Capitolo 49 - Martinez Twins

842 37 30
                                    

Meredith

Oggi è il 27 febbraio e siccome è martedì, siamo a scuola. Attualmente sono con Maggie: alla prima ora abbiamo tutte e due letteratura e stiamo camminando lungo il corridoio per andare in classe.

I giorni precedenti siamo state sempre insieme e, mentre mi sta raccontando delle sue ultime novità, riesco a scorgere Gabriel tra tutti gli studenti: è poco più in avanti e credo che stia venendo proprio verso di noi.
Non penso che la situazione si stia mettendo bene per via di quello che è successo tra loro due, perciò rivolgo uno sguardo veloce a Maggie.
Sembra essersene accorta pure lei dato che si è zittita di colpo, cosa che mi fa pensare che lo voglia solo ignorare.

Gli passiamo affianco ignorandolo completamente e proprio quando pensiamo di averla passata liscia, lui la afferra per il braccio e lei sobbalza, colta alla sprovvista.

«Maggie, lasciami spiegare.» le dice il ragazzo e la tira a sé.

«Non voglio! Lasciami in pace, Gabriel.» gli dice lei, scansandosi dalla sua presa e allontanandosi, visibilmente infastidita e ancora ferita per quello che lui le ha fatto.

Intanto alcuni studenti qui vicino si girano a guardarci, incuriositi.

«Maggie, ti prego.» le dice ancora.

«Ho detto di no.»

«Avanti, Maggie. Per favore, ti sto solo chi-» dice ancora ma questa volta lo interrompo io.

Non so cosa non capisca lui, ma se lei ha detto che non vuole, significa che non vuole.
Non è pronta.

«Scusa Gabriel, ma lei ha detto chiaramente di no; rispetta la sua decisione o almeno finché non ti dirà il contrario.» gli dico e lui mi guarda un attimo sorpreso.

Si limita a sbuffare e a portarsi le mani in tasca, per poi allontanarsi senza dire nient'altro.

«Grazie, Meredith. Io-» sibila ma la fermo abbraciandola, sapendo già cosa sta per dire.

«Lo so, Maggie. Tranquilla, ci sono io. So che sei forte e puoi farcela.» le dico, stringendola a me.

Proprio in questo momento, mi viene un'idea fantastica per rallegrarla.

«Sai cosa? Dopo scuola ti porto in una ristorante italiano dove fanno una pizza davvero squisita, fidati che te ne innamorerai. Chiamiamo anche Madison, okay?»

Lei alza lo sguardo e mi guarda.
Ridacchio vedendo i suoi occhi illuminarsi.
In effetti chi è che dice di no alla pizza?
Sì esatto, nessuno.

«Sai che ti amo, Meredith?» mi dice e sulle sue labbra compare con un sorriso stupendo.

[...] Tre ore dopo...

Come al solito, al cambio dell'ora, mi dirigo verso il mio armadietto per prendere i libri della lezione successiva.
Apro la porticina mentre fisso l'armadietto di Cameron, che è a praticamente accanto al mio.
Ultimamente l'ho visto poco, solo alle lezioni che abbiamo in comune, anche se metà di quelle le salta.
Fatto sta non ci siamo mai rivolti la parola, solo degli sguardi che io ritengo insignificanti.
Non mi lamento, continuo a pensare che sia meglio così.

Distolgo lo sguardo da lì e rivolgo la mia attenzione ai libri che devo prendere.
Dopodiché li metto nello zaino e mentre chiudo l'armadietto, sento delle ragazze starnazzare.
Mi volto confusa e guardo verso la loro stessa direzione, vedendo i gemelli Martinez.

Ivan ha la sua solita varsity jacket azzurra, con una LW sul davanti e altre scritte lungo le maniche e sul retro.
Emilio invece, ce l'ha rossa con una G sul davanti e altre scritte sul retro.
A differenza di quella di Ivan, le maniche della sua giacca sono in pelle nera.
Poi, hanno addosso tutti e due una t-shirt bianca, dei jeans neri strappati alle ginocchia e ai piedi, le Nike Air Force bianche.

Unbreak My Heart || Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora