13. NEI GUAI SINO AL COLLO

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MELISSA

Fuori dall'aula mi guardai intorno alla ricerca di Tessa, ma non riuscii ad identificarla in mezzo a tutti quegli studenti.

Mi alzai in punta di piedi e i miei occhi catturarono una chioma rossa e azzurra in prossimità delle scale.

<<Tessa!>> la chiamai, mentre mi divincolavo tra la folla di studenti nel tentativo di raggiungerla.
Quando arrivai davanti la rampa delle scale non riuscii più a trovarla. Sbuffai e salii le scale con la speranza di poterla rintracciare al piano di sopra, ma fui bloccata da tre ragazzi che mi sbarrarono la strada.

Riconobbi due di loro: Curtis, il biondino che piaceva tanto a Tessa e Tommy, quello che mi aveva tirato la pallina di carta.

<<Dove vai così di fretta?>> Chiese Tommy, inclinando l'angolo della bocca in un mezzo sorriso compiaciuto.

Stava parlando in inglese ma
per fortuna riuscii a capire la domanda. <<Scusa non ho tempo adesso.>> Gli risposi, mentre allungai il passo per oltrepassarlo.

Una stretta al braccio improvvisa mi fece sobbalzare.

<<Beh, sarà meglio che lo trovi... adesso!>> Esclamò perentorio, mentre mi tirava indietro.
Quell'improvviso gesto fece cadere a terra il materiale scolastico che tenevo stretto tra le braccia.

Mi strattonai il braccio. <<Lasciami!>> lo intimai fulminandolo con lo sguardo.

Ma cosa gli era preso? Adesso sembrava così diverso dal ragazzo gentile che avevo conosciuto.

<<Altrimenti che fai?!>> Disse, avvicinandosi più del dovuto e ricambiando lo sguardo severo. <<Lo dici alla mamma?>>

Gli altri due ragazzi si lasciarono andare in risate di scherno.

Mi sentii così umiliata e arrabbiata che gli pestai violentemente un piede, costringendolo a lasciare la presa e a indietreggiare, dandomi così il vantaggio di scappare.

Mi feci spazio tra l'orda di studenti e
quando girai l'angolo del corridoio, con i battiti del cuore a mille e con il timore di essere seguita dai quei tre, non pensai più a Tessa e mi rifugiai dentro il bagno delle ragazze che si trovava lí vicino.

Lì, seppur per un breve periodo, sarei stata al sicuro e avrei potuto con più calma guardare la cartina della scuola per trovare l'aula della mia prossima lezione.

Non riuscivo ancora a credere a quello che avevo fatto.

Ma cosa mi era passato per la mente?

Se quei ragazzi avessero detto al Preside ciò che gli avevo fatto avrei preso sicuramente una punizione.

Maledizione! Non era giusto!
Era stata semplicemente una reazione ad una provocazione.

Entrata nell'antibagno, trovai delle ragazze troppo impegnate a rifarsi il trucco davanti allo specchio che accorgersi della mia presenza e mi infilai dentro al primo bagno.
Solo in quel momento ricordai di non avere raccolto da terra il mio materiale scolastico.

"Maledizione!" Entrai nel panico.
Come avrei fatto a recuperarli? E soprattutto li avrei ancora trovati lì a terra quando fossi uscita dal bagno?

Speravo che quei tre, per vendicarsi, non li avessero già buttati da qualche altra parte.

Ma perché ero sempre capace di infilarmi in situazioni così complicate?

Ero riuscita a incasinarmi la vita ancora di più di quanto non lo fosse già.

Sbuffai e cercando di fare meno rumore possibile, mi misi a frugare dentro lo zaino alla ricerca della cartina che fortunatamente
avevo conservato prima di uscire dall'aula.

Prescelta - Il Risveglio (In stesura)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora