53. BISOGNO DI CERTEZZE

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MELISSA

Lui stava sopra di me stampandomi piccoli baci umidi sul collo, risalendo lentamente verso il lobo dell'orecchio, mandandomi il sangue a fuoco.
<<Sei così bella.>> Sussurrò con voce roca e il suo fiato caldo mi inviò una scarica di brividi su tutto il corpo. Chiusi gli occhi e feci scorrere le mie dita sulla sua schiena possente. In alcune parti sentii dei rigonfiamenti sulla pelle, segni indelebili di ferite dolorose. Provai una fitta al cuore al pensiero di quanto abbia dovuto soffrire per colpa di quegli esseri immondi.
<<Hei! Va tutto bene.>> disse con un tono di voce dolce, tentando di tranquillizzarmi. <<Non fanno più male ormai.>> Le sue labbra mi sfiorarono la guancia e poi le labbra e giù sino al collo facendomi gemere silenziosamente. <<Non ne avrò mai abbastanza di te.>>
Avrei voluto rispondere che anche per me ero lo stesso, ma non riuscivo a farlo, troppo presa da tutte quelle sensazioni che solo lui era in grado di suscitare.
Lo desideravo profondamente ed ero pronta a concedermi a lui totalmente.
<<Forse dovremmo fermarci.>> Mi sussurrò, mentre continuava a solleticarmi il collo.
<<Mmm...>> Riuscii a dire mentre mi godevo quella sensazione.
Si fermò e lo sentii muoversi sopra di me, a quel punto aprii gli occhi e trovai i suoi, di un blu intenso, fissi sui miei.
<<Dico sul serio.>> mormorò, ma il suo sguardo diceva tutt'altro.
<<Si dovremmo.>> Ammisi, senza riuscire a trovare la forza per farlo davvero. Feci scivolare le mani da sotto la sua maglietta e le portai suoi bicipiti gonfi. Si teneva sospeso sopra di me con i palmi poggiati ai lati della mia testa e un fremito gli scuoteva il corpo.

<<Mel...>> Pronunciò il mio nome con disperazione che mi arrivò in un eco lontano. Era un suono diverso, più squillante che per un attimo mi distrasse.

Mi morsi il labbro cercando di trovare il coraggio di dirgli quanto lo amassi, ma fui distratta dal suo bellissimo viso che lentamente si stava avvicinando pericolosamente al mio, sino a quando le sue labbra mi sfiorarono il naso e poi la bocca in un modo così dolce che mi fece gonfiare il cuore nel petto. Chiusi gli occhi e feci scorrere una mano lungo il braccio, sino al collo e poi lo spinsi verso di me, costringendolo a fare aderire completamente le sue labbra alle mie. Le sue erano così morbide e calde che cominciai ad assaporarle avidamente. La sua lingua s'insinuò tra le mie labbra e mi sfuggii un gemito contro la sua bocca. Infilai le dita tra i suoi capelli soffici e gli strattonai un ciuffo causandogli un gemito di piacere che mi fece impazzire.

<<Mel...>> Mi chiamò quasi come una supplica. <<Melissa.>>
Avvertii la sua voce più nitida e vicina e i miei occhi lentamente misero a fuoco delle dita poggiate su labbra magnifiche. Sentii la faccia andare a fuoco quando realizzai che si trattavano delle mie dita.

<<Bentornata.>> Disse accennando un sorriso, ed io ritirai immediatamente le mani dalla sua faccia, mentre sentivo la mia andare a fuoco.
Sul petto i ritmi frenetici del mio cuore non la smettevano di battere e avvertivo ancora sulle labbra il sapore del suo bacio.
"Oddio che imbarazzo!" Sarei voluta sprofondare sotto terra.
Non avevo nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi, così mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e abbassai lo sguardo.

<<Scusa, io... io non so cosa mi sia preso.>> Elargii le miei patetiche scuse, mentre avevo addosso la strana sensazione di avere appena avuto un déjà-vu o era un ricordo? In ogni caso non avevo scuse per quello che avevo appena fatto, non sapevo nemmeno perché avessi reagito in quel modo, come se non fossi padrona del mio corpo. Lui aveva la capacità di trasformarmi in qualcos'altro, di scombussolarmi gli ormoni e mandarmi il cervello in pappa.

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