19. FERITE PROFONDE

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MARCUS

<<Bleah, che puzza!>> Esclamò una voce acuta e squillante a poca distanza da dove mi trovavo, facendomi sussultare. Era la voce inconfondibile di Maygan che era apparsa improvvisamente insieme alle sue sorelle.

<<Tempismo perfetto.>> Bofonchiai tra me e me, mentre allungavo il passo nella sua direzione.

Si stava guardando intono disgustata. <<Per tutti gli elementi!>> Esclamò subito dopo. <<Questa sì che è una grossa matassa da sbrogliare!>>

Davanti ai suoi occhi il cimitero si presentava come un vero e proprio inferno: gran parte delle lapidi del lato est erano state rase al suolo e quelle centrali scalfite e annerite dal fuoco, il prato verde era stato sostituito da terra secca e nera e la nube del fumo, che ancora non si era dissipata, aleggiava sopra le nostre teste.

<<Sono certo che in questo siete le migliori.>> La adulai di proposito, sapendo bene quanto questo l'avrebbe spinta a volerlo dimostrare. Le fate amavano le lusinghe e avrebbero fatto qualunque cosa per far sì che l'esperienza si ripetesse.

<<Puoi giurarci!>> Mi rispose con fare altezzoso.

Lanciai uno sguardo preoccupato ad Alice che stava continuando a dominare le possenti radici. Non sapevo sino a quanto avrebbe resistito. Prima che arrivasse Maygan le avevo visto del sangue colargli dal naso, una sorta di allarme per il troppo abuso di potere.

<<Non vorrei mettervi fretta...>> Dissi a Maygan. <<Ma non credo che resisterà ancora per molto.>> Indicai Alice con un gesto della testa.

<<Per tutti i numi!>> Esclamò una delle Fate dai capelli lunghi di un rosso porpora, quando si accorse delle condizioni di Alice.

Maygan si grattò il capo con un dito. Lo faceva sempre quando doveva architettare qualcosa che secondo il suo parere fosse "stupefacente". Ma io sapevo per esperienza personale che molto spesso si trattava di qualcosa di esagerato, anche fin troppo per i miei gusti.

Mi voltai dalla sua parte. <<Quando Alice ritirerà le radici fate quello che sapete fare meglio.>> Suggerì alle Fate, mentre Maygan assentì con il capo.
Con una breve corsa raggiunsi Alice. <<Alice.>> La chiamai, poggiandole una mano sulla spalla. <<Ritira le radici.>>

Poco dopo sentii il terreno tremare sotto i miei piedi, mentre in lontananza le radici venivano risucchiate in profondità, sollevando un gran polverone e scoprendoci agli occhi dei mortali che, istintivamente, terrorizzati e sbalorditi, cercarono di trovare un riparo dietro le proprie auto.

Le gambe di Alice cedettero e, prima che il suo corpo toccasse il terreno, fui pronto a sostenerla con le mie braccia, ma un conato di vomito mi colpì improvvisamente e una forte vertigine mi fece barcollare ed Alice mi venne strappata dalle braccia.

<<Che cosa le è successo?>> La voce preoccupata di Ethan mi giunse distorta ed io sbattei le palpebre più volte nel tentativo di mettere a fuoco le sagome che invadevano lo spazio chiuso. L'ambiente in cui mi trovavo adesso, diverso da quello di un attimo prima, mi apparii familiare, anche se, tutto al suo interno, presentava contorni indecisi e colori impastati.

<<Come sempre abbiamo dovuto risolvere i vostri pasticci.>> Rispose Maygan seccata. <<E mi stupisce che abbiate lasciato il vostro Comandante a risolvere la faccenda da solo!>> Sentenziò con un tono di vece accusatorio. <<Se non fossimo intervenute in tempo, saremmo stati tutti nei guai sino al collo.>> Concluse con fare petulante. <<La Regina non sarà molto clemente questa volta.>>

Prescelta - Il Risveglio (In stesura)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora