Capitolo 51 - È colpa mia

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Cameron

Esco dalla stanza, serrando i pugni così forte che le nocche diventano bianche.
Non è possibile.
Mi avevano preso il cellulare, ecco perché non lo trovavo più.
Ma chi diavolo può essere stato ma soprattutto, perché? Perché lei? Perché non possono venire direttamente da me?

Salgo al piano di sopra e davanti alla mia stanza vedo una persona.
Ci metto un po' a riconoscere di chi si tratti: Wesley ha la schiena appoggiata al muro e le braccia incrociate al petto mentre sbatte nervosamente il piede a terra.
Sembra che stia aspettando qualcuno.

«Cameron, finalmente! Ti ho cercato dappertutto... Cioè, in realtà stavo cercando Meredith, ma vabbè. Comunque Maggie e Madison mi hanno detto che eri con lei, ma non la vedo.» mi dice quando arrivo davanti alla porta e di conseguenza, davanti a lui.

Diamine, non era con me.
È questo il punto: lei non era con me.

Tiro nervosamente fuori il mazzo di chiavi dalla tasca ma non riesco a inserire la chiave nella serratura, mi tremano le mani.
«Cazzo, cazzo, cazzo!» impreco, perdendo tutta la pazienza in pochi secondi.

«Ehi, amico. Calmati, stai aprendo la porta con la chiave del tuo appartamento, giusto per dirti... Stai bene? Quanto hai fumato stasera? Sei strafatto, non dovresti esagerare così tanto.» commenta mentre mi toglie il mazzo di chiavi dalle mani e mi apre la porta.
Me le riprendo ed entro in camera mia.

«Secondo piano, terza porta a destra. Ti aspetta.» dico solamente e sbatto la porta alle mie spalle.

Wesley

«Secondo piano, terza porta a destra. Ti aspetta.» biascica e si sbatte la porta così forte che sussulto.
Ma che ha questo?

Guardo ancora in modo interrogativo la porta e sento un grande frastuono provenire proprio da là dentro. Sta sfogando la sua ira distruggendo la sua stanza, a quanto pare.

Scendo al secondo piano mentre mi sfrego la nuca, ancora confuso. Lui non mi ha dato neanche il tempo di chiedergli delle spiegazioni. Che è successo?

Cammino lungo il corridoio per trovare la stanza che mi aveva detto.
Terza porta a destra...
Eccola.
Solo ora mi rendo conto che la porta non c'è neanche: è sul pavimento e credo proprio che questo sia opera di Cameron.
Entro e mi guardo intorno, ma non vedo nessuno.

Aspetta.
In un angolo, poco visibile stando qua alla soglia, riesco a vedere una ragazza.
Meredith?
Decido di avvicinarmi.
Lei si irrigidisce sentendo i miei passi ma non appena i suoi occhi si posano su di me, i lineamenti del suo viso si rilassano nuovamente.

Sta piangendo.
Ha il trucco sbavato.
È avvolta in un lenzuolo.
Ma che diavolo...

«Wes.» mormora e si alza di scatto in piedi.
La stringo subito subito a me, abbracciandola.

«Che diavolo è successo?» le domando scioccato, accarezzandole i capelli.
Aspetta... Se Cameron era incazzato, probabilmente era con lei un attimo fa e proprio in questo momento, faccio due più due.

«Non dirmi che...» dico senza terminare la frase, realizzando il tutto.
È veramente quello che sto pensando?

«Cazzo!» sbraito staccandomi dall'abbraccio per guardarla in faccia, appoggiando le mani sulle sue spalle. Lei non mi risponde, il suo sguardo è perso nel vuoto.
Prendo il suo silenzio come una conferma.

«Chi è stato?» le chiedo.
Ecco perché lui era così furioso ed è inutile dirlo, anch'io sto incominciando a sentire il sangue ribollirmi nelle vene.

Unbreak My Heart || Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora