MELISSA
Nel salotto, Maya era seduta sul divano e adesso sembrava stare bene. Davanti a lei Kate e Alex, che adesso indossava una maglietta bianca, la osservavano pensierosi, anzi no, sembravano più... preoccupati.
<<Lei sta bene?>> Chiesi confusa. Avevo ancora nella mente l'immagine della sua faccia spaventosa.
Tutti e tre fecero scattare i loro sguardi su di me, quello di Alex era contrariato.
<<Si, sto bene.>> Rispose Maya accennando un sorriso. Sembrava esausta.
<<Che cosa ti è successo?>> Osai chiedere.
<<Niente cara...>> Si alzò dal divano e mi venne incontro. <<Non mi è successo nulla per cui tu ti debba preoccupare.>> Mi scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio con fare materno. <<È stata solo un'altra delle miei solite... crisi, tutto qui e mi dispisace che tu abbia dovuto assistere.>>
<<Mi dispiace, io... io... >> Non sapevo cosa dire.
<<Melissa ti prego va a letto.>> Mi implorò Kate per l'ennesima volta. <<Mi posso preoccupare di una persona alla volta.>>
Roteai gli occhi al cielo. <<Kate sto bene, davvero.>>
<<Tua cugina ha ragione, devi riposare anche se pensi di stare bene.>> Il suo sguardo era dolce, carico di compassione.
<<Mi occupo io di lei.>> Sentii dire con un tono di voce basso ad Alex prima di vederlo arrivare da dietro le spalle di Maya. La sua figura incombeva su quella di Maya che al confronto sembrava troppo minuta.
<<Ti porterò qualcos'altro da mangiare, d'accordo?>> Chiese Maya ed io annuii.
<<Ti avevo detto di restare in camera o sbaglio?>> Disse Alex contrariato, non appena Maya si allontanò per raggiungere la cucina.
Alzai un sopracciglio.<<Bè mi dispiace se non faccio sempre quello che mi viene detto.>>
Alex scrollò il capo evidentemente irritato dalla mia risposta poi alzò lo sguardo verso il corridoio alle mie spalle. <<Dopo di te.>> Disse ritornando a guardarmi dritto negli occhi. Erano così belli che sarei rimasta a fissarlo per anni.
Sbuffai spazientita prima di voltarmi e raggiungere la camera da letto seguita da lui.
<< Hai intenzione di rimboccarmi anche le coperte?>> Gli chiesi sarcastica quando entrai in camera.
<<Non credo che me lo lasceresti fate, in ogni modo no, non lo avrei fatto.>>
Diedi un'occhiata al camino e mi accorsi che non era rimasto quasi più niente da ardere. I tizzoni ardenti emettevano tenui bagliori e presto si sarebbero spenti facendo piombare nella stanza il freddo che tanto detestavo. Avevo sempre adorato il camino, in un certo senso mi rilassava. Non erano state molte le volte in cui in casa ne avevamo avuto uno, ma quando capitava ci passavo intere ore seduta di fronte a godermi il piacevole calore, ad ascoltare il crepitio della legna e ad osservare incantata le fiamme danzanti che sembravano richiamarmi a sè. Riuscivo a percepirne l'energia, la potenza devastante.
Alex si avvicinò alla cassetta piena di legna adagiata di fianco al camino, afferrò tre ceppi e li buttò dentro il camino e piegandosi sulle gambe li sistemò per bene. Io mi andai a sedere sul bordo del letto osservando ogni suo movimento. La sua maglietta gli aderiva sulle spalle larghe, muscolose e i suoi bicipiti si gonfiavano ogni volta che spostava i ceppi con l'attizzatoio. Era troppo bello per essero vero.
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Prescelta - Il Risveglio (In stesura)
Fantasy#1 Libro della serie. La copertina è stata realizzata da @StefyAr La vita di Melissa viene sconvolta quando la madre muore in un "incidente" stradale. La dolorosa perdita la costringe a chiudersi in se stessa e ad isolarsi dagli altri. Il padre, qu...