Capitolo 56 - Stammi lontano

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«I hate what I'm becoming,
but what else can I do?»
-Cameron Dallas, True

Meredith

[...] Sono le 02:14...

«Allora io vado.» mi dice Emilio.
Lui domani mattina presto ha degli impegni, perciò deve proprio scappare.

«Va bene.»

«Mi raccomando stai attenta, okay?» mi dice per l'ennesima volta, prendendomi il viso tra le mani.

Annuisco e lui mi sorride, per poi abbracciarmi.
«Ci vediamo a scuola, Meredith.»

Venti minuti dopo la festa non è ancora finita, anzi il contrario: c'è ancora moltissima gente.
Mentre mi faccio spazio tra le persone, qualcuno mi viene addosso e di conseguenza, io finisco contro qualcun altro.
Dannazione!

Mi ricompongo e mi sistemo meglio il vestito infastidita; della persona che mi è venuta addosso non c'è più traccia siccome si è immischiato velocemente tra la folla senza neanche degnarsi di scusarsi.

«Scusa.» dico a quest'altro ma me ne pento e mi immobilizzo sul posto non appena vedo a chi sono finita addosso.

Vedo letteralmente Cameron intento a baciarsi una ragazza. Le sue mani sono sul suo sedere mentre quelli della ragazza, circondato il suo collo.

Il ragazzo davanti a me, sentendomi, si stacca da lei e i suoi occhi iniettati di sangue, si posano su di me e si passa il pollice sul labbro inferiore. Mi schiarisco la gola.

«Scusate, tolgo il disturbo.» farfuglio velocemente e giro i tacchi, per andarmene il più velocemente possibile verso la direzione opposta alla loro.

Dovevo proprio incontrare lui?

Non l'avevo più visto dopo che se n'era andato mentre stavamo giocando a obbligo o verità; ecco cosa stava facendo per tutto questo tempo.

Penso di essere salva una volta che me ne vado ma a quanto pare mi sbagliavo di grosso, dato che subito dopo sento qualcuno afferrarmi per il polso.

Un brivido mi attraversa l'intero corpo.
Non mi volto, riconoscendo benissimo questa presa.

«C-Che cosa vuoi?» gli chiedo, senza però girarmi.

Lui si avvicina di colpo a me, tant'è che sento il suo fiato sul collo mentre io rimango ancora immobile. Deglutisco.
Era da quella volta in quello sgabuzzino che non me lo ritrovavo così vicino.

«Dove vai?» mi sussurra all'orecchio.

«Non ti dovrebbe interessare.» gli rispondo, voltandomi per guardarlo e faccio qualche passo indietro, giusto per mantenere le distanze.

«E tu non dovresti andare in giro da sola.» afferma con un sorrisetto strano, mi prende nuovamente per il polso e incomincia a trascinarmi da qualche parte.

«Dove stai andando?» gli chiedo ma non ricevo alcuna risposta da parte sua.

Ci muoviamo tra la folla, la sua grande
schiena a precedermi. Lo guardo con più attenzione e noto che barcolla.
È sicuramente ubriaco.

Beh, non è niente di nuovo ma proprio per questo motivo, vorrei solo allontanarmi ancora di più da lui. Non mi piace starci vicina quando è mezzo andato o ancora peggio, strafatto.

Mi risveglio dai miei pensieri ritornando a guardare in avanti, accorgendomi solo ora che stiamo salendo le scale.
Sbarro gli occhi e il mio cuore incomincia ad accelerare.

Unbreak My Heart || Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora