Capitolo 37 - Che diavolo ho fatto?

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Meredith

«C-Cameron?»

Lui si accorge della mia presenza e beve un sorso di quello che ha nel bicchiere.

«Che ci fai qui?» gli chiedo.

«Io ero già qui, prima di te.» precisa per poi prendersi il tempo per fissarmi intensamente.

«E tu chi saresti?» chiede, per poi finire tutto quello che c'è nel bicchiere e infine, appoggiarlo sul tavolino che ha affianco.

Dopodiché si avvicina a me, barcollando.

Cosa?
È ubriaco?
Non mi riconosce, sono parecchio confusa.

Quando si trova letteralmente di fronte a me, poggia entrambe le mani contro il muro, ciascuna ad un lato delle mie spalle e, lentamente, si avvicina ancora di più.
Il suo volto è a un soffio dal mio: sento il suo respiro carico di alcool; è decisamente ubriaco.

Ed è proprio ora che sento quei tre maledetti shottini di prima incominciare a fare effetto.
La testa mi incomincia a girare leggermente e sento un calore che si divampa dentro di me.
Mi pento subito di averli bevuti.

Il suo pollice mi sfiora il mento per poi disegnare il contorno della mia bocca.

«Amanda. Sei Amanda.» mi dice per poi sollevarmi facilmente da terra.
Di conseguenza, avvolgo le cosce attorno alla sua vita e le mie braccia attorno al suo collo.

«Sì.»

Aspetta, cos'ho appena detto?
Che diavolo mi prende?
Perché l'ho detto?
Quei shottini mi hanno decisamente dato di testa, dannazione.

Riesco a vedere che fa un sorrisetto per poi chinarsi verso di me.
Le sue labbra mi accarezzano la pelle, provocandomi brividi lungo tutto il mio corpo.

Non va bene.
Non va affatto bene, devo uscire immediatamente da questa stanza.
Lui non sa nemmeno che sono io, pensa che io sia una certa Amanda!
La parte che ragiona di me mi dice di togliermi ed andarmene, ma l'altra parte mi dice di smetterla di pensare e di godermi tutte queste sensazioni che mi sta provocando.

Con l'alcool che circola dentro di me, il mio cuore che sta per scoppiare e la mia mente al momento poco lucida, senza pensarci più di tanto mi lascio andare quando copre l'ultima distanza rimasta tra di noi.

È quello che voglio in questo momento, anche se lui non sa che quello che sta succedendo è con me; sfortunatamente non me ne importa affatto ora, anche se domani me ne pentirò sicuramente.

Poco dopo chiede l'accesso della lingua e glielo permetto.
Ho il cuore che batte a mille.
Affondo le dita nei suoi capelli e man mano il bacio si fa sempre più intenso, i nostri respiri più corti e la temperatura della stanza decisamente più calda.

Tenendomi sempre stretta a lui, fa qualche passo e poco dopo mi ritrovo sdraiata sul letto con lui sopra che mi bacia il collo, cosa che mi fa ansimare.
Un calore mi scorre sulla pelle, mentre le sue dita mi accarezzano i capelli.
Ritorna a baciarmi e poco dopo le sue mani scendono provocandomi brividi lungo tutto il corpo fino a quando non si insinuano sotto il mio vestito, accarezzandomi i fianchi.

Per quanto mi stia piacendo, non posso continuare.
Non così, quando tra poco non avrò neanche il controllo di quello che farò.
Mi stacco dalle sue labbra e mi metto seduta mentre Cameron mi guarda confusa.

«Io...Io devo andare.» biascico prima che sia troppo tardi e mi alzo velocemente.

Mi sistemo il vestito per poi andare verso la porta e abbasso la maniglia per aprirla, ma non si apre.
Ci riprovo varie volte.

Unbreak My Heart || Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora