Capitolo 57 - Stavo aspettando te.

868 29 14
                                    

Meredith

Decido di spezzare subito il contatto visivo, ritornando a guardare in avanti e noto che siamo già arrivati alla sua moto.

Emilio mi passa uno dei due caschi che ha in mano e mentre me momento, guardo involontariamente dietro di lui, incrociando nuovamente gli occhi di Cameron che intanto, stanno fissando i miei

Ma che diavolo ha?
Perché ci sta fissando?

«Salta su.» mi dice Emilio mentre fa ruggire la sua moto. Mi risveglio dai miei pensieri e mi accorgo solo ora che lui è già su di essa.

Non me lo faccio ripetere due volte e ci monto su, per poi circondarlo con le braccia.

«Pronta?» mi domanda lui.

«Sì!» esclamo entusiasta.

Scendo quando, dopo una decina di minuti, arriviamo davanti al cancello di casa mia e mi tolgo il casco, con un sorrisone stampato sulle labbra guardando il biondino che ho di fronte.
Adoro andare in moto, la sensazione è pazzesca e di conseguenza, mi rimette sempre di buon umore.

«Adoro i giri in moto!» esclamo.

«Lo so bene.» dice lui ridacchiando, per poi sorridermi dolcemente.

«Grazie per il passaggio.»

«Figurati.» mi risponde lui e quando sto per togliermi la sua giacca per restituirla, Emilio mi ferma mentre io lo guardo perplessa.

«Tranquilla, puoi riportarmela anche nei prossimi giorni.» mi dice.

«Sei sicuro?» gli chiedo e lui annuisce.

«Sicurissimo.»

«Okay, va bene allora. Ci vediamo domani a scuola?» gli domando ancora, mentre mi avvicino a lui per abbracciarlo.

«Sì, ci vediamo domani.» mi saluta, stringendomi forte a lui.

Cameron

[...] Il giorno dopo...

«Ehi Luke, torniamo a casa ora?» gli domando mentre lo guardo scendere giù dallo scivolo.

Abbiamo passato l'intero pomeriggio al parco e ormai sono sei e un quarto di sera.
È meglio incominciare a tornare a casa dato che dobbiamo tornare per cena.

«Cammy, un gelato per favore!» esclama saltellando quando mi raggiunge.

«Hmm... Penso che sia un po' tardi per un gelato. Tra poco si cena.» gli ricordo mentre mi abbasso alla sua altezza e lui fa subito il broncio.

«Ti prego, ti prego!» mi dice ancora ma questa volta fa gli occhioni dolci e il labruccio.
Sospiro e sorrido, arrendendomi.

Furbetto, il piccolino.

«E va bene, ma non dirlo a mamma, okay? Sennò si arrabbia.» gli dico ridendo.

«Va bene.» esclama e mette una mano sul petto come a giurarlo mentre un sorriso allegro compare di nuovo sulla sua faccina.

Non riesco a far a meno di ricambiare il sorriso e di scompigliargli i capelli dai riflessi dorati.
Così, lo prendo per mano e lo porto alla gelateria qui vicino, ancora aperto.

Come al solito, lui si prende il gelato al gusto vaniglia: è il suo preferito.
Dopo aver pagato, incominciamo a incamminarci sulla via per ritornare a casa.

«Sei contento ora?» gli domando, sorridendogli.

«Sì, grazie fratellone. Ti voglio bene.» mi risponde, per poi leccare gustosamente il suo gelato.

Unbreak My Heart || Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora