trattenere le lacrime e rendermi forte davanti a lui. Ma in fondo,che cosa contava? Sapeva già che lo amavo. Lui non ricambiava. Ecco la triste verità.
La ragazza scese dal letto e sensualmente,si avvicinò a Louis appoggiando una mano sulla sua spalla. Gli accarezzò i capelli dolcemente mentre il suo sguardo si spostava sul mio. Riuscii a leggere nei suoi occhi:
“Che sfigata!”
“E tu chi sei?” Mi domandò la ragazza.
Era bellissima. Aveva un paio di occhi azzurri grandi e tondi,le labbra carnose,i capelli biondo oro raccolti in un ciuffo. 
Non potevo competere con lei e in un certo senso,non biasimavo Louis. Ma allora,per quale motivo continuava a violentarmi? Non gli mancavano di certo le ragazze. E che ragazze.
“S- sono Bree un’amica di L …”
“E’ la sorella di Harry.” Mi interruppe Louis.
Lo guardai confusa. D’accordo,magari non dovevo dirle che ero la sua bambolina da collezione ma … perché negare la nostra “amicizia” davanti ad un’estranea?
Semplice. Louis si vergognava di me.
“Ho sbagliato stanza.” Dissi poi velocemente cercando di sviare il discorso. “Scusate il disturbo. Sono mortificata.”
“Non preoccuparti” Mi disse la ragazza.
“Ciao.” Replicai io voltandomi e dirigendomi verso la mia stanza. 
Dopo qualche passo,mi fermai.
Sentii la porta chiudersi e la ragazza dire:
“Secondo me non ha sbagliato stanza. Le si leggeva negli occhi che era INVIDIOSA. Prova qualcosa per te?”
Silenzio.
Mi appoggiai al muro per ascoltare la conversazione. Sapevo che non era giusto origliare ma non riuscii a farne a meno. La parte razionale del cervello in quel momento,non mi funzionava.
“E’ una delle solite ragazzine sfigate che si innamorano del ragazzo più bello di tutti.” Disse poi Louis.
Quanto sei modesto,Tomlinson.
“Ma non m’importa nulla. E’ qui solo perché ho incitato Harry e di certo,non poteva passare il Capodanno da sola in casa.” Continuò poi.
Cominciai a tremare.
“Ma … io e te,dove eravamo rimasti?” Domandò la ragazza.
Sentii Louis ridacchiare e dopo di che,il silenzio. 
Riuscii a percepire i loro ansimi e mi sentii mancare. 
A passi svelti,mi diressi verso la mia stanza. Sbattei la porta e mi lanciai a peso morto sul letto,con la testa sotto il cuscino.
Come pioggia,le lacrime cominciarono a scendere velocemente sulle mie gote fino ad arrivarmi alle labbra e a farmi assaggiare il loro sapore amaro.
Vedere Louis con un’altra mi aveva distrutto. Ma in fondo,avrei dovuto aspettarmelo,no? 
Eppure ripensarci mi uccideva. 
Dopo cinque minuti,sentii i crampi allo stomaco farsi vivi. Sentii il cuore contorcersi in un dolore disumano. Non riuscivo a smettere di piangere,singhiozzavo talmente forte,che ebbi paura che qualcuno mi sentisse. Strinsi i denti sulla fodera del cuscino e chiusi gli occhi,cercando di far tornare il mio respiro regolare. Ma non ci riuscii. Stavo troppo male. Talmente male,che non riuscivo neanche ad alzarmi per andare in bagno e prendere la lametta per tagliarmi. Strinsi le lenzuola fra le dita con una mano mentre con l’altra battevo i pugni sul materasso. 
Passò almeno un’ora prima che mi addormentassi. Ero stremata,stanca,delusa,debole. Distrutta.
Chiusi gli occhi mentre ancora le lacrime rigavano il mio viso.

Better Way || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora