Capitolo 34

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Fui svegliata dal rumore assordante che veniva da fuori. Qualcuno,stava utilizzando quale strano arnese per tagliare i rami degli alberi. Maledissi chiunque fosse mentalmente e mi sedetti sul letto massaggiandomi la testa che pulsava da morire.
Sentivo gli occhi pesanti e un terribile dolore alla schiena. Iniziamo bene l’anno.
Mi grattai la testa sbadigliando e aprii lentamente gli occhi ritrovandomi Louis,seduto su una sedia ai piedi del letto.
Sobbalzai indietreggiando e andando a sbattere la testa contro il capezzale del letto.
“Cazzo!” Mugugnai massaggiandomela.
Louis,stava a braccia conserte,le gambe divaricate e il suo solito sorriso sghembo stampato in faccia. Decisi di non dire nulla. Se era venuto lì,aveva da dirmi qualcosa,no?
“Buongiorno dolcezza.” Sibilò a denti stretti.
“Buongiorno.” Risposi acida abbassando lo sguardo.
“Non dirmi che sei arrabbiata …” Sussurrò.
Lo guardai di sottecchi mentre le mie dita stringevano forte le lenzuola.
“Scherzi,vero?”
“No.” Disse freddo.
Sbuffai scuotendo il capo a destra e a sinistra,come per allontanare la tristezza,la rabbia e la voglia di piangere.
“Va a cambiarti.” Mi disse.
“Non ne ho voglia,voglio dormire.” Affermai decisa.
Si accigliò: “E’ quasi mezzogiorno,dobbiamo mangiare.”
Strabuzzai gli occhi: “Mezzogiorno?”
Annuì: “Metti vestiti pesanti,pomeriggio andiamo a fare un’escursione.”
“Devo venire per forza?” Domandai scocciata.
“Sì.” Rispose semplicemente.
Mi alzai barcollando dal letto,sotto lo sguardo curioso e impertinente di Louis.
“Stai male?” Mi domandò.
Mi voltai di scatto verso di lui fulminandolo con lo sguardo: “Potrebbe andare meglio.” Dissi retorica avviandomi verso il bagno.
Sbattei forte la porta alle mie spalle per trasmettergli la rabbia che stavo provando nei suoi confronti. 
Sospirai,accasciandomi al muro freddo del bagno. Presi tutte le forze che avevo dentro e feci una doccia.
Infilai l’accappatoio non appena uscii e solo in quel momento,mi accorsi dell’ematoma nerissimo che avevo in guancia. Era ancora più gonfia e faceva ancora più male.
Uscii dal bagno ritrovando nuovamente Louis in camera “mia”.
“Ancora qui?” Urlai spalancando gli occhi.
Rise passandosi una mano tra i capelli: “Quando ho mai detto che me ne sarei andato?”
Sbuffai: “Vattene,devo cambiarti.”
“Andiamo,ti comporti come se non ti avessi mai vista nuda.” Si morse il labbro facendomi arrossire.
“Mettiamola così: non sono stata io a volere che mi vedesti nuda.” Dissi acida.
“Calmati dolcezza.”
“Vai via Louis,mi vergogno.” Lo pregai.
Sbuffò alzandosi dalla sedia e posizionandosi davanti alla finestra,mettendo le mani in tasca.
Dio,quanto era bello.
“Non ti guardo. Dai,cambiati.”
“Non riesco a capire per quale motivo non puoi o non vuoi andartene!” Esclamai.
“Sbrigati o potrei cambiare idea.”
Sbuffai,rassegnandomi e corsi a prendere la biancheria dal borsone. Infilai gli slip velocemente e poi tolsi l’accappatoio,lasciandolo cadere per terra. 
“Mmh … sei così sexy.” Mugugnò Louis.
Arrossii coprendomi il seno con entrambe le mani: “Louis,girati!” urlai.
Rise alzando le mani al cielo: “D’accordo dolcezza.” 

“Stronzo.” Farfugliai infilando il reggiseno.
Presi un maglione abbastanza pesante,i leggins,una sciarpa e gli scarponi.
“Sei pronta?” Domandò Louis impaziente.
“Sì,puoi girarti.” Dissi sedendomi sul letto per allacciare gli scarponi.
Louis,venne a sedersi accanto a me e appoggiò una mano sulla mia coscia facendomi sobbalzare. Alzai lo sguardo in direzione dei suoi occhi,schiudendo le labbra.
“Andiamo,non avrai paura di me adesso.” Sussurrò.
Mi accigliai: “Come pretendi che non abbia paura di te? Ti rendi conto di quello che mi hai fatto sta notte?”
Appoggiò un dito sulla mia bocca invitandomi a stare zitta. Ubbidii. Avevo paura di lui. Era troppo vicino a me e non volevo rischiare.
“Mi hai picchiata …” Sussurrai sentendo gli occhi inondarsi di lacrime.
Ne scese una giù per la guancia ferita,lentamente.
Louis,la asciugò con un pollice,delicatamente,senza farmi del male.
“Scusami.” Sussurrò.
Scusami? Scusami? Come potevo accettare le sue scuse? Avrei voluto ucciderlo,ma il mio cuore non riusciva a non perdonarlo. I miei occhi,erano annebbiati da tanta perfezione,da tanta dolcezza. 
“Non posso scusarti Louis. Continuerò ad essere la tua ‘schiava’ ma … non pretendere il perdono da me. Ti rendi conto di cosa significa picchiare una ragazza?”
Si alzò sbuffando dal letto: “ E tu ti rendi conto di cosa significa essere presi per il culo dopo due anni di fila?”
Lo guardai corrugando la fronte. Che cosa stava dicendo? Era ubriaco? 
“Sai cosa significa amare? Provare un sentimento indescrivibile a parole per una persona che ti sta solo prendendo in giro? Per una persona per cui daresti la vita Bree,la vita … e tu per lei sei solo uno stupido essere inutile e senza senso.”
Avrei voluto dire che stava involontariamente e retoricamente parlando di noi. Insomma,io lo amavo e per lui ero solo un oggetto. Ma forse era meglio non lanciare benzina sul fuoco. Si era arrabbiato terribilmente la sera prima,era diventato una furia,una bestia. Quindi era meglio non ripetergli che lo amavo. Anche se mi chiedevo il perché di tanta rabbia per quel “ti amo”. Era una domanda alla quale forse non avrei mai trovato risposta.

“Sai cosa significa sperare in un matrimonio? Essere consapevoli di portare all’altare quella persona. Essere convinti di una vita insieme,senza fine. E alla fine?” Sorrise amaramente “alla fine per quella persona è stato tutto un gioco. Avrei preferito che mi avesse detto ‘senti Louis,io voglio solo scoparti. Non sei niente per me’. E invece continuava a dirmi che mi amava. E la sera andava a prostituirsi in quel club di merda,pieno di puttanieri e ricconi che la rendevano FELICE!” Enfatizzò l’ultima parola facendo una smorfia. “Non esiste l’amore. E’ solo una cazzata. Quello che sentiamo è tutta passione,voglia. “amore” è una semplice parola che si è inventato qualche coglione in antichità. Ma non esiste,non esiste! Ti sei mai chiesta il perché la gente non trova mai una definizione ben precisa d’amore? Beh te lo dico io: non esiste l’amore. Esiste il sesso,esiste il piacere. Tutto quello che vuole un uomo è veder godere l’essere del sesso opposto godere sotto le sue spinte. Tutto quello che vuole la donna è provare piacere. Ecco la verità.”
serrò i pugni lungo i fianchi. Le nocche delle sue mani divennero bianche. Schiuse gli occhi e cominciò a respirare affannosamente.

Mi alzai anche io,raggiungendolo. Allungai una mano e gli accarezzai le ciocche color bronzo che gli ricadevano sulla fronte: “Louis,stai bene?”
“Sì che sto bene,che domande!” Imprecò.
“Cosa hai detto? Non ho capito il senso del tuo discorso.”

Rimase in silenzio per qualche secondo. Mi guardò da capo a piedi,schiudendo le labbra. 
I suoi muscoli si rilassarono e il suo respiro ritornò regolare.
Scosse il capo: “Lascia stare. Scendiamo dagli altri?”
Annuii.
Si alzò passandosi una mano tra i capelli. Chiuse e riaprì velocemente gli occhi e si diresse verso la porta. 
Lo guardai,spaventata ma soprattutto incuriosita dal suo comportamento e dal discorso senza senso che aveva appena fatto.
“Hai pensato a cosa dire a tuo fratello riguardo a quello?” Mi domandò indicando la mia guancia.
Appoggiai delicatamente una mano sulla ferita.
“Sì,non preoccuparti.”
“Davvero,scusami.”
“Vaffanculo.” Risposi spingendolo e superandolo.
Riuscì a prendermi per il cappuccio del maglione e mi avvicinò a lui facendo scontrare i nostri bacini:
“Quante volte devo dirti di calmarti?”
Chiusi gli occhi e strinsi i denti: “Lasciami.” Sibilai.
“Cosa state facendo?” 
La voce di mio cugino Niall mi fece sobbalzare. Spalancai gli occhi e mi irrigidii mordendomi il labbro inferiore. Sentii il battito del cuore cominciare ad accelerare e mi voltai lentamente per scontrare i suoi occhi azzurro cielo. Cosa avrei inventato adesso?
Louis,si ritrasse dal mio corpo e abbassò lo sguardo. 
Niall,ci fissava quasi preoccupato,con le mani appoggiate sui fianchi e le sopracciglia incurvate.
“Niente,stavamo scherzando.” Disse Louis rialzando lo sguardo e simulando un sorriso.
“A me non sembrava uno scherzo.” Disse Niall avvicinandosi a grandi passi.
Mi spostai davanti a Louis,come per difenderlo. Leggevo la rabbia e la perplessità negli occhi di Niall e cominciavo a preoccuparmi. Se Niall avesse provocato Louis, lui lo avrebbe pestato a pugni. Ne ero pienamente sicura. Non volevo che mio cugino facesse quella fine.
“Posso assicurarti che stavamo solo giocando Niall!” Dissi io ridendo istericamente.
Vidi le labbra di Niall schiudersi e incurvò leggermente la testa verso sinistra:
“C – cos’hai sulla guancia,Bree?” Sussurrò debolmente. 
Mi sentii quasi svenire. Ogni tanto dimenticavo di avere quello stupido livido sulla guancia. 
Sentii gli occhi di Louis puntati minacciosamente su di me. Non ero brava a mentire,ma dovevo farlo.
“Sta notte sono caduta dal letto.” Dissi passandomi una mano fra i capelli e deglutendo. Ero nervosa,spaventata.

Niall scrutò bene la mia ferita socchiudendo gli occhi. Abbassai lo sguardo,incapace di reggere quello insistente di mio cugino. 
Le sue labbra si incurvarono in un sorriso: “Sei la solita imbranata.” Disse avvicinandosi e accarezzandomi i capelli.
Abbozzai un finto sorriso: “Eh già.” Dissi.
“Ci vediamo dopo,vado a cambiarmi.” Disse poi Niall accennando un saluto per poi entrare nella sua camera.
Sospirai,sentendomi sollevata.
“Per un pelo non ci scopriva …” Disse Louis alle mie spalle.
Mi voltai fulminandolo con lo sguardo: “Ci penserai due volte prima di … alzarmi le mani.” Dissi sentendo le lacrime inondarmi gli occhi.
Si avvicinò di più a me e mi strinse in un abbraccio. Le sue mani si spostarono sui miei capelli e cominciò ad accarezzarli piano.
Inutile ripetere che lo odiavo ma che ci avrei vissuto tra quelle braccia.
“Ehi … non piangere. Ti ho già detto che mi dispiace.” Disse in sussurro.
“Sei un pazzo!” imprecai.
Sorrise: “Lo so.”
Lo allontanai e asciugai le lacrime che mi rigavano gli occhi.
“Scendiamo.” Dissi fredda cominciando a camminare verso le scale che portavano in salotto.
Non disse niente,si limitò a seguirmi.

Ciao ragazze :) vi ho messo due capitoli perchè non potrò aggiornare per una decina di giorni dato che vado in vacanza. Vi ringrazio per i voti e i commenti nel capitolo 32. Bye!

Better Way || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora