Capitolo 15

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Non risposi. Continuavo a guardare la mia migliore amica negli occhi. Sulle mie gote,scorreva un fiume di lacrime salate. Cominciai a vedere appannato e a sentire un forte bruciore al naso.
Scar mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi. Prima di chiedere spiegazioni,mi tirò a sé e mi strinse in un forte abbraccio. La sua mano si appoggiò ai miei capelli castani e cominciò ad accarezzarli dolcemente.
“Stai tranquilla Bree. Respira..” Continuava a dirmi. 
Intanto io,riversavo le lacrime sulla sua giacca e stringevo i pugni. Per quanto tempo avrei dovuto soffrire?
“Perché? Perché proprio io e non una delle sue puttane? Perché?” Dissi singhiozzando.
“L- Louis?” Domandò Scar insicura.
Annuii sciogliendo l’abbraccio. Affondai una mano in tasca e presi un fazzoletto per asciugarmi le lacrime. 
“Sì.” Risposi semplicemente.
Scar aggrottò la fronte: “Ma …?”
“Era qui.” Dissi interrompendola.
Schiuse le labbra: “Cosa?”
“Sì. Non so se sia stato il destino a farci incontrare o se mi ha seguita. Io..” Ricominciai a piangere.
Scar prese la mia mano e la strinse forte: “Piccola,ti prego. Raccontami tutto.”
Cercai di tranquillizzarmi respirando lentamente.
“Stavo per provare questo maledetto vestito quando lui è entrato,mi ha sbattuta al muro e mi ha baciata. Ha detto che sta sera … vuole scoparmi.” Pronunciai le ultime parole lentamente,con disgusto,mentre i miei occhi si spostavano dal viso di Scar a un punto indefinito del piccolo camerino.
Scar mi guardò immobile. Evidentemente non sapeva cosa rispondere.
“Sta sera ci sarà Harry.” Disse sicura.
“Non conosci Louis Tomlinson.” Dissi ironicamente.
Sbuffò: “Non voglio vederti star male.”
Non risposi. Presi fra le mani i lembi della mia felpa e me la sfilai. Allungai un braccio e presi tra le mani il vestitino.
“Bree,perché non mi rispondi?” Domandò Scar vedendo che non le stavo prestando attenzione.
“Sai già la mia risposta.” Risposi fredda.
“Ehm…no. A dire il vero non so la tua risposta.”
Mi voltai verso di lei: “Sai com’è la situazione. Devo per forza star male altrimenti soffrirebbe lui. Preferisco star male io.”
“Sei pazza.” Affermò.
Infilai il vestito e tirai già i miei leggins per vedere che effetto faceva indossato.
“Sì esatto. Sono pazza di lui.” Risposi sistemandomi le maniche del vestito.
Scar sbuffò. “Ti sta benissimo.” Disse guardandomi e abozzando un leggero sorriso.
Mi voltai per vedere come mi stava dietro. 
“Hai ragione. E’ carino.”
“Sei perfetta.”
“Non puoi mettere me e la parola ‘perfetta’ nella stessa frase.” Dissi sbuffando.
Scar rise: “E invece l’ho fatto. Vuoi picchiarmi?”
Sorrisi leggermente mentre sfilato il vestitino e lo risistemavo sulla gruccia.
“Dallo a me.” Disse Scar allungando la mano.
Lasciai che prendesse il vestitino e infilai velocemente la felpa. Sistemai i capelli e uscii dal camerino.
“Lo compro.” Dissi soddisfatta.
Scar sorrise: “Sapevo che lo avresti fatto. Finalmente,un colore più acceso. Era ora.”
Feci una smorfia: “Mi stai prendendo in giro?”
Rise divertita senza rispondermi.
Scar mi faceva stare bene. Lei,riusciva a rendere la mia vita più serena,più ‘leggera’.
Se fossi stata sola,starei ancora dentro a quel maledetto camerino a piangere.
Arrivammo alla cassa e Scar vi posò sopra il vestito.
La commessa ci sorrise prendendo una busta e piegando per bene il mio nuovo acquisto.
Ricambiai il sorriso e presi il portafogli dalla tasca. 
“Prego.” Dissi porgendo la banconota alla commessa.
Dopo aver preso lo scontrino e aver salutato,io e Scar decidemmo di andare a prendere qualcosa al bar di fronte al negozio da dove eravamo appena uscite.
Lo stesso bar,in cui era venuto Louis una volta e mi aveva portata in un vicolo cieco. Il mio sguardo si fece cupo e sentii lo stomaco pungere. Sospirando,tirai i miei capelli indietro ed entrai,seguita da Scar. Ogni posto mi ricordava lui,non riuscivo a non pensarci.
Ci accomodammo ad un tavolo accanto alla finestra e prendemmo qualcosa di caldo.
Fuori c’era freddo,ogni tanto si vedevano piccoli fiocchi di neve appoggiarsi sull’asfalto. La gente faceva avanti e indietro per i negozi. Sorrisi. La vigilia di Natale era sempre così a Londra. 
Mentre Scar era intenta a zuccherare la sua tisana,io giravo e rigiravo il cucchiaino nella mia cioccolata fumante e pensavo a quando andavo a far compere con mia madre e Harry. Era bellissimo camminare per le strade insieme a loro,guardare le innumerevoli luci in tutti i negozi,in tutte le case. Londra era uno spettacolo ma mancava qualcosa. Sì,mancava decisamente mia madre. Quel Natale era ormai il terzo che passavo senza di lei. In fin dei conti,mi ero abituata alla sua assenza,ma non perché con il passare del tempo il dolore della sua perdita era diminuito,no. Ma perché io ero diventata abbastanza forte da sopportarlo. A volte,pensavo al suo viso angelico. Era perfetta. Mi mancava tutto di lei.
Non mi accorsi che una lacrima stava rigando il mio viso pallido. Me ne fece accorgere Scar che mi porse un fazzoletto.
“Pensi ancora a Louis?” Mi domandò seria.
Scossi il capo: “Sto pensando alla mamma.”
Rimase in silenzio a fissarmi per poi allungare la mano sul tavolo. Appoggiai la mia sulla sua e me la strinse forte.
“Sei forte Bree. Puoi farcela.”
Sorrisi retoricamente: “La chiami forte una che si taglia?” Chinai il capo e mantenni l’espressione cinica di prima.
“No. Io non parlo di Bree la ragazza che si taglia.” Disse sicura.
Alzai lo sguardo e la guardai con aria interrogativa aspettando che finisse di parlare.
“Io parlo della ragazza che è riuscita a superare la perdita della madre. Insomma, chi sopravvivrebbe? Parlo della ragazza che nonostante sapesse che sua madre stava per morire,continuava ad andarla a trovare in ospedale simulando un sorriso per non farla soffrire. Parlo della Bree che concede il suo corpo a un bastardo per il semplice fatto che non vuole far soffrire lui e suo fratello.”

Sorrisi: “Lo sai che potresti diventare una poeta?”
Rise debolmente: “Lo so. Ma anche tu potresti essere …”
“… cosa?” la interruppi.
“Una guerriera.” 
Strinse più forte la mia mano. Le sue dita accarezzavano dolcemente le mie nocche e i suoi occhi non perdevano di vista il mio sguardo.
In quei momento,avrei voluto urlare al mondo che le volevo un mondo di bene. Scar mi faceva sentire migliore. Sorrisi leggermente prima di sussurrare un semplice
“Grazie.”
Lo so,un ‘grazie’ non bastava. Ma nessuna parola di ringraziamento poteva competere con quello che aveva appena detto e con quello che faceva per farmi star bene. 
Ma purtroppo,il destino voleva che le nostre strade si dividessero di nuovo. Sarebbe rimasta un bel po’,sì,ma poi sarebbe dovuta ritornare a Mullingar insieme a Niall.
Sospirai al solo pensiero senza lasciar intravedere le mie emozioni. Stranamente ci riuscii anche se di solito nei miei occhi potevi leggerci. Erano come un libro aperto. 
Assorta nei miei pensieri,non mi accorsi che avevo appena finito la mia cioccolata fino a quando Scar non mi strattonò un braccio.
“Bree,sei sveglia?”
Annuii: “Sarà meglio andare a casa.”
“Ok andiamo.”
Ci alzammo,pagammo il conto e uscimmo fuori. Aveva cominciato a nevicare.
“Non mi perdonerò mai per averti fatto passare la vigilia di Natale da sola in casa..” Dissi mortificata a Scar mentre salivamo sulla metro.
Scosse il capo e sorrise: “E’ una mia scelta Bree,non preoccuparti. Non avere rimorsi e divertiti.”
Risi. Una risata ironica: “Io? Divertirmi in quell’ambiente?”
Scar non rispose. Si sedette accanto a me posando la borsa sulle sue gambe e mi abbracciò.

Better Way || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora