Capitolo 28 - Sei un idiota

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Meredith

«Meredith...» sussurra poco dopo e sento la sua presa rallentare leggermente.

Mi giro verso di lui; il suo respiro mi sfiora la fronte ed è più pesante rispetto a prima.
Si è già addormentato?

Sbadiglio.
Ho sonno anch'io e sinceramente, ora sono troppo stanca anche solo per muovermi.
Così, decido di lasciarmi andare.
Appoggio la testa contro il suo petto e in poco tempo, cado tra le braccia di Morfeo.

Cameron

[...]

Mi sveglio di soprassalto, mettendomi seduto di scatto.
Cazzo, la testa...
Mi gira tantissimo.
Richiudo gli occhi per un paio di secondi mentre mi sdraio nuovamente e solo adesso, mi accorgo di essere sul letto essendo un po' troppo comodo rispetto al pavimento.

Ma che...
Che diavolo è successo ieri?
Perché mi trovo sul letto?
Ho dormito?
Proprio in questo momento, sento la porta del bagno aprirsi.
Esce Meredith che si dirige dritta verso la sua valigia. Noto che si è appena fatta la doccia: addosso ha una semplice t-shirt lunga che le arriva fino a metà coscia e i capelli, ancora bagnati, le ricadono sulle spalle.

«C-Che è successo ieri?» chiedo.

Lei sussulta e si volta di scatto.
Probabilmente non si era accorta di me sveglio.
Mi guarda per un momento e poi, si rigira.

Meredith

«Niente, ti sei solo ubriacato.» rispondo, tornando a cercare i vestiti nella mia valigia.

Lui resta in silenzio mentre io penso a cosa mettermi oggi.

«Ti ho detto qualcosa?» mi chiede improvvisamente.
«Ti ho fatto qualcosa?»

«No, niente.» affermo.

Beh, è ovvio che non posso andargli a dire veramente cos'è successo ieri e secondo me, non ci crederebbe neanche.

Gli lancio un'occhiataccia veloce; non so se è una mia impressione o cosa, ma sembra essere più sollevato.

«Non ho dormito con te, vero?» borbotta poi.

Come reagirebbe se gli dicessi di "sì"?
Sinceramente non lo voglio neanche sapere. 

«Ovviamente no.»

«Ah.» dice solamente e sposta le coperte, per poi mettersi seduto.

«Perché hai bevuto così tanto?»

Lui solleva lo sguardo, facendo incrociare i nostri occhi, ma questo contatto visivo non dura tanto siccome lui distoglie immediatamente lo sguardo e sul suo viso compare un'espressione infastidita.

«Sono affari miei.»

[...] Sono le 23:12...

Un paio di giorni fa avevamo deciso di andare a una festa e finalmente, questo giorno è arrivato.
Non è una festa qualsiasi: questa è stata organizzata da Allison, una nostra vecchia e cara amica che non vediamo da un sacco visto che si era trasferita qui a New York un paio di anni fa.
Ci siamo rimasti in contatto un po' tutti e quindi, dato che siamo tutti qui, lei ha pensato di organizzare una festa e di incontrarci.

Unbreak My Heart || Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora