Capitolo 57

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Mi sveglio urlando,stringendo forte le lenzuola e mi metto a sedere sul letto,respirando forte. Spalanco gli occhi e mi guardo attorno. Tutte le luci sono spente e la mia stanza è illuminata da un raggio di luna che penetra dal piccolo spazio lasciato libero dalle serrande della finestra. Un altro incubo, di nuovo. E’ passata una settimana da quando sono andata a parlare con Louis. Quando sono arrivata a casa,ho scoperto di avere la febbre alta. Harry mi ha portato dal medico e sono in convalescenza da cinque giorni. Non posso uscire,non posso vedere nessuno. Fortunatamente,ci sono Liam e Scar a farmi compagnia. Ogni pomeriggio,faccio una videochiamata su skype con loro. E’ efficace per attenuare la depressione. Sì. Mi sento di nuovo depressa. Se non fosse per le mie stupide gambe che non riescono ancora a muoversi,sarei andata giù a distruggermi. Invece sono qui,inchiodata a letto. Mi alzo solo per andare in bagno. Harry passa la maggior parte del giorno insieme a me. Lo sto facendo stancare e questo mi dispiace. Ogni notte,faccio lo stesso incubo. Louis,con in mano una chiave che si allontana da me,lasciandomi in un bosco. Inizio ad urlare,strusciandomi per terra mentre mille diapositive che contengono immagini del passato mi passano davanti. Vedo mia madre,vedo Louis,vedo mio padre,Harry da piccolo,Liam da piccolo. Tutto questo mi distrugge. Sento dei passi avvicinarsi e capisco subito che devo aver svegliato per la millesima volta in una settimana mio fratello. “Bree,tutto bene?” Domanda spalancando la porta,ansimando. Leggo la paura e la stanchezza sul suo volto. “Harry,mi dispiace.” Dico in un sussurro abbassando lo sguardo. “Piccola,no!” Si avvicina al mio letto e scosta le coperte. “Che dici se dormo con te sta notte?” Sorrido debolmente: “Non voglio disturbarti.” “Tu non mi disturbi mai.” Detto questo,si infila sotto le coperte e mi stringe accanto a lui. Mi sento già meglio. “Potresti prendere la febbre,lo sai?” Dico strofinando il naso sul suo pigiama di lana appena uscito dalla lavabiancheria. “Non importa Bree.” Mi guarda “Hai di nuovo fatto lo stesso incubo?” Annuisco. “Vorrai dirmi di cosa si tratta,prima o poi?” Domanda dolce. Scuoto il capo: “Non me la sento,Harry.” “D’accordo.” Mi accarezza i capelli dolcemente. “Io sono qui se hai bisogno.” “Che ore sono?” “Le quattro del mattino.” “Devi alzarti presto. Dormi.” Scuote il capo: “Bree,è sabato oggi.” “Ah …” LO guardo. Non gli ho ancora raccontato di Louis. Non ho avuto il coraggio,non ho avuto la forza. “Devi dirmi qualcosa?” Mi domanda lui scrutando il mio sguardo. “Oh,no. Stavo solo pensando …”“… a cosa?” “Niente di particolare.” “Va bene. Sicura di star bene?” “Adesso che ci sei tu con me,sì.” Mi stringo a lui. “Perfetto. Vuoi dormire?” Sbadiglio e mi rannicchio su me stessa. “Sì.” “Buonanotte piccola. Io sono qui.” Chiudo gli occhi e cado in un sonno senza sogni e senza incubi. - Sono le otto del mattino ed Harry è appena uscito per andare a scuola. Mi sento meglio,mi sento rigenerata. Riesco a muovere perfettamente le mani e le gambe e ho solo un po’ di raffreddore. Ho appena preso una scelta davvero importante. Ho deciso di dare una svolta alla vita. Si dice che se non riesci a combattere gli incubi,devi scappare da loro. I miei incubi sono alimentati dal fatto che questa stanza,questa casa,questa città,mi ricordano Louis. Lui si riflette ovunque.
Si riflette sul mio letto,si riflette lungo il corridoio,nel salotto,in cucina,in bagno,per strada, a scuola. Tutti i posti in cui vado,c’è un briciolo di suo. Ho finalmente deciso di dire tutto ad Harry. Ma non sarà come avevo pensato. Non mi siederò in salotto con lui parlandogli di tutto quello che ho fatto. No. Gli ho scritto una lettera. La rileggo,mentre distrattamente chiudo la zip della valigia. Ho deciso di partire,di andare via per un po’. Voglio dimenticare Louis e tutto quello che ho subito. Ritornerò,di certo. Non posso lasciare Harry e Liam qui,da soli. Non posso. Per questo,ho scritto anche una lettera per Liam. Mi sento una vile codarda ma non ho alternativa. Per una volta,ho deciso di pensare a me prima degli altri. Per la prima volta,mi sento pronta ad intraprendere una nuova vita,senza Louis. Mi dispiace molto andare via da casa senza salutare Harry.
Mi butto a peso morto sul letto,stringo forte la lettera tra le mani e ripenso alla bella serata che ho passato ieri. Io ed Harry,davanti al camino,mentre la pioggia tamburellava sulle finestre del salotto. Abbiamo bevuto the e mangiato i biscotti fatti in casa. Abbiamo parlato di nostra madre e di tutte le cose divertenti che abbiamo passato. Non sono state molte,però … Mentre scendo le scale e tengo la valigia in mano,riguardo il salotto e rivedo me ed Harry a sghignazzare,a scherzare,a raccontarci di tutto. Rivedo me e lui insieme a Scar e Niall. Rivedo lui,sul divano che vomita,per il compleanno di Louis. Anche i brutti ricordi adesso,sembrano sbiaditi. Mi sento meglio. Non sento più quel peso che mi ha accompagnata in questa lunga e orribile settimana. Mi chiudo la porta alle spalle,prendo il bus e mi dirigo verso l’aeroporto. Mentre salgo sull’aereo,guardo la grigia Londra attraverso le grandi vetrate di fronte a me. Oltrepasso il corridoio che mi condurrà su,e per la millesima volta penso alla stessa frase “mi sto allontanando dai miei incubi”. Sì,finalmente li sto mettendo da parte. Gli incubi e i mostri che mi possiedono saranno parte del mio passato. Adesso devo pensare al presente e perché no? Anche al futuro. Lascio il bagaglio nelle mani di una signorina bionda che mi fa un gran sorriso. Ricambio il sorriso e mi avvio al mio posto. “ALLACCIARE LA CINTURA Dì SICUREZZA” Faccio come mi ha ordinato la voce dell’auto- parlante e riguardo ancora Londra. Da qui,si riesce a vedere il London Eye. Ricordo che Harry mi ci portò,una volta. Era il mio tredicesimo compleanno. Sorrido al ricordo che mi porta poi alla lettera che ho lasciato ad Harry. L’ho posata sul tavolo,in modo che se ne accorga. Spengo il cellulare. Non voglio ricevere chiamate fino a quando non sarò giunta a destinazione.Mi ritrovo in una via piena di alberi e di meraviglioso verde. Dei bambini giocano sui marciapiedi,altra gente passeggia,altri corrono verso casa stringendo il giornale sotto il braccio. Altri,camminano appesantiti dalle buste della spesa. Mi guardo attorno strascinando la mia valigia per terra e sorrido.E’ una bellissima giornata qui a Mullingar. La mappa che ho in mano,che Scar mi ha mandato l’altro giorno,mi indica l’indirizzo. Arrivo dopo una ventina di minuti. Sono un po’ stanca e sudata. Credo che il mio viso sia anche arrossato dai raggi del sole cocente di oggi. E’ incredibile la differenza che ci possa essere. Sono partita da Londra che indossavo una felpa. Adesso, il mio amato felpone è attaccato alla valigia e indosso una semplice magliettina a maniche corte. Suono al campanello e pochi secondi dopo,una chioma bionda viene ad aprirmi: “Bree!” Urla Scar allargando le braccia. La abbraccio e la stringo forte: “Scar,tesoro.” Appoggio la testa sulla sua spalla e inizio a piangere,di gioia. Mi fa accomodare e subito Niall,zio e zia vengono ad abbracciarmi. “Hai fatto la scelta migliore.” Dice Niall sussurrando. “Harry lo sa?” “Ehm …” Arrossisco e abbasso lo sguardo. Non voglio parlarne,per adesso. So di aver sbagliato per non aver detto nulla ad Harry ma … so che mi perdonerà. Fortunatamente,mia zia mi salva: “Bree,tesoro,abbiamo sistemato il tuo letto accanto a quello di Scar.” “Grazie,zia” Sorrido. Sospiro,ringraziando il cielo che mia zia non mi abbia fatto domande. Sto per esultare quando mi dice: “Chiamo Harry o lo avvisi tu?” Mi mordo il labbro: “Lo avviso io,zia.” Solo Scar sapeva di quella situazione. “Adesso saliamo sopra,mamma! Chiamaci per la cena!” Dice Scar aiutandomi a spingere la valigia. Saliamo di sopra e mi sistemo in quella che sarà la mia nuova camera. “Dovrai raccontarmi tutto. Lo sai,vero?” Dice Scar sedendosi sul letto. Appoggio la valigia per terra e annuisco: “Ovvio che sì. Grazie per l’ospitalità.” “Sei mia cugina. Come potrei rifiutare?” Sorride e ricambio il sorriso. Dopo di che,mi siedo, e comincio a raccontarle tutta la storia. Il racconto è interferito dagli “oh” e “uh” di Scar,che ascolta annuendo,sbalordita e sconvolta. “Lo so.” Dico,sorridendo amaramente “So che la mia vita è come un romanzo,un horror un … beh,non importa. Adesso tutto andrà meglio.”“E Harry?” “Oh,lui chiamerà.” “Ti capirà?” “Ovvio che mi capirà.” Sorrido,pensando ad Harry “Sei al sicuro,adesso.” “Pronta ad iniziare una nuova vita.” Mi siedo accanto a lei. “Già. Una nuova vita.” Sorride e istintivamente,la abbraccio.

Better Way || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora