17. UNO SPIACEVOLE IMPREVISTO

79 6 0
                                    

MELISSA

Dopo quella sera, Kate, non prese più l'argomento suo mio padre, né mi esortò a chiamarlo al telefono. Era come se aspettasse pazientemente che fossi pronta, lasciandomi quello spazio di cui ne sentivo il bisogno.

Passarono quattro giorni d'inferno, giorni in cui la mattina mi alzavo in piena apatia e notti in cui mi addormentavo tra pianti e singhiozzi.

Mi sforzavo di seguire le lezioni, di mangiare in biblioteca, di rendermi a scuola il più possibile invisibile e studiare a casa lo stretto indispensabile per non prendere eventuali insufficienze, ma per quanto lo facessi, non riuscii mai a evitare spintoni, occhiate sprezzanti, minacce di ogni tipo e rimproveri o sollecitazioni da parte degli insegnanti che probabilmente mi avevano già etichettata come nulla facente.

Ero diventata popolare, ma in senso negativo.

Soprattutto a causa di Claire, era così si chiamava la bionda. Lei, in cambio di un posto nella squadra delle Cheerleaders, aveva ordinato a tutte le ragazze che gli fosse "portata la mia testa su un vassoio d'argento" offrendo in cambio un posto nella squadra delle Cheerleaders.
Era la più alta ambizione per qualsiasi teenager desiderosa di popolarità e quindi la posta in gioco era troppo alta per essere ignorata.
Claire, aveva gettato un esca troppo appetitosa per non essere presa in considerazione.  Dovevo concederglielo: era stata una mossa molto astuta!

Si era convinta che mi fossi accanita contro il piede del suo ragazzo perché lui aveva rifiutato le mie avance. Ovviamente non era assolutamente vero e non avevo idea per quale assurdo motivo potesse pensare il contrario. Quel tipo nemmeno mi piaceva!
Sospettai che era stato proprio Tommy a spargere quella voce per una sorta di vendetta nei miei confronti.

In tutta questa storia, Tessa, dopo che c'eravamo chiarite, era stata l'unica ad essere stata gentile con me. Mi dispiaceva di non averle mostrato la giusta gratitudine, ma ero troppo demoralizzata per farlo.

Avrei voluto tanto scappare, evadere da quella prigione chiamata Honor Lake, dove il sole non spuntava mai e il gelo anestetizzava persino i cuori, ma non sapevo in quale altro posto andare, inoltre Katherine ne avrebbe sofferto moltissimo. Dopo tutto quello che stava facendo per me, non meritava un dispiacere così grande.

Davanti al mio armadietto numero 222, situato al primo piano, con le mani tremanti per l'eccessivo freddo improvviso, che di tanto in tanto andava e veniva e a cui ormai mi stavo quasi abituando, stavo eliminando gli ennesimi post-it gialli che negli ultimi giorni si erano moltiplicati.
Post-it in cui la parola più dolce che potessi leggere era "Sfigata".

Era iniziato tutto Martedì alla seconda ora, quando avevo trovato a terra, sotto l'armadietto, i resti di quello che un tempo era stato il mio quaderno degli appunti, per poi concludersi con questi dannati insulti sui Post-it colorati.

<<Se continui a toglierli continueranno ad attaccarli.>> Disse una voce morbida alle mie spalle che mi fece sussultare. Una voce che per un attimo mi sembrò familiare.

Alzai le spalle senza voltarmi e dopo aver staccato l'ultimo post-it aprii l'armadietto.
Chiunque mi stesse dando quel consiglio non poteva capire cosa stessi provando per quell'umiliazione pubblica.

<<Non capisco... Perché gli permetti di farti questo?>>

<<Che t'importa.>> Replicai irritata, mentre cercavo di ricordare dove avessi già sentito quella voce.

<<Hai ragione... non sono affari miei.>>

Buttai i post-it dentro lo zaino e girai la testa quel tanto che bastò per permettermi di guardare una solitaria figura allontanarsi lungo il corridoio affollato. Mi pentii all'istante per il modo in cui lo avevo trattato non appena riconobbi che quell'andatura sicura e il portamento elegante di Adam Fischer:  il ragazzo che mi aveva affascinato dal primo momento che lo avevo visto entrare nell'aula di inglese. Era stata Tessa a rivelarmi il suo nome quando mercoledì glielo avevo chiesto e adesso potevo finalmente dare un nome a quel bellissimo viso.

Prescelta - Il Risveglio (In stesura)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora