Capitolo 52 - L'ho persa.

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Meredith

Oggi è lunedì 5 marzo.
Il weekend è passato, si ritorna a scuola.
In questi tre giorni sono riuscita a metabolizzare un po' il tutto e se ci sono riuscita, è solamente grazie a Wes e alle mie migliori amiche che mi sono rimasti accanto tutto il tempo, distraendomi e cercando di tirarmi su il morale. Siccome i miei sono a San Diego, loro sono restati anche a dormire da me.

Nonostante tutto, sono parecchio in ansia.
Non ho voglia di incontrare né Cameron (di cui non ho più sentito dalla festa), né Austin e per fortuna, non ho ancora incrociato nessuno di loro due per i corridoi ma è presto per dirlo dato che adesso, alla terza ora, ho economia.
Economia è la classe che ho in comune solo con loro due, almeno di quelli che conosco.

Diamine, vorrei così tanto paccare ma non voglio farmi nemico il professore, non mi conviene. Alla prima ora mi ha vista e parlato; se ora mancassi sarebbe palese siccome mi ha fermata proprio per rimproverarmi delle mie assenze della scorsa settimana.

Sento la campanella suonare.
Perfetto, sono pure in ritardo.
Cammino velocemente verso la classe e non appena arrivo, apro la porta facendo meno rumore possibile. Guardo dentro e vedo che il professore sta già spiegando ma non si è ancora accorto di me.

Do' uno sguardo rapido alla classe, per trovare un posto libero prima di entrare.
Alcuni ragazzi si accorgono di me, lanciandomi un'occhiata mentre altri no. Mi si gela il sangue quando vedo Austin fissarmi di già.
Deglutisco e guardo subito da un'altra parte.
Le mie mani incominciano a sudare mentre con gli occhi cerco ancora quel maledetto posto libero.

Un brivido mi attraversa quando incontro gli occhi di Cameron. Decido anche questa volta di non farci caso; è meglio ignorarli, entrambi.
Finalmente trovo il banco vuoto e per fortuna, non è accanto a nessuno dei due.
Sgattaiolo silenziosamente verso quel posto, ma mi irrigidisco non appena sento la voce brusca e autoritaria del professore.

«Signorina Anderson...»

Maledizione.

«Ehm, sì?» rispondo, girandomi verso di lui.

«Buongiorno, eh. Anche oggi in ritardo, vedo.» mi dice e inizia con il suo solito discorso ma io mi perdo alla prima frase. Non riesco ad ascoltarlo, neanche se mi concentrassi.

Perché? Perché sento letteralmente lo sguardo di entrambi bruciarmi sulla pelle.
Deglutisco e mi accorgo solo ora che sto incominciando a sudare freddo, di nuovo.

«Si sente bene signorina Anderson?» mi chiede, risvegliandomi dai miei pensieri.
Mi guardo intorno e noto che tutta la classe mi sta guardando. Ritorno a guardare il professore e borbotto un "sì".

«Ho detto che può andare a sedersi ora.»
Annuisco e faccio come dice.
Spero che quest'ora passi il prima possibile.

[...] Due ore dopo...

Esco dal bagno ed evito di guardarmi allo specchio mentre mi lavo le mani.
Dai, ancora un'ultima lezione e poi, posso ritornare a casa.
Posso farcela e fortunatamente, oggi ho avuto solo una lezione in comune con Austin.
È stato pesante, non sono riuscita nemmeno ad ascoltare una parola di quello che ha spiegato il professore; sentivo costantemente il loro sguardo addosso e a fine lezione, sono uscita fuori il più velocemente possibile per non incrociarli neanche per sbaglio.

Chiudo il rubinetto e prendo una salvietta,
per poi asciugarmi le mani.
Dopodiché esco e cammino lungo i corridoi per rientrare in classe.
Sospiro e continuo a ripetermi che posso farcela. Mentre sono persa nei miei pensieri, sento improvvisamente qualcuno tirarmi per il polso e finisco in un posto buio.

Unbreak My Heart || Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora