MARCUS
Camminavo a passo spedito verso Grey Park, incazzato a morte.
"Dannata Hlìf!"
Non potevo credere che mi avesse lasciato lì in asso.
Se non fosse stata una donna e una cara amica le avrei spaccato la faccia. Era stata solo capace di rallentarmi. Perché le avevo permesso di venire con me? Sono uno stupido, ecco perché.Le cose dovevano andare ben diversamente da così: avrei dovuto sapere dove prendere le Lacrime, portarle a Katherine, lei avrebbe creato la cura per Jordan e lui sarebbe tornato con noi più in forma di prima.
Perché le cose per una buona volta non dovevano andare per il verso giusto?
All'interno del parco, davanti alla quercia, mi controllai in giro, assicurandomi di non trovare occhi indiscreti che potessero cogliermi in fragrante, richiamai il potere e quando mi accertai di essere solo, allungai la mano verso il tronco e attraversai il passaggio diretto a Neverseasons.
Dovevo assolutamente parlare con il Magister e convincerlo a darmi almeno qualche goccia lacrime per salvare Jordan. Dovevo riuscirci a tutti i costi, d'altronde ero in debito con lui, mi aveva salvato dalla mia autodistruzione.Ricordavo quel giorno come fosse stato ieri.
Ero solo un ragazzo di diciassette anni, col cuore frantumano, pieno di rabbia verso il mondo e travolto dall'impotenza. Ogni maledetto giorno soffrivo come un dannato annegando i dispiaceri nell'alcool e causando delle risse pur di sfogarmi in qualche modo sino a quando fui ossessionato dall'idea di eliminare completamente dentro di me ogni residuo di lei... di Melissa.
Avevo provato di tutto: filtri, pozioni, incantesimi, ma lei era sempre lì, nella mia testa, nel mio cuore, nella mia anima e nella mia coscienza.
Era diventata un doloroso marchio che più tentavo di strapparlo via più s'imprimeva nella mia coscienza. Fu grazie a Jordan se non profondai nell'oscurità.Era una piovosa e gelida sera di Dicembre, mancava qualche giorno al suo ennesimo compleanno, un altro fottutissimo giorno che non potevo condividere insieme a lei, perciò avevo deciso di tenere la mente occupata andando a caccia, piuttosto che crogiolarmi in quei tristi pensieri. Dovevo andare in cerca di qualsiasi abominio da potere torturare a piacimento, picchiare, massacrare per poterlo vedere soffrire proprio come soffrivo io.
Mi sembrava un'ottima distrazione: Riversare su di lui tutte le sue colpe mi avrebbe fatto sentire almeno un briciolo sollevato e avrebbe alleviato l'insostenibile oppressione al petto.
Sapevo che mio padre aveva organizzato una spedizione a Torino in Italia, perciò, per quella sera, non avevo nemmeno bisogno di giustificare con lui i miei spostamenti, inoltre stranamente in casa non c'era nessuno a sorvegliarmi, almeno era quello che credevo. Non avevo considerato l'idea che mio padre non avrebbe mai permesso di lasciarmi da solo. Infatti, quando andai in palestra a prendere tutte le armi di cui avevo bisogno, trovai Jordan ad allenarsi tirando pugnali al bersaglio. La sua presenza non mi toccava, anzi ero quasi contento di trovarlo lì, liberarmi di lui era un'altra sfida eccitante che si aggiungeva a tutte le altre.
<<Non sei ormai grande per i tiri al bersaglio?>> Lo provocai, mentre mi dirigevo verso l'armeria.
Lui mi ignorò e questo m'infastidii molto di più di una sua qualsiasi replica.
<<Che c'è!? Il mio paparino ti ha strappato la lingua per non sentire tutte le tue stronzate?>> Continuai a provocarlo, mentre mi allacciavo alla vita il fodero di cuio.
Lui si ostinava a non rispondere e quella sfida al momento divenne molto più interessante della caccia che di lì a poco avrei affrontato.
Dalla rastrelliera sfilai una spada d'argento e la infilai nel fodero. Nella palestra riecheggiavano solo i tonfi ripetuti dei pugnali sul bersaglio ed io cercavo un pretesto per farlo arrabbiare. Non mi sarebbe dispiaciuto sfogarmi anche su di lui, inoltre, mi avrebbe data la conferma che i Difensori potevano perdere il controllo proprio come me e dimostrare a mio padre che loro non erano poi così perfetti come volevano far credere.
<<Guarda come ti sei ridotto!>> Lo sbeffeggiai. <<A fare da babysitter al figlio del Capo. Sei proprio uno sfigato!>>
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Prescelta - Il Risveglio (In stesura)
Fantastik#1 Libro della serie. La copertina è stata realizzata da @StefyAr La vita di Melissa viene sconvolta quando la madre muore in un "incidente" stradale. La dolorosa perdita la costringe a chiudersi in se stessa e ad isolarsi dagli altri. Il padre, qu...