Capitolo 7

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La mano di Harry picchiettava contro il legno del tavolo in cucina. Non appena entrai alzò lo sguardo sorridendomi: “Finalmente sei scesa.” Mi disse mentre afferrava la forchetta.
Annuii allontanando la sedia dal tavolo e accomodandomi. Sospirai nel guardare il piatto stracolmo che mi aveva preparato Harry.
“Qualcosa non va?” Mi domandò.
Scossi il capo: “Niente.” Sussurrai. 
Non volevo farlo arrabbiare. Impugnai la forchetta e cominciai a mangiare senza distogliere lo sguardo dal cibo. Odiavo mangiare ed Harry lo sapeva bene. Perché riempirmi il piatto? Non ero anoressica e mai ci sarei diventata … o almeno lo speravo. Finii di mangiare almeno dopo dieci minuti che Harry aveva finito. Era rimasto seduto a braccia conserte a guardare la televisione. Ma in realtà,sapevo che stava fissando me incitandomi con il pensiero a mangiare tutto.
Sospirai e lasciai cadere la forchetta dentro al piatto ormai vuoto.
“Sazia?” Mi domandò Harry alzandosi e prendendo il piatto fra le mani.
Annuii sospirando. Avevo mangiato troppo. 
“Bene. Adesso andiamo a preparare l’albero. Sta sera la lavastoviglie mi aiuterà con le faccende.” Sorrise strizzandomi l’occhio. 
Posizionò i piatti e le posate dentro la lavastoviglie e uscì dalla cucina facendomi cenno di seguirlo. Mi alzai e feci come mi aveva richiesto. In salotto,accanto al camino di marmo bianco,c’erano tre scatoloni ricoperti di polvere. Sorrisi al pensiero che li dentro,ci fossero tutti i nostri ricordi. Mentre guardavo quei semplici scatoloni,nella mia mente si proiettavano le immagini di mia madre. Ogni anno,il 22 dicembre,preparavamo l’albero. Decoravamo tutta la casa. Il Natale era la mia festa preferita.
“Stai bene Bree?” Mi domandò Harry vedendomi assorta nei miei pensieri.
Sorrisi: “Sì,sto bene. Stavo pensando alla mamma.”
Di scatto i suoi occhi si puntarono sui miei. Non tiravo quasi mai in ballo la mamma tranne quando avevo paura o ero triste. Ma non questa volta. Le braccia di Harry mi avvolsero in un abbraccio.
“Scommetto che se fosse qui,avrebbe fatto l’albero insieme a noi.” Disse Harry accarezzandomi le gote.
In quel momento pensai all’ultimo Natale che avevamo passato insieme. Mia madre,nonostante la sua grave e orribile malattia,si era alzata dal letto per fare l’albero con noi. Al pensiero,gli occhi mi si appannarono e una lacrima scese giù lungo il mio viso andando a finire sulla spalla di Harry.
I suoi pollici si spostarono sui miei occhi: “Ehi..” Mi disse curvandosi in modo che i suoi occhi fossero all’altezza dei miei “Lei è sempre con noi. Ricordalo.”
Annuii scacciando via i brutti pensieri così come le lacrime e mi avvicinai al primo scatolone. Mi sedetti per terra incrociando le gambe mentre Harry sistemava l’albero davanti alla finestra accanto al camino. Tirai fuori le decorazioni che più mi piacevano e le posizionai sul divano.
“Ho finito.” Annunciò Harry passandosi una mano sulla fronte. Mi voltai e gli porsi delle ghirlande.
“Grazie Bree.” Disse allungandosi per sistemare bene le decorazioni.
“Ci vuole un po’ di musica qui.” Dissi dirigendomi verso la radio.
Harry mi guardò sorridente: “Non ascolti musica da molto.”
Scrollai le spalle: “Ho sempre amato la musica,anche se non la ascolto ogni giorno.”
Premetti play e sintonizzai la radio su una stazione che trasmetteva musica natalizia.
“Wow! Jingle Bells Rock.” Commentò Harry. 
Sorrisi aumentando il volume: “Adoro questa canzone.”
Harry si accigliò: “E da quando?”
Mi avvicinai all’albero per aiutare mio fratello e con il fianco,lo spinsi.
“Da oggi.” Sorrisi.
Mi guardò con gli occhi pieni di felicità. Era raro vedermi sorridere,potevo anche capirlo.
Ritornai a prendere altre decorazioni dagli scatoloni mentre canticchiavo la canzone alla radio.
“Vedo che sei di buon umore oggi.”
“Oh sì Harry.” Risposi.
Mi spinse facendomi cadere a peso morto sul divano. Senza pesarmi,si mise su di me cominciando a solleticarmi i fianchi. Scoppiai a ridere.
“Basta Harry ti prego.”
“No. Amo vederti ridere.” 
“Così morirò! Non respiro!” Dissi mentre le sue mani si muovevano abilmente sui miei fianchi. Si fermò scostando i suoi ricci e lanciandosi per terra. 
“Sei bellissima quando sorridi sorellina.” Disse.
Mi alzai e contornai i suoi ricci con una ghirlanda. “Così sei proprio carino Harold.”
Rise: “Che ne dici se vado a prepararti una cioccolata calda?”
Alzai gli occhi al cielo: “Sì. Vai a prepararla,io continuo a decorare l’albero.”
“D’accordo.”
Si alzò dal pavimento e saltellò in direzione della cucina. Nel frattempo,la radio trasmetteva “Let it snow.”
Saltellai verso lo scatolone per l’ennesima volta. Presi altre decorazioni e scuotendo i fianchi e saltellando,ritornai a decorare l’albero. Ormai,avevo quasi finito. Mancava soltanto il tocco finale sulla punta del nostro bellissimo e perfetto albero.
Presi una sedia e ci salii sopra cercando di non guardare giù,altrimenti sarei caduta. Posizionai l’angelo dorato che avevo in mano sulla punta e ammirai il mio capolavoro scendendo.
“La cioccolata è pronta!” urlò Harry entrando in salotto con un vassoio in mano.
“Attento o ti cadono le tazze.” Dissi lanciandomi sul divano.
“Stai parlando con Harry Styles bimba.”
Sorrisi.
Lui venne a sedersi accanto a me appoggiando il vassoio sul piccolo tavolo che c’era accanto al divano.
“Manca qualcosa …” Dissi alzandomi.
Lo sguardo di Harry mi seguì mentre andavo a spegnere le luci e accendevo quelle dell’albero.
“Amo quest’atmosfera.” Commentai ritornando al mio posto.
Presi la mia tazza ed Harry la sua.
“Allora … cos’hai comprato pomeriggio?” Mi domandò Harry bevendo il primo sorso.
Feci spallucce: “Vedrai.”
“Ti avevo detto niente regali.”
“Beh, se non accetti il mio io non accetterò il tuo.”
“Chi ti ha detto che ti ho fatto un regalo?” 
Sbuffai: “Stronzo.”
Harry rise: “Lo sai che scherzo.”
Annuii: “Lo so.”
Rimanemmo in silenzio a guardare quel capolavoro che era l’albero. 
“Mi manca la mamma.” Dissi
“Manca tanto anche a me. Lei stava sempre con noi …”
Spalancai gli occhi dalla sorpresa. Harry non aveva mai parlato di mamma così. Intravidi nei suoi occhi la debolezza, la tristezza. Forse parlare della mamma era l’unica cosa che lo rendeva vulnerabile.
“Beh … L’importante è che ho te.” Dissi cercando di cancellare i ricordi che affioravano nella sua mente.
Mi strinse in un abbraccio: “Io ci sarò sempre per te. Ma tu promettimi che non mi lascerai mai.”
“Te lo prometto.”
Non lo avrei detto se non lo avessi amato più della mia stessa vita. Avrei voluto soccombere e lui lo sapeva. Ma non volevo comportarmi da egoista. 
Sorrise. Appoggiò la testa fra le mie gambe e rimanemmo in silenzio. Lui guardava il soffitto e io giocavo con i suoi ricci. Amavo i momenti in cui io e mio fratello stavamo insieme. Amavo anche solo rimanere in silenzio con lui. Il solo fatto che c’era,il solo sapere della sua presenza in quella stanza mi dava sicurezza. La mia forza era lui. Il suo bellissimo viso,le fossette che vi comparivano ogni volta che sorrideva,i suoi occhi verdi e profondi … 
“A cosa pensi?” Mi domandò improvvisamente.
“A te.” Risposi rivolgendo i miei occhi sui suoi.
Sorrise: “A me?”
“Sì. A quanto tu sia bello.”
“Bree, tu sei perfetta.”
Sbuffai: “Non dire bugie. Non si dicono! Soprattutto nel periodo natalizio.”
“Io non scherzo quando te lo dico.”
“Beh mi fido di te. Ma lo dici solo perché sei mio fratello.”
“Se non fossi stata mia sorella, ti avrei già portata a cena fuori.”
Risi: “Beh chi lo ha detto che non puoi portarmi a cena fuori anche se sono tua sorella?”
Sorrise: “Allora domani andiamo a mangiare qualcosa fuori città. Ti va?” Alzò lo sguardo per guardarmi negli occhi.
“Ci sto.” Dissi accarezzandogli la fronte.
“Perfetto. Ho un appuntamento con mia sorella.”
Risi: “Siamo due stupidi eh?”
“Si che lo siamo.”
“Che ore sono?” Domandai cambiando totalmente discorso. Il sonno cominciava a farsi sentire e faticavo a tenere gli occhi aperti.
“Sono le undici. Hai sonno piccola?” Sbadigliai.
“Un po’…”
Chiusi gli occhi appoggiando la testa sulla calda stoffa del divano.
Sentii il corpo di Harry spostarsi. Aprii un po’ gli occhi,lentamente,e lo vidi alzarsi.
Si sistemò i capelli,come faceva sempre e sorrisi.
“Ti porto su.” Disse mettendo una mano sotto la mia schiena e una sotto le mie gambe. Mi prese in braccio facendo appoggiare il mio viso sul suo petto caldo.
Portai la testa indietro e chiusi gli occhi completamente. Ero davvero stanchissima. 
Harry salì le scale e attraversò il corridoio con facilità. Diede una piccola pedata alla porta di camera mia facendola aprire e mi posizionò sul letto.
“Vuoi che ti metta il pigiama?” Mi domandò chinandosi accanto a me.
Allungai una mano e gli accarezzai il viso.
“Dormo con i vestiti,tranquillo.”
“Guarda che non mi imbarazzo. Sei mia sorella. ” Disse slacciando il bottone dei miei jeans.
Sorrisi e lo lasciai fare. Dopo tutto,era come un padre.
Sfilò i miei jeans per poi togliere la maglietta. Posò i vestiti su una sedia e prese il mio pigiama ritornando ai piedi del letto. Mi aiutò ad indossarlo.
“Grazie Harry.” Sussurrai.
Si spostò all’altezza del mio viso e mi diede un bacio sulla fronte.
“Buonanotte piccola.”
“’notte Harry.” 
Mi rimboccò le coperte e uscì fuori spegnendo la luce. 
Sbadigliai raggomitolandomi sotto le coperte e subito,mi lasciai trasportare dal sonno.

Better Way || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora