55. CONFESSIONI

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MELISSA

<<Come hai fatto?>> Chiese Marcus con voce appena udibile, dopo quello che mi era sembrata un'eternità. <<Tu... tu non avresti dovuto...>>
Nel suo volto scorsi del turbamento, anche se non ero in grado di comprenderne il motivo.

Avevo come l'impressione che stesse farfugliando parole senza senso. Che cosa non avrei dovuto? I suoi occhi di un blu luminoso si fecero più scuri, mentre aggrottò la fronte ampia. Non avevo idea del perché mi stesse fissando in quel modo, come se fossi un complicato enigma da risolvere, forse stava solo cercando le parole giuste da dire, parole semplici, in grado di sciogliere i nodi intricati nel mio cervello che in questo momento faticava a elaborare qualsiasi informazione. Sembrava, infatti, che si fosse rotto o danneggiato, oppure molto probabilmente stava cercando di comprendere i meccanismi illogici che si celavano dietro lo spostamento istantaneo di un corpo verso un luogo distante milioni di Kilometri, ma doveva essere qualcosa che di sicuro non era in grado di fare.  Per questo stava sicuramente aspettando di ricevere un qualche tipo di imput che ancora non arrivava.

<<Mi dispiace.>> Si limitò a dire Marcus, come se quelle due semplici parole fossero bastate a giustificare qualsiasi cosa. Ma poi giustificare cosa esattamente?

Nell'attimo di pochi secondi nella mia testa si accese un ricordo recente:
"Sono uno stregone, è il nome più comune tra gli umani per definirci."
"Allora è vero? La magia esiste davvero?"
"Già."
La consapevolezza di quella verità, seppur assurda e illogica, mi portò adesso a vedere Marcus esattamente per ciò che era: uno stregone, un essere mitologico con poteri soprannaturali, in grado di fare qualunque cosa. Più o meno come Gandalf , ma più giovane e bello da morire.
Avrei dovuto essere spaventata da lui, ed invece lo trovavo straordinario. Forse perchè sapevo che non era lui il cattivo e che per tutto questo tempo si era solo preoccupato di rispondere alle mie domande o forse perchè, in fondo in fondo e nonostante mi avesse mentito per diciassette anni, mi fidavo delle parole scritte da mia madre sul suo conto.

<<Sei stato tu.>> Affermai. <<Hai usato la magia.>>

Mi guardò con aria interrogativa e vidi la sua mano stringere ancora di più la cinghia dello zaino.<<Che cosa mi stai chiedendo esattamente?>> Chiese, misurando con attenzione ogni singola parola.

<<Come ci siamo arrivati qui?>> Decisi che era meglio riformulare più o meno la stessa domanda di pochi minuti prima. <<Hai usato un teletrasporto, ci siamo smaterializzati o cosa?>>

Strinse le labbra in una linea sottile e scosse la testa. <<No, niente di tutto questo... ho solo usato un passaggio.>>

Aggrottai la fronte confusa. <<Un passaggio?>> E da chi? avrei voluto aggiungere, ma preferii lasciare perdere. Passaggio o meno restava comunque il fatto che eravamo arrivati sull'isola senza aver preso un mezzo di trasporto convenzionale e di questo ne ero quasi del tutto certa, nonostante fossi stata priva di forze.

Lui annuii e poi avanzò nella mia direnzione. <<Seguimi.>> Si limitò a dire, mentre mi superava.

Quando mi voltai lui stava iniziando a risalire il versante della collina erbosa, la stessa in cui mi era sempre piaciuto rotolarmi giù. Vederlo lì mi fece un certo effetto e per un breve istante ebbi persino la sensazione di avere già vissuto un'esperienza simile, ma preferii non indagare oltre. Non volevo correre il rischio di cacciare fuori qualche tipo di dolore, inoltre era già abbastanza difficile frenare i ricordi che questo posto rievocava.

Marcus si fermò sulla cima della collina da dove si riusciva a vedere il porto del paese e l'immensa distesa blu del mare. Sapevo che il panorama in quel punto era bellissimo, ci avevo passato lì molto tempo, talvolta con mia madre o con Nerone, ad osservare le barche mentre facevano ritorno, i gabbiani sorvolare il cielo e a guardare il sole mentre veniva inghiottito dal mare. Mi mancavano quei momenti di pace e normalità, mi mancava la mia vecchia vita nonostante fosse stata tutta una bugia. E mi mancava Nerone.

Prescelta - Il Risveglio (In stesura)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora