Capitolo 25 - Ci sarò

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Meredith

Siamo ancora abbracciati, vorrei fermare il tempo per far durare questo momento il più possibile; invece non riesco a non pensare a quello che è appena successo.

«Cameron?» lo chiamo a malavoglia.

Giuro che non vorrei mai interrompere questo momento, ma ora vorrei solamente ritornare all'hotel.

«Hm?»

«Possiamo ritornare all'hotel?» gli chiedo e lui mi guarda confuso.

«Non volevi andare all'Empire Sta-»

«Ti prego.»

Ora non ne sono proprio dell'umore giusto per andare, nonostante prima fossi emozionata.
Spero comunque di visitarlo in uno di questi giorni, magari quando sarò di buon umore per godermi le sensazioni al meglio.
Fatto sta dovrò andarci per forza, non posso ritornare a Los Angeles senza essere andata all'Empire State Building essendo a New York.

«Va bene, come preferisci.» mi dice e si separata da me, facendomi sentire subito un vuoto a cui però, cerco di non farci molto caso.

Incominciamo a incamminarci lentamente verso la direzione dell'hotel, l'uno accanto all'altro.

«Scusa per averti rovinato la serata.»

«Non l'hai rovinata, è tutto apposto.» mi risponde.

«No, sono in debito con te. Ti restituirò quei soldi.» gli dico.

«Non serve, Meredith. Ti ho già detto che i soldi non mi interessano.» afferma.

«Ma ci terrei a una cosa.» continua.

«Che cosa?» gli chiedo, guardandolo perplessa.

«Vorrei che tu facessi lo stesso per me nei momenti di bisogno. Vorrei che tu ci fossi, quando ne avrò bisogno. Mi basta solo questo.» farfuglia, guardando l'altra parte della strada e sento chiaramente, il suo tono di voce cambiare; sembra quasi più...triste.

«Pensavo che fosse scontato, Cameron.» gli dico e lui posa nuovamente lo sguardo su di me, sorpreso.

«Ci sarò.» gli dico ancora e gli faccio uno dei migliori sorrisi che riesco a fare.

È ovvio che ci sarò.
Voglio che lui impari a fidarsi di me, tanto da non dovermi niente chiedere una cosa del genere, perché è scontato e basta.
Io voglio esserci quando lui ne avrà bisogno.

[...]

Siamo appena ritornati alla nostra camera.
Gli altri invece, non sono ancora tornati e perciò, non mi resta nient'altro da fare se non riposarmi e andare a dormire.
Cameron si toglie la giacca e le scarpe all'ingresso mentre io sono già seduta sul letto con la schiena appoggiata alla testiera di esso.
Sto rispondendo ad alcuni messaggi, visto che oggi non ho quasi toccato il cellulare.

«Non esci?» gli chiedo, sollevando lo sguardo su di lui.

«Dove?» mi chiede lui, voltandosi e guardandomi perplesso.

«Se non mi sbaglio, avevi concordato con quella ragazza di uscire.» mormoro, ritornando a guardare il display del aggeggio che ho in mano.

«No, sono stanco.» afferma e si butta sul letto a pancia in giù, accanto a me.

Prende un cuscino e lo stringe sé, senza smettere di guardarmi.
Ricambio lo sguardo per un attimo ma me ne pento subito: è davvero adorabile.
Immediatamente sento le mie guance arrossire e perciò, distolgo subito lo sguardo sul mio cellulare.

Unbreak My Heart || Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora