Unbreak My Heart || Cameron Dallas

Capitolo 19 - Resta

Meredith

Sollevo lo sguardo e incontro gli occhi di Cameron.
Il mio battito cardiaco incomincia ad accelerare.
Mi guarda senza dire una parola mentre si avvicina a me con le mani in tasca.

«Vattene, Cameron.» gli dico per la centesima volta, posando gli occhi da un'altra parte.

Aspetta, ma da dove diavolo è entrato?

«Non ho cattive intenzioni.»

«Vorrei restare da sola.» gli dico.

«Non ti lascio da sola.» mi dice e sollevo lo sguardo, incontrando di nuovo i suoi occhi color nocciola.

Quello che ha appena detto mi sorprende e il mio cuore salta un battito.
Vedo che mi porge la mano, esito un attimo e indecisa, la afferro.
A questo contatto, vengo scossa dai brividi.

Mi tira su e la lascia per poi prendermi il viso tra le mani e con il pollice, mi pulisce quasi dolcemente le lacrime, cogliendomi completamente alla sprovvista.
L'intensità del suo sguardo, e ciò che mi provoca, è abbastanza da farmi arrossare le guance.

«D-Da dove diavolo sei entrato?» gli chiedo dopo essermi schiarita la gola e mi allontano da lui per poi dirigermi in soggiorno seguita dal ragazzo.

«Beh, sono uscito e ho visto che avevi la finestra di camera tua aperta, quindi...» mi spiega lasciando la frase in sospeso e con lo sguardo rivolto verso l'altra parte della stanza.

Lo guardo mentre si passa una mano fra i capelli, scompigliandoli un po'.
Si è arrampicato ed è entrato dalla finestra di camera mia?

«Seriamente?» gli chiedo incredula.

«Beh, se sono qui.» conferma indicandosi.

«Perché?» chiedo sedendomi sul divano e lui si siede accanto a me, alla mia sinistra.

«Perché sapevo che se avessi suonato alla porta, tu di sicuro non mi avresti aperto.»

Sospiro.
Forse ha ragione.

«E che ci fai ancora qui?» gli chiedo, senza distogliere lo sguardo da lui.

Cameron invece, guarda dappertutto tranne che me. 

«Non c'è un motivo esatto.» borbotta.

«Ma penso di essere venuto solo per scusarmi per il modo in cui ti ho parlato la scorsa settimana.»

Mi sembra un po' a disagio.
Forse lui non è uno abituato a scusarsi con le persone?

[...] 5 minuti dopo...

«Beh, penso che sia meglio se me ne vada adesso, non voglio...farti perdere altro tempo.» farfuglia senza guardarmi, come sempre, e si alza in piedi.

Farmi perdere altro tempo? No.
Io non voglio che lui se ne vada.
Fa qualche passo in avanti per andarsene, ma io mi alzo di scatto.

«Resta.» gli dico, dopo averlo afferrato per il braccio.

Lui si volta e mi guarda sorpreso ma allo stesso tempo, perplesso.
Arrossisco quando solo ora mi rendo conto di quello che ho appena fatto.
Lascio immediatamente la presa e guardo il pavimento mentre lui ha ancora gli occhi fissi su di me.

«Se vuoi...» aggiungo.

Lui non dice niente e si risiede sul divano.
Faccio la stessa cosa, ancora imbarazzata.
Prendo un cuscinetto e lo stringo a me.

Che figura...
Vorrei sotterrarmi.
Cioè, gli ho chiesto seriamente di rimanere scattando in quel modo?
Mi chiedo a che cosa stia pensando lui in questo momento.