MARCUS
<<Questo posto è sempre peggio.>> Ammise Hlíf guardandosi intorno.
La stanza, in cui ci trovavamo, era poco illuminata dalle lampade soffuse attaccate alle pareti ed era completamente sommersa da mobili strapieni di oggetti di ogni tipo, ricoperti da un leggero strato di polvere. Passato e presente si mescolavano costantemente sotto gli occhi attenti di un osservatore scrupoloso. Era come intraprendere un viaggio nel tempo dove l'ignoto diventava accessibile a chiunque.
Dall'ultima volta che c'ero stato, un mese fa, mi sembrò molto più piccolo, forse perché adesso c'erano più mobili e oggetti di quanti ce ne fossero la scorsa volta.
<<Ma tu non dovevi aspettare fuori?>> Le feci notare, mentre mi avvicinavo al lungo bancone in legno massiccio su cui avevo visto un curioso campanello in ottone.
Ad ogni passo le assi del pavimento scricchiolavano un po', rompendo il silenzio quasi spettrale che aleggiava nell'ambiente impregnato di un vago odore di chiuso e muffa.Ancora stordito per la sgradevole sensazione che mi aveva procurato il portale, sollevai la mano sopra il bancone e con il palmo della mano premetti ripetutamente il pulsante.
<<Che cosa ridicola!>> Esclamò Hlíf, storcendo le labbra. <<Come se non sapesse che siamo già qui.>>
Cominciai a tamburellare con le dita sul tavolo, spazientito.
<<Forse dovremmo tornare più tardi.>> Mi suggerì Hlíf, mentre ai miei occhi non sfuggì un impercettibile movimento attraverso la fessura di una porta socchiusa al di là del bancone.
<<Avanti Septinum! >> Lo esortai con un tono di voce canzonatorio. <<Lo so che sei qui.>>
<<Oggi il negozio è chiuso.>> La voce roca di Septinum mi giunse da lontano.
<<Che peccato!>> Dissi sarcastico. <<Giusto oggi che avevo intenzione di sborsare un po' di soldi.>>
Lo sentì schiarirsi la voce, mentre la porta si apriva lentamente e lui usciva finalmente allo scoperto.
<<Di quanti soldi stai parlando?>> Chiese, improvvisamente interessato.
<<Parecchi, ma visto che oggi il negozio è chiuso, dovrò rivolgermi a qualcun'altro.>> Gli risposi allontanandomi dal bancone.
<<Magari potrei chiudere più tardi.>> Azzardò, mentre io lanciai un'occhiata d'intesa a Hlíf. <<Allora cosa ti serve?>> Domandò subito dopo.
Abbozzai un mezzo sorriso e mi avvicinai di nuovo al bancone. <<Lacrime di Lìosalfar.>> Risposi sbrigativo.
<<E qualche informazione.>> S'intromise subito dopo Hlíf.
L'espressione sul viso rugoso di Septinum cambiò drasticamente e i suoi occhi, pieni di curiosità si posarono sulla faccia di Hlìf. Sembrava molto più interessato alla richiesta di lei che alla mia.
Mi girai a guardarla incuriosito.
<<Che genere d'informazione?>> Chiese Septinum dando voce ai miei pensieri.
<<Niente che tu non possa sapere.>>
<<Sono tutto orecchi, ma i soldi non ti basteranno.>>
Lanciai uno sguardo contrariato a Hlíf che ricambiò quel tanto che bastava per scorgere nei suoi occhi un bagliore sinistro. Che cosa aveva in mente di fare?
<<Allora dimmi cosa vuoi.>> Lo spronò lei decisa.
Lui sembrò rifletterci su qualche istante e da come la stava osservando ebbi la sensazione di sapere già cosa le stesse per chiedere. Il potere e la conoscenza delle Valchirie erano piatti troppo appetitosi per non essere gustati e Septinum sembrava esserne molto invogliato. Così, prima che lui potesse avanzare la sua richiesta, decisi di prendere la parola.
Alzai il dito indice. <<Se ci vuoi scusare un attimo devo prima discutere con la mia amica.>>
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Prescelta - Il Risveglio (In stesura)
Fantasy#1 Libro della serie. La copertina è stata realizzata da @StefyAr La vita di Melissa viene sconvolta quando la madre muore in un "incidente" stradale. La dolorosa perdita la costringe a chiudersi in se stessa e ad isolarsi dagli altri. Il padre, qu...